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L'evento

La festa del cibo di strada. Le immagini della serata

29 Agosto 2012
Cazzilli-che-friggono Cazzilli-che-friggono

L’azienda Barone di Villagrande ieri sera a Milo si è trasformata in una lunga e larga strada confluente in un’altrettanta grande e verdeggiante terrazza dominante lo Jonio.

Aveva tutt’altro, che quell’atmosfera dei grandi mercati popolari, il vociare della folla, il brulicare della gente ma c’erano le urla dei venditori che qua e là si alzavano per officiare il loro cibo, le ricette tradizionali, tra odori del fritto, i fumi dei barbecue e le tante delizie gastronomiche di una Sicilia tradizionale che non vuol perdere i suoi tesori, le sue tradizioni che resistono ad ogni spread di modernità e rinnovamento.


Turi Siligato e Andrea Graziano

Insomma se si voleva celebrare “U’ mangiari di strada” sotto le mentite spoglie con un evento chiamato “Straordinario. Lo Street Food fuori dal Comune” titolo che nulla richiama, ma allontana a distanze siderali il vero spirito li vissuto, Andrea Graziano ci è riuscito in pieno. Perché vi è confluita la migliore maestria di cui dispone la Sicilia, i veri cuochi che magistralmente hanno interpretato la modernità legata allo spirito e alle tradizioni del magiare secolare.


Arancine al nero di seppia


Alberto Graci assaggia l'arancina al nero di seppia

C’era Giovanni Santoro dello Shalai Resort di Linguaglossa che ha preparato un “Paninetto alle olive nere con salsiccia di maialino dei Nebrodi e battuto al ceppo e servito con della verdura di campagna saltata all’aglio: ”Un omaggio al ricordo della “Prima festa dell’Etna” celebrata quarant’anni fa. Dario Di Liberto del Ristorante “Tocco Sicilian ways” a portato da Ragusa il suoi “Arancini di riso al ragù rosso seppia e salsiccia mantecato col nero di seppia e avvolto al pane nero servito su di una crema di tenerume”: “Ho voluto fondere tradizione e modernità senza tradire lo spirito della nostra terra”.


Carmelo Floridia prepara i bocconcini con trippa e baccalà

Carmelo Floridia della Locanda Gulfi ha portato il “Panino con Trippa e baccalà patate”: ”I ricordi dell’infanzia sono indelebili e il riproporla è come un continuo rinnovarsi anche professionalmente. Corrado Parisi della “Locanda del Monsù” ha fornito rivisitato la ricetta degli “Spaghetti arrotolati e fritti” buoni ma poco pratici da consumare per strada trasformandoli con una “ Crema di pasta farcita con il tradizionale ragù siciliano alle sarde impanato con la classica “muddica”.


Corrado Parisi sulla barca prepara la pasta con le sarde da passeggio


Ciro Pepe frigge 'cazzilli'

Ciro Pepe del Ristorante la Veranda, da Misilmeri ha portato il “Cazzillo di patata” vere crocchette alla menta, molto gustose e spesso proposte insieme alle panelle. E per finire Turi Siligato del ristorante Nero d’Avola ha proposto “la porchetta di maiale”. Il tutto dentro una coreografia policromica fatta da sette produttori di chicche tradizionali (Macelleria Sciuto, Az. Agrirape, Frantoi Cutrera, Casalgismondo, Panificio Mignemi, Az. Cammarata) e otto aziende vinicole (Archineri, Barone di Villagrande, Benanti, Ciro Biondi, Girolamo Russo, Alberto Graci, Scammacca del Murgo.


Raffaello Maugeri di Casalgismondo


Lo chef globe trotter Carmelo Chiaramonte

“Un’edizione che passerà alla storia” è il commento farcito di gioia del padrone di casa Marco Nicolosi, che si adduce alla malinconia di Carmelo Chiaramonte: “Sono sempre più rari questi eventi. Noto un lento declino verso l’oblio e sarebbe una grandissima perdita per la tradizione gastronomica della Sicilia”.

Stefano Gurrera


Si preparano le sfinci, firmate dal panificio Mignemi


Michele Faro, Giuseppe Russo e Marco Nicolosi Asmundo


Michele Faro si cimenta con la preparazione della salsiccia


Giuseppe Russo e Marco Nicolosi Asmundo