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L'iniziativa

Dall’export all’accoglienza per gli enoturisti: Cru Vision inventa un format per le cantine

07 Maggio 2019
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Corsi di formazione a partire dal prossimo autunno per tutti coloro che lavorano in aziende vitivinicole e vogliono specializzarsi in vari campi

La formazione è uno dei talloni d’Achille del tessuto imprenditoriale. Anche l’agroalimentare e il mondo del vino in particolare é alla ricerca di strutture e scuole che possano formare il proprio personale per prepararlo sempre di più alle esigenze di un mercato in costante movimento che cerca nuovi spazi e nuove prospettive. 

Dall’accoglienza agli enoturisti alla conoscenza di un inglese tecnico, dalle dinamiche dell’export alla semplice, ma pur sempre importantissima amministrazione sono tante le figure che ormai ruotano attorno alle cantine. E spesso gli imprenditori del vino si dibattono alla ricerca di giovani preparati, volenterosi e disposti soprattutto a formarsi e a migliorare le proprie conoscenze. Con questo obiettivo ambizioso è nato a Palermo Cru Vision, un format che vuole offrire alle aziende alta formazione. Si parte dal prossimo autunno, dopo la vendemmia 2019 e adesso è necessario capire quali sono i reali fabbisogni delle aziende. 

“Sappiamo bene che molte cantine hanno l’esigenza di formare in modo adeguato i propri dipendenti in vari campi all’interno delle aziende. Ma è necessario che qualcuno provveda a tutto questo. Nasce così l’idea di Cru Vision. – spiega Veronica Laguardia, ideatrice di questo format dedicato alla formazione – Saremo in grado di offrire corsi di specializzazione che spaziano dall’accoglienza ai wine lover all’export, dalle tecniche commerciali all’inglese tecnico, dai corsi di approccio al vino certificati dal Wset all’agricoltura biologica. In questi giorni stiamo selezionando gli esperti che saranno chiamati a tenere i corsi”. Cru Vision ha sede a Palermo, ma i corsi si faranno in tutta la Sicilia. In base soprattutto alle esigenze dei territori. “Siamo anche nella fase – prosegue Veronica Laguardia – in cui attendiamo di sapere dalle cantine i propri fabbisogni. I corsi infatti saranno organizzati in funzione delle esigenze delle cantine. Aspetto molto importante è quello economico: le cantine non sostengono costi, le lezioni sono finanziate con i fondi interprofessionali perché esistono risorse destinate a migliorare il livello delle conoscenze dei dipendenti delle aziende. E sarebbe un peccato perdere queste opportunità. Alle cantine siciliane chiediamo in tempi brevi  di farci sapere il tipo di formazione di cui hanno esigenza. Poi a quel punto potremo verificare la possibilità di allestire un corso. Sappiamo che c’è tanto bisogno di formazione. Noi faremo la nostra parte. Tutto nasce anche dalla mia personale passione per il vino. E questo mi fa comprendere ancora di più quello che serve a questo mondo fantastico di cui la Sicilia è ormai un riferimento assoluto”. Qui il link per compilare il modulo in cui un’azienda può rappresentare le proprie esigenze di formazione.

C.d.G.