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L'iniziativa

Trenta chef e Nespresso, cena di solidarietà: raccolta fondi per l’inclusione sociale

22 Ottobre 2018
Lequipe_di_Italia_Squisita Lequipe_di_Italia_Squisita

A Napoli, a Palazzo Petrucci

Da una parte Nespresso, azienda leader nel settore del caffè porzionato, dall’altra Italia Squisita, network di alta cucina italiana e, in particolare, dell’iniziativa “Stelle di mare”, che ha debuttato a Napoli, a Palazzo Petrucci, con una cena davvero esclusiva.

E per due motivi: il coinvolgimento di 30 chef creativi, pizzaioli, pasticceri, mixologist e artigiani di altissimo livello e, per un’iniziativa filantropica. Infatti, questa vera e propria festa gourmet dell’eccellenza gastronomica italiana aveva anche un’altra finalità, raccogliere fondi per finanziare le iniziative della Fondazione Bertini Onlus, in favore di progetti di inclusione sociale dedicati a persone affette da disagio psichico e a rischio di emarginazione. Con un parterre del genere, l’obiettivo è stato raggiunto. Grazie a tre protagonisti della serata che hanno creato originali abbinamenti con il caffè Nespresso: lo chef Salvatore Bianco, del ristorante Il Comandante di Napoli, che ha realizzato il piatto “Pasta mista, provola e caffè”; Carmen Vecchione, pastry chef di una famosa pasticceria di Avellino, Dolciarte, che ha presentato un dolce al caffè Nespresso e cioccolato; e per concludere il mixologist dei padroni di casa, Francesco Varriale, che ha creato un cocktail per gli ospiti dell’iniziativa. A fare gli onori di casa Lino Scarallo, lo chef che guida la cucina di Palazzo Petrucci. 


(Francesco Varriale)

La partnership con Italia Squisita rinsalda ulteriormente il forte legame tra Nespresso e l’alta cucina. Da tempo, infatti, la multinazionale svizzera collabora con i più grandi chef a livello globale, creando insieme a loro esperienze gastronomiche uniche di cui fa parte a pieno titolo la degustazione del caffè, ma anche l’utilizzo come ingrediente dei piatti. D’altronde la ricerca dell’eccellenza nel mondo della ristorazione è da sempre al centro dell’impegno della multinazionale svizzera che offre una vasta gamma di soluzioni caffè e macchine professionali dedicate agli operatori B2B e ha anche creato dei caffè loro dedicati per rendere ancora più speciale l’esperienza gourmet. 


(La pasta di Salvatore Bianco)

In più, con il debutto napoletano, è stato raggiunto un altro obiettivo, dare una mano a chi ne ha veramente bisogno, però attraverso strutture che seguono progetti concreti per rispondere ad una sempre più frequente domanda di aiuto. D’altronde Nespresso oltre ad essere azienda pioniera e di riferimento nel segmento del caffè porzionato di alta qualità, collabora con oltre 75.000 agricoltori in 12 Paesi attraverso il suo programma “AAA Sustainable Quality”, con lo scopo di introdurre pratiche sostenibili nelle aziende agricole e nei territori in cui opera. Fanno sapere da Losanna che il programma avviato nel 2003, in collaborazione con Rainforest Alliance, contribuisce a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando un approvvigionamento sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita degli agricoltori e delle loro comunità.


(Il pesce di Lino Scarallo)

E, proprio a Milano, qualche settimana fa, con il coinvolgimento dello chef Andrea Berton, Nespresso, ha presentato la nuova linea di caffè, la “master origin”, creando un viaggio esclusivo all’insegna della scoperta e dell’esperienza di degustazione veramente ispirata ai paesi produttori di miscele pregiate e dove, con il sostegno ai piccoli coltivatori, assicura la qualità dei caffè prodotti.


(Il dessert di Carmen Vecchione)

I cinque paesi della “master origin” sono: Etiopia, dove i chicchi di caffè vengono rastrellati a mano ogni ora; Colombia, agevolando la raccolta tardiva delle ciliegie di caffè; Indonesia, sostenendo i coltivatori che utilizzano un metodo antico di coltivazione; Nicaragua, dove viene adottato un approccio più delicato di asciugatura del caffè; India, con Nespresso impegnata ad agevolare l’antica tecnica della “monsonizzazione” del caffè che anticamente, con il trasporto via mare, avveniva regolarmente dando più gusto ai chicchi di caffè.

Michele Pizzillo