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L'evento

Vinitaly 2021, spazi ridotti di un terzo, ma un punto fermo: sarà una fiera in presenza

26 Marzo 2021

di Emanuele Scarci

Il virus costringe Vinitaly a riprogrammare, per il secondo anno consecutivo, la manifestazione al 2022, ma dal 17 al 19 ottobre di quest’anno è in agenda un’edizione speciale di Vinitaly.

Veronafiere non si sbilancia più del necessario e ipotizza che gli espositori potrebbero occupare fino a 35 mila metri quadri di superficie sui tradizionali 100 mila metri quadri delle edizioni “normali” degli anni passati. In questo bailamme di rinvii e riprogrammazione in Europa, resiste Wine Paris-Vinexpo, ancora fissata per il 14-16 giugno. I francesi sperano che una forte accelerazione del piano vaccinale europeo in primavera possa consentirne la realizzazione, sia pure in formato ridotto. Se ciò avvenisse, sarebbe una festa per il mondo del vino ma uno smacco per Verona e anche per i tedeschi di ProWein.

Quattro punti fermi
Vinitaly Special Edition 2021, “sarà un appuntamento b2b in presenza e sicuro – promette il quartiere scaligero -, pensato e posizionato strategicamente come punto di arrivo delle prime iniziative commerciali all’estero al via dal 3 aprile in Cina”. Il nuovo format, in estrema sintesi, poggia su quattro pilastri:

  • la manifestazione si svolgerà in presenza, in sicurezza e in sinergia con l’evento ArtVerona.
  • evento B2B, incoming buyer internazionali, focus sul mercato Italia, degustazioni fisiche e a distanza, matching e Taste&buy.
  • area preallestita con servizi e Vinitaly Plus, piattaforma di networking con occasioni di business per le aziende.
  • convegno internazionale, analisi e confronto fra 50 top manager del settore e forum italiano della wine industry.

“La notizia di Vinitaly Special Edition 2021 – ha detto il ceo Giovanni Mantovani – sono le aree preallestite che saranno di alta qualità”.

Il polso della wine industry
Ma davvero la tragedia del Covid ha convinto gli operatori della irrilevanza delle fiere? “Da un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi – ha detto il presidente di Veronafiere Maurizio Danese – è emerso che oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti”. Mentre Mantovani ha sottolineato che “l’asse del mercato è mutevole e non solo per l’emergenza. Secondo quanto segnalato dal nostro Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, se analizziamo nel loro complesso i risultati di gennaio di quest’anno con lo stesso mese del 2020, in regime pre-Covid, per l’Italia la partenza è con un gap a valore del -19% nei primi 10 mercati della domanda. Dati ancora parziali ma che fanno riflettere su quanto sia fondamentale in questo periodo complesso potenziare l’azione di promozione sui buyer chiave”.

Agenda incalzante
In realtà il Sistema Vinitaly non si è pressoché mai fermato perché il calendario è ricco di appuntamenti: : nel 2021 dopo Vinitaly Russia a Mosca (23 marzo) e San Pietroburgo (25 marzo), si vola in Cina, a Chengdu (3-6 aprile). Sempre in Cina, a Shenzhen, va in scena a giugno (8-10) la seconda edizione in presenza di Wine To Asia.
Ricco calendario anche a Verona: Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno), Vinitaly 5 Star Wines The book (16-18 giugno), OperaWine (19-20 giugno), dove degustare il meglio della produzione vitivinicola italiana selezionata da Wine Spectator, per finire con i corsi della Vinitaly International Academy (21-24 giugno). A settembre, Vinitaly è a Pechino (13-17) e poi in Brasile, per Wine South America (22-24). Chiude il cerchio nel 2022 la 54ª edizione di Vinitaly a Verona (10-13 aprile).