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L'iniziativa

Arancinadays, il nostro viaggio tra quelle gourmet: spunta anche quella cubica

12 Dicembre 2019
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(Le arancine di Buatta, Luci e Calici e Parà)

Il giorno è arrivato! Da oggi, e almeno fino a Natale, troverete nei menù dei locali che aderiscono alla nostra iniziativa #arancinadays (l'elenco completo in questo articolo>) l’arancina creata ad hoc per l’iniziativa. 

Un network di ristoranti e trattorie che daranno la propria versione, innovativa o gourmet, ad uno dei più rappresentativi cibi di strada del mondo. Ecco ancora tre locali:

Arancina alla Tuma Persa – Buatta

L’arancina dello chef Fabio Cardilio racconta del territorio siciliano, della cultura campestre e pastorale. Nel suo cuore il pregiato formaggio Tuma Persa, una fonduta di caciocavallo e il carciofo. Un’arancina che rispecchia la stagione e che rievoca il mangiare semplice, di casa, riconnettendo alla memoria gastronomica delle nostre campagne. La regina dello street food diventa così il modo più gustoso per rappresentare la nostra storia e dire qualcosa in più della nostra identità.

Arancinda – Luci e calici

“L’Arancinda nasce dal dialogo tra diverse culture che da sempre si intrecciano nella preparazione e nel gusto dei piatti della nostra cucina – spiega il titolare, Giuseppe Leone – portando in tavola l’integrazione, l’apertura a nuove combinazioni di gusto, la sperimentazione e la voglia di misurarsi per trovare l’equilibrio nella diversità. Così il croccante della crosta tipica dell’arancina palermitana si unisce alla tradizionale panatura indiana, al cui interno, il riso aromatizzato alla curcuma avvolge un succulento ripieno di angus speziato dal sapore stimolante e pieno. Non si stravolge la tradizione ma, al contrario, si attua un processo di stratificazione culturale. Proprio per questo motivo, e per il rispetto della sua identità, si è denominata Arancinda”. 

Qubo Purp – Parà Bottega & Bistrot

Qubo come la forma insolita dell’arancina proposta, Purp come il polpo che troviamo nella farcia: ragù di polpo al profumo di finocchietto selvatico e zafferano con panure al pepe Sichuan. Il riso utilizzato è carnaroli invecchiato “acquerello”.

Stefania Petrotta

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