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L'azienda

Siddura, strategie per l’export: e punta su Russia, Cina e Giappone

11 Luglio 2019
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(Massimo Ruggero)

La cantina gallurese Siddura punta sulla Russia. Si tratta di un mercato in forte espansione. E per questo i vertici della cantina sarda hanno deciso di investire in questo mercato che fa registare numeri in forte ascesa, con un incremento del 14 per cento in un solo anno ed un valore stimato, ad oggi di oltre 260 milioni di euro. 

E così la cantina ha creato una linea speciale dei suoi prodotti proprio per questo mercato, con un packaging e una linea di comunicazione dedicati. “Si tratta di un mercato molto interessante – spiega Massimo Ruggero, Ad della cantina Siddura – dal momento che i russi apprezzano sempre di più l'Italia e i suoi prodotti. Già da diversi anni hanno scoperto la Sardegna, il suo ambiente integro e la qualità dei suoi vini. I russi trovano la loro identità, di un popolo forte e deciso, nei vini prodotti in Sardegna”. “Finalmente i vini di qualità stanno penetrando nel mercato russo, soprattutto nelle zone di Mosca e San Pietroburgo – dice Marco Montali, delegato alle attività dell'export per Siddura – Va poi sottolineato come le cantine italiane abbiano agito molto bene in termini di marketing e abbiano saputo affascinare e conquistare i consumatori russi, da sempre sensibili al Made in Italy. Siddura si sta inserendo nel modo giusto, nei prossimi anni dovremo lavorare per consolidare il brand”.

Ma non finisce qui. Perché i mercati esteri della cantina Siddura guardano anche all'Estremo Oriente, con Cina e Giappone in testa. Stretto un accordo con un forte importatore specializzato sul mercato giapponese, si guarda già altrove con Hong Kong e Singapore in cima ai pensieri della cantina di Luogosanto. “Siddura è una realtà che si sta rafforzando velocemente anche fuori dall'Europa – dice Montali – Siamo già attivi in Nord America e da alcuni mesi in Giappone. L'obiettivo da raggiunrere entro quest'anno è consolidare il mercato nipponico ed entrare in luoghi dove esiste da tempo una importante cultura del vino. Anche la Corea del Sud, con la giusta strategia, può essere molto interessante. la richiesta di vino non manca”. E sulla Cina aggiunge Massimo Ruggero: “Il mercato cinese è influenzato soprattutto dalla notorietà del brand e l'Italia sta facendo passi avanti, ma i vini sardi sono ancora tutti da scoprire. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a rendere riconoscibile il vino sardo nel mondo”. 

C.d.G.