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L'evento

Atmosfere circensi da film di Fellini: Massimo Bottura torna con il suo Al Mèni

23 Settembre 2020
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di Michele Pizzillo

Il famoso evento gastronomico che riesce a fare sintesi autentica tra cuochi, idee e prodotti di qualità, che il “divino” Massimo Bottura mette attorno allo stesso tavolo con il titolo “Al mèni – le mani in dialetto romagnolo, che è anche il titolo di una poesia di Tonino Guerra -, è in programma a Rimini, dal 25 al 27 settembre.

Con il coinvolgimento di 12 chef stellati emiliano-romagnoli e 12 talenti della cucina nazionale e, in più, con “Il circo 8 e ½” dei sapori che, per la prima volta, propone una speciale edizione nel cuore della città, vicino al giardino delle Mimose trasformate nelle circensi atmosfere di Federico Fellini, nell’anno del centenario dalla sua nascita. E, così, cooking show stellati, streetfood d’autore, mercati dedicati ai prodotti d’eccellenza del territorio, labstore di manufatturieri, incontri e laboratori, si danno appuntamento per una grande celebrazione della cucina italiana e dei prodotti dell’Emilia Romagna, nel clima spontaneo di una festa di strada, con ‘le mani’ sempre protagoniste come quelle di 24 cuochi d’eccezione chiamati a rotazione ad esibirsi in due grandi cucine a vista: una fra i banchi di marmo della Vecchia Pescheria, l’altra nel “circo 8 e ½” che si alzerà nel Giardino delle Mimose.

Per “Al Meni”, che ha sempre puntato sui talenti più interessanti e freschi della gastronomia internazionale e sui capisaldi della cucina della regione, per quest’anno particolare, che ha visto dilatarsi tutte le distanze, si è scelto di raccontare l’Italia, attraverso la visione di una gastronomia nazionale contemporanea da parte di interpreti della ristorazione d’autore di estrazioni diversissime che, nel complesso, ci daranno un ritratto molto preciso della direzione della cucina del nostro Paese dei prossimi anni. E, così, ai fornelli del “circo 8 e ½” si comincia con Marco Ambrosino – uno chef che ha fatto della sua idea di Mediterraneo una bandiera inconfondibile -, per passare a Stella Shi che, italianissima, distilla le sue origini in una interpretazione contemporanea degli ingredienti migliori; a seguire Jessica Rosval, canadese ma emiliana di adozione – è la chef che guida l’espressione di Casa Maria Luigia mescolando la sua cultura di origine e i migliori ingredienti italiani – e Giuseppe Rambaldi che sta rivoluzionando il Piemonte con una cucina Neoclassica poggiata sui migliori ricordi degli anni 80 ma con un piede in Emilia; Chiara Pavan – è una delle figure di riferimento della cucina italiana contemporanea -, nel silenzio di Mazzorbo, nella laguna veneziana, ha tracciato una linea di cucina che gioca sulle note più identitarie della nostra tradizione e Sarah Cicolini di Roma. Poi c’è il ligure Giorgio Servetto, interprete eccellente di un territorio magico fra mare e montagna e Lorenzo Lunghi – appena rientrato in Italia – che mostrerà come gli anni in Francia abbiano influenzato la sua estrazione e la sua sensibilità. Mentre Giuliano Baldessarri farà scoprire i migliori prodotti della penisola e Antonio Zaccardi – dopo anni accanto a Enrico Crippa, ad Alba -, ha inaugurato una nuova stagione nella sua natale, la Puglia alla ricerca di una linea di cucina fresca e moderna. Poi c’è la triade del Giglio, Rullo, Stefanini e Terigi con la loro personalissima cucina.

Fra gli storici banchi della Vecchia Pescheria troveranno spazio sia alcuni degli chef che esprimono il meglio della contemporaneità come i romagnoli Gianluca Gorini, Stefano Ciotti e Takahiko Kondo di Osteria Francescana, ma anche i migliori interpreti della classicità come Claudio Di Bernardo o Emilio Barbieri. Nonché la grande visione creativa dello stellato Mariano Guardianelli o la rigorosa espressione di Luigi Sartini; le visioni di mare di Omar Casali o l’espressione libera di Dario Picchiotti, fra il pesce e il manierismo anni 80 bolognese. Oppure la precisione stilistica di Gianluca Esposito, senza trascurare uno dei territori della nostra regione spesso trascurato come la bassa che abbraccia le provincie di Ferrara e Ravenna, che sarà rappresentata da Alessio Malaguti della antica Trattoria La Rosa e da Daniele Baruzzi.

Spazio anche allo street food stellato a cura dei sous chef di Osteria Francescana Davide e Taka, lo chef di Franceschetta58 Francesco Vincenzi e lo chef Silver Succi, dal fritto ai panini, ma da passeggio. Senza trascurare i pescatori riminesi con i loro piatti a base di fritto di pesce, spiedini di gamberi e calamari con la postazione targata ‘Rimini per tutti’. Il mercato di Al Meni, gli incontri e i laboratori di Slow Food e il labstore speciale Matrioska. Mentre gli chef stellati protagonisti del racconto di questi anni di Rimini Street Food: Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri, Franco Pepe di Pepe in grani, Alessandro Roscioli di Roscioli Roma, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore di Senigallia, Alessandro Negrini di Aimo e Nadia Milano e Max Mascia del San Domenico di Imola, per una jam session a sorpresa: i cuochi portano con sé solo le loro giacche bianche e i piatti vengono pensati al mattino seguendo l’ispirazione della spesa fatta dal padrone di casa, scegliendo fra i prodotti di alta qualità dei Presìdi Slow Food.
Piazza Cavour, invece, sarà lo scenario di un viaggio unico e straordinario fra le eccellenze gastronomiche emiliano-romagnole e fra prodotti che sono autentiche gemme del territorio più ricco d’Europa per Dop e Igp. Al mercato di Al Meni si potrà fare la spesa fra questo patrimonio meraviglioso che va dal Parmigiano Reggiano, ai salumi di Mora Romagnola e alle coppe piacentine, il Culatello di Zibello, i Grani antichi della Valmarecchia, insieme ai produttori di miele e frutta, di verdura e biscotteria. Con loro ci saranno i produttori del tartufo di Sant’Agata Feltria il miele, altri insaccati, il riso del Delta e gli splendidi prodotti ortofrutticoli del territorio. Una ricchezza di sapori e di cose buone da assaggiare, conoscere e scoprire, e da portare con sé nella propria dispensa per trasformarla in autentico scrigno.