Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'incontro

Le donne sempre più abili come impreditrici del vino

21 Novembre 2011
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Donne e vino. Un connubio che negli ultimi anni avviene in maniera più frequente e soprattutto lo è sempre in una chiave di successo.

Del resto “la società dionisiaca si reggeva sul matriarcato”, sottolinea l’enologa Lorenza Scianna nella sua relazione che si è tenuta presso l’aula magna della Facoltà di Agraria dell’Ateneo palermitano. Un’aula magna sempre più gremita di studenti che partecipano con interesse al ciclo di seminari promosso dall’Istituto regionale della vite e del vino e dal Dipartimento Demetra che punta proprio a formare/informare i giovani sul sistema vitivinicolo in toto. Terzo incontro che ha visto dunque protagoniste le donne del mondo del vino made in Sicily: Anna Maria Sala della Tenuta Gorghi Tondi, Lorenza Scianna enologa dell’azienda Fondo Antico e Francesca Curto della cantina omonima. Una tavola rotonda alla quale hanno preso parte altre due donne di spicco: l’economista Stefania Chironi, componente anche del comitato scientifico di Vineyard Data Quantification Society, e Giuseppina Carrà, presidente della Società Italiana di Economia Agraria, che ha moderato il dibattito.

“Fare impresa in Sicilia è possibile, – ha esordito il direttore generale dell’Irvv, Dario Cartabellotta – lo dimostrano i dati raccolti negli ultimi anni che hanno trasformato il vino siciliano da vino da taglio a vino di qualità. E le donne che ruotano attorno a questo mondo danno una spinta in più verso lo sviluppo”. Uno slancio in positivo che è quantificabile e concreto. Lo si evince dai dati presentati durante il dibattito dalla professoressa Chironi: “Abbiamo condotto uno studio su trenta aziende vitivinicole siciliane gestite da donne. – spiega – Risultato? Oltre il cinquanta per cento di queste hanno registrato un aumento di produttività”. Risultato ottenuto “perché le donne sono più aperte alle innovazioni di prodotto e di processo, ma soprattutto svolgono un ruolo importante nella comunicazione”. Il settanta per cento delle donne che fanno impresa infatti si dedicano proprio al settore della comunicazione e del marketing. Come Anna Maria Sala: “Desta ancor oggi un po’ di stupore – dice – la figura di una donna/capo nel settore del vino. Eppure la donna nasce imprenditrice, un ruolo che ricopre già all’interno del nucleo familiare”. E sul momento di crisi economica generale afferma: “Abbiamo puntato all’ottimizzazione che significa fare più cose e meglio riducendo dunque i costi, rilanciando l’immagine dell’azienda ed abbracciando nuovi mercati”. Sono tutte giovani le donne del vino: “Un terzo sotto i 35 anni di età – spiega Chironi – e l’ottanta per cento di esse non supera i 55 anni. Tutte donne con in grado di cultura elevato e che decidono di diventare imprenditrici del vino soprattutto in nome di una grande passione e di una grande voglia di proseguire l’attività tramandata”. Motivazioni confermate da Francesca Curto che ha ereditato l’azienda vitivinicola: “Siamo un’azienda di nicchia con una vocazione internazionale. Ciò a cui puntiamo? Fare da sé e diversificarsi”. Comunicare il vino e non solo. Lorenza Scianna ha infatti raccontato la sua esperienza di enologa, di colei che fa nascere il vino, lo alleva e ne segue tutte le sue evoluzioni. Come un figlio insomma. “Oggi ciò che importa è comunicare nel vino il concetto di Sicilia e com’è possibile in una terra con microclimi, terreni, varietà diverse? Proprio attraverso la conoscenza del territorio e rispettando le sue diversità”.

Sandra Pizzurro