Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Un sogno chiamato olio nella terra del Gattopardo

21 Giugno 2012


Silvia e Giuseppe Di Vincenzo 

Un vento di scirocco e maestrale soffia sempre leggero a Palma di Montechiaro, terra del Gattopardo.

Soffia sugli uliveti secolari sprofondati nella terra fertile, in un territorio dalla bellezza intensa e segreta da scoprire lentamente.

In questo universo ordinato e immutabile, l’olivo si dispone nella lunga durata in un paesaggio ereditato dagli avi tra presente e passato. Albero ricco di simboli, albero della pace, pianta longeva e lenta nella crescita, all’olivo è affidata la memoria. Piantarlo vuol dire sfidare il tempo, compiere un gesto che è per sempre. In questo senso l’oliveto, tipico  dell’entroterra siciliano, rappresenta per l’isola cose diversissime: è attività  economica, ma anche paesaggio e simbolo, che ci ricorda il nostro passato, le nostre radici. 

Siamo su una collina a pochi passi dal mare, a sud-est di Agrigento, presso l’Azienda Agricola Mandranova, dove Giuseppe e Silvia Di Vincenzo negli anni Novanta, mentre molti percorrevano la strada del vino, hanno deciso di intraprendere quella meno battuta: la strada dell’olio. Scelta ardua e audace, ma che si è rivelata vincente. Oggi 180 ettari dove si producono oli extravergine (prodotti con sistemi di coltivazione, di raccolta e di lavorazione assolutamente innovativi) monocultivar perché ottenuti dalla molitura differenziata per singole varietà autoctone: Nocellara del Belice, Bianco lilla, Cerasuola e Giraffa, per fare alcuni esempi. Ma anche le tipiche cultivar del territorio quali Ogliarola, Passalunara, Tunna. Oli eleganti, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti e premi, dal sapore dolce, amaro o piccante. Fruttati, con sentori di erbe, di fieno, di mandorla e maggiorana.


Olive dell’azienda, cultivar Giarraffa

Ma quanta passione c’è nel produrre l’olio extravergine di oliva? “Tempo fa abbiamo deciso di lasciare Palermo e di trasferirci a Palma Di Montechiaro per salvaguardare la nostra azienda agricola, la cui proprietà da diverse generazioni appartiene alla famiglia di mio marito – racconta Silvia di Vincenzo -. All’inizio le colture erano miste, noi abbiamo deciso di dedicarci all’olivo e non alla vigna perché l’olivo è per la vita. Mentre il vigneto inizia a produrre appena qualche anno dopo l’impianto, l’olivo comincia a produrre almeno quindici anni dopo la piantagione e raggiunge la maturità dopo venticinque o trenta. Nel caso in cui dovesse essere abbandonato può essere potato per poi riprendere la produzione, la vigna no. Da questo incontro è nata una grande passione, che ci arricchisce ogni giorno”. La filosofia di produzione non ha la certificazione del biologico ma bandisce ogni utilizzo di trattamenti e pesticidi, preservando l’habitat dell’uliveto.

Europa, Canada, Giappone sono i mercati di riferimento dell’azienda. “Stiamo cercando di trasmettere anche all’estero la cultura dell’olio. Un olio di qualità ha però un costo più elevato. La nostra bottiglia, ad esempio, ha un costo medio di 12 euro. E’, dunque, importante far comprendere le ragioni di questo prezzo. All’estero amano un olio fruttato, molto differente da quello che si trova nel supermercato, dove il nostro prodotto non arriva”. La Di Vincenzo conferma che  il mercato dell’olio fuori il confine nazionale vive una fase di espansione, con l’Italia secondo Paese produttore dopo la Spagna. Ad essere apprezzata sarebbe la qualità dell’extravergine d’oliva. 

L’azienda è anche un resort di charme: ” Vogliamo far sperimentare al turista l’emozione del viaggio attraverso i territori dell’olio. Per noi questa è una sinergia molto importante. I nostri ospiti per esempio sono per lo più inglesi. Ed è una formula che sta funzionando, il turismo enogastronomico in Sicilia gode di ottima salute. E poi il turista straniero è abituato a viaggiare e cerca spesso un’accoglienza diversa, più familiare, più calda magari anche con il coinvolgimento dei padroni di casa”, ci spiega la produttrice.  

Non solo un soggiorno immerso nella natura ma una location dove potere apprendere tutti i segreti dell’olio con degustazioni guidate che spiegano  proprietà organolettiche, qualità, e corsi di cucina. “Molte persone, ad esempio, continuano a non usare l’olio extravergine per friggere. L’olio extra vergine può avere molteplici impieghi: adesso facciamo anche i saponi con l’olio naturale, in pezzi grossi, e attraverso un corso – da me ideato – insegniamo l’arte artigianale di fare il sapone”.


Un momento del corso di cucina con gli ospiti del resort

 

Rosa Russo

Mandranova
Colture e Resort
Contrada Mandranova
S.S. 115 – Km 217
92020 Palma di Montechiaro (Ag)