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L'evento

Francesco Piparo: “Così i piatti della mia Sicilia hanno conquistato New York”

02 Luglio 2019
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Lo chef rappresentante della Sicilia al Summer Fancy Food Show nella Grande Mela: “Se la nostra cucina vuole imporsi, deve puntare sullo story-telling”


(Francesco Piparo durante un cooking show a New York)

“E' stata un'esperienza fantastica, soprattutto inaspettata, perché concepita e realizzata in pochissimo tempo”.

Così lo chef Francesco Piparo racconta la sua esperienza da unico cuoco rappresentante della Sicilia al Summer Fancy Food Show che si è tenuto al Javits Center di New York. Si tratta della fiera dedicata alle specialità alimentari e alle bevande più grande del Nord America. E ancora una volta il padiglione italiano è stato quello più ampio dell'area internazionale con 300 imprese, presentando l'intera gamma del made in Italy agroalimentare sotto l'ombrello del segno distintivo “The Extraordinary Italian Taste”. Ma ad incuriosire i partecipanti è stato anche lo spazio riservato alla regione Sicilia che ha portato nella Grande Mela le sue specialità. “E' piaciuto il fatto che – spiega lo chef – abbiamo raccontato la Sicilia attraverso i suoi piatti e non solo preparato e servito del cibo. La nostra cucina si presta al racconto. Ed è quello che serve per imporsi nel mercto estero”. 

Tra i banchi, dunque, nei tre giorni, hanno fatto capolino la pasta con le sarde, la norma, le monachine con le acciughe, la pasta allo zafferano condita con un sugo che si realizzava nei conventi: “In questa corte realizzata per l'occasione – racconta lo chef – abbiamo mosrato un lato bellissimo della nostra terra, fatta di ingredienti semplici, della tradizione, legata ai ricordi delle nostre mamme o nonne. Ecco allora il mio piatto di pasta cotta nello zafferano condita con una salsa fatta di pomodoro fresco, olio di oliva, acciughe, uvetta, pinoli. Una ricetta povera, ma che sprigiona mille profumi e che la gente ha apprezzato tantissimo”. La valorizzazione, dunque, delle produzioni di nicchia, ma soprattutto del brand Sicilia che, dice lo chef, “penso sia più forte di quello italiano. E' molto più evocativo, per la sua attenzione alle produzioni agricole di un certo tipo e perché arriva al pubblico attraverso i nostri racconti. La Sicilia ha tante eccellenze che si prestano ad essere raccontate. Ed è questo il fattore determinante che ti fa vincere”.

A New York si è esibito anche il maestro pasticciere Nicola Fiasconaro con i suoi panettoni prodotti a Castelbuono, sulle Madonie in provincia di Palermo. “Veniamo da grandi nonne e grandi mamme che hanno elevato la tradizione culinaria della Sicilia – conclude Piparo – Il bello della nostra terra è che una ricetta, che noi diciamo della tradizione, può cambiare da casa a casa. Penso alla caponata, alla pasta con le sarde o alla stessa norma. La nostra cucina da la possibilità di fare viaggi immensi, di trasferire l'intimità di certe ricette ad un grande pubblico. Ecco, noi cuochi dovremmo ripartire da qui, dalla tradizione, ma portandola nei tempi moderni, sfruttando le tecniche moderne, le varie cotture o le temperature di servizio. Una sintesi moderna che preservi però i sapori di una volta”.

G.V.