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L'azienda

La qualità dei pistacchi nei gelati: la mission della Fugar

13 Agosto 2012
fugar fugar

Tempo d'estate, tempo di gelato e, soprattutto al gusto di pistacchio.

Ce ne sono varie tipologie, si sa, e oggi quella che per definizione indica qualità a marchio Dop è quello di Bronte. Ogni anno vengono consumati quintali e quintali di gelato al pistacchio durante la bella stagione. Anche troppi. Non può essere tutto di Bronte, non può essere tutto di qualità. Come riconoscere il migliore? Ci aiuta per dare una ripsosta a questo dubbio un'azienda leader nel settore dei semi-lavorati in Italia, l'emiliana Fugar fondata da Umberto Gandi ed oggi guidata dall'amministratore delegato e direttore e generale Andrea Cinelli, figlio di uno dei soci fondatori. Da piccola realtà all'inizio degli anni '70, Fugar è oggi diventata una delle aziende di riferimento per le garanzie di prodotti e per tutte le gelaterie e le pasticcerie che operano sul territorio nazionale.

«Ricordo ancora le prime produzioni a marchio Fugar, era la fine degli anni '70 e l'azienda iniziava le prime produzioni di ingredienti composti in pasta quali nocciola, pistacchio, gianduia, mascarpone e tiramisù, zabaione e creme baiser. In particolare ricordo un episodio riferito al pistacchio. Mi trovavo a Bronte, raccolsi con le mani una fastuca e la portai al fondatore dell'azienda Umberto Gandi che se ne innamorò e decise di lavorarlo». A parlare Aurelio Disimone, dell’area manager della Fugar, leader nel settore dei semilavorati e per la lavorazione del prodotto fresco.

«La materia prima è fondamentale per la qualità delle nostre preparazioni. Il prodotto grezzo che entra in azienda viene sottoposto ad un serie di analisi, una volta definito si passa alla pre-produzione durante la quale vengono codificate le metodiche di controllo delle materieprime. Tutti gli strumenti sono certificati da enti esterni autorizzati che provvedono periodicamente a verificare la validità delle misure di controllo effettuate. Inoltre all'interno di Fugar vi è una squadra ben addestrata ad ulteriori controlli e al monitoraggio del prodotto. Altra garanzia, oltre alle certificazioni post- controllo che ci differenzia da altre aziende del settore è quella di lavorare un prodotto fresco – sottolinea il responsabile area manager -. Non si può pensare di fare un prodotto senza controllarlo. Nel caso del pistacchio, ad esempio, occorre verificare l'assenza di aflatossine, sostanze naturali, appartenenti alla categoria delle micotossine, nocive per il nostro organismo. Ecco perché riteniamo più che necessari un monitoraggio mirato del prodotto, che passa più controlli e che attraverso delle apparecchiature a infrarossi verifichi la presenza di queste sostanze nocive. Analogamente per il cacao come per il pinolo di Pisa e per tutti i prodotti che entrano alla Fugar, gli step di controllo rappresentano un passaggio obbligato per entrare nella produzione di qualità. Purtroppo oggi non tutti sono attenti alla salvaguardia del consumatore, mentre la nostra filosofia è invece quella di preservare prima di tutto la salute, soprattutto di coloro che spesso fanno un consumo inconsapevole, come i bambini».

«Nelle eccellenze non si può lesinare il prezzo per esser competitivi – continua Disimone -. Il fatturato della Fugar non ha avuto decrementi malgrado il periodo di recessione. Inoltre l'azienda incide oggi sul 20-30% del mercato, ovvero sulla scelta di una esigente clientela che richiede un determinato prodotto».

Maria Antonietta Pioppo