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L'azienda

Il Gruppo Italiano Vini: “Avanti tutta sull’estero”

08 Aprile 2013
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Quindici cantine storiche in tutt’Italia tra il Veneto, il Piemonte, la Lombardia, la Puglia, la Basilicata, la Sicilia, con marchi ben noti e presenti in tutto il mondo.

Nato nel 1986, il Gruppo Italiano Vini è tra le prime aziende nella produzione e commercializzazione di vini di pregio. Giv, che ha sede a Calmasino, in provincia di Verona, ha chiuso il fatturato del 2012 in positivo rispetto al 2011, con 372 milioni di euro contro i 368 milioni dell’anno precedente.

«Come capogruppo Giv Spa – spiega il direttore generale Davide Mascalzoni – il fatturato totale è di 250 milioni di euro di cui 246 verso i mercati esteri dove siamo presenti in 70 diverse realtà in particolare in Usa, Canada, Inghilterra, Germania. Abbiamo registrato anche una buona cresciuta sul mercato russo e siamo presenti anche in Cina dove abbiamo aperto una sede del gruppo. I nostri vini sono apprezzati all’estero – continua Mascalzoni – perché la loro qualità è ottima ed il prezzo non è eccessivo. Sono anche convinto che l’Italia abbia un fascino particolare ed un appeal che piace al mercato internazionale e il successo del vino credo sia legato anche al successo della nostra cucina, famosa e apprezzata in tutto il mondo. Abbiamo una società in Francia che vende anche prodotti agroalimentari – aggiunge il direttore generale di Giv – e nella ristorazione sia francese che americana si sta registrando un boom dei vini italiani che accompagnano la nostra cucina”. Per quanto riguarda i vini must del gruppo, ogni cantina ha la sua storia e dunque la sua prerogativa.

“La Regione su cui puntiamo – spiega ancora il direttore generale Mascalzoni – è quella veneta dove abbiamo i brand a livello numerico più importanti: Bolla, Santi, Lamberti. Ci sono circa 175 ettari di terreno che circondano le cantine e che producono vini di ottima qualità. In Sicilia – conclude Mascalzoni – siamo proprietari della cantina Rapitalà, a Camporeale in provincia di Palermo, che si estende su 225 ettari di terreno. L’isola ha un grande potenziale ma la crescita ha subito negli ultimi anni qualche battuta d’arresto che speriamo di superare”.

A.R.