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L'evento

E Lonely Planet boccia la capitale inglese

13 Maggio 2011

Con buona pace di Julia Roberts e di Hugh Grant, Notting Hill non è più il quartiere cool di una volta. E i 16 milioni di visitatori all'anno non aiutano a fare di Blackpool l'ape regina dei resort di mare del Regno. La nuova guida Lonely Planet della Gran Bretagna è spietata nei suoi giudizi. Royal Wedding e Olimpiadi non hanno commosso i suoi 12 estensori che hanno bocciato il paese della Regina e dei Beatles come pieno di ristoranti e hotel troppo cari, scarse attrazioni e un'industria turistica che in generale «non serve il consumatore». La guida, pubblicata ogni due anni, è considerata una delle più autorevoli con una previsione, secondo il Daily Mail, di 100 mila acquirenti. Secondo Lonely Planet, alcuni luoghi della Gran Bretagna restano «fantastici». Edimburgo ad esempio, resta «una delle citta più affascinati del mondo» e Manchester è «veramente speciale».
Ma nel complesso, la guida avverte i turisti che, se pensano di andare in vacanza a Londra, è meglio che restino a casa: nel rapporto prezzo qualità, potrebbe essere una delusione. «Se cerchi una vacanza low cost, non si sfugge. La Gran Bretagna costa. Trasporti pubblici, ingressi, ristoranti, alberghi tendono a essere cari rispetto ad altri paesi europei», ha spiegato David Else, londinese e coordinatore della guida rivolgendosi soprattutto ai suoi connazionali: «Se cercate di spendere poco, andate altrove». Lonely Planet, anche lei a buon mercato quasi a conferma della tesi di Else (costa in libreria 17,99 sterline) non risparmia mostri sacri del turismo mondiale: Shakespeare upon Avon è una macchina per far soldi vendendo souvenir, mentre le rovine di Stonehenge, pur restando un posto «mistico e etereo», sono minacciate dal costante flusso di traffico nella strada principale vicino al monumento e dall'enorme numero di visitatori.
E anche Londra prende le sue bacchettate sulle mani: buoni ristoranti, è vero, e la cultura dei gastropub ha fatto molto per alzare il livello della buona tavola in Gran Bretagna ma, afferma spietata la guida, «può forse valere di più un curry di altissimo livello da 5 sterline a Birmingham o un 'steak and ale pie’ in un pub di campagna del Devon che sborsare 30 sterline in un ristorante della capitale per un piatto di cucina europea moderna che ha il sapore di un pasto in scatola».