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L'iniziativa

Il viaggio gastronomico tra la Sicilia in 12 tappe: l’idea della cantina Barone Montalto

22 Marzo 2018
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Un percorso alla scoperta delle eccellenze siciliana da abbinare alle etichette dell'azienda trapanese. Prima tappa alla Forneria Messina di Monreale in provincia di Palermo. Qui i fratelli Messina hanno preparato una pizza “speciale”


(Gianmichele e Lorena Messina)

di Manuela Zanni, Monreale (Pa)

È stata la Forneria Messina di San Martino delle Scale, frazione di Monreale in provincia di Palermo, la prima tappa di un viaggio enogastronomico alla scoperta delle eccellenze siciliane che avrà come protagonisti i vini della Cantina Barone Montalto. 

Si tratta di un progetto di comunicazione dell’azienda vinicola, nata nel 2000 nel cuore della Valle del Belìce, a Santa Ninfa in provincia di Trapani, e che oggi conta una produzione di circa 6 milioni di bottiglie destinate ad un mercato nazionale e internazionale. Ogni tappa di questa esperienza sensoriale ha l'obiettivo di valorizzare uno o più ingredienti o una ricetta rappresentativi del territorio in abbinamento ad una delle etichette della cantina. A fare da apripista la pizza preparata da Gianmichele e Lorena Messina, i fratelli alla guida dell'omonina forneria nota agli estimatori dei prodotti da forno di qualità e docenti della nazionale italiana pizzaioli. “La pizza che abbiamo creato nasce dall'ancestrale connubio tra pane, formaggio e vino – spiega Gianmichele – che viene valorizzato dall'abbinamento con un vino le cui caratteristiche organolettiche esaltano gli ingredienti del condimento”. La pizza viene preparata con un impasto indiretto che si ottiene lavorando un preimpasto liquido, a base di farina, acqua e sale, con altra farina fino ad ottenere una massa elastica da cui si ricavano i panetti per le pizze. Piccantino del Belìce, prosciutto crudo stagionato nelle vinacce di Nero d'Avola e frutta secca sono gli ingredienti pensati per questa pizza su cui il tocco finale è dato da una riduzione di Passivento Nero d’Avola di Barone Montalto, lo stesso vino che è stato scelto per l'abbinamento.

Un vino che si ottiene con il metodo passivento, da cui prende il nome, che consiste in un appassimento delle uve ancora in vigna che si completa in fruttaia, dove il sapiente controllo della ventilazione aiuta gli acini a raggiungere il livello ideale di disidratazione prima della pressatura evitando l'attacco delle muffe. Il colore è rosso rubino intenso. Il naso è complesso con note di frutta rossa in confettura, amarene sciroppate e fichi caramellati. In bocca il sorso è ampio e ben strutturato con tannini morbidi e vellutati. Il finale è equilibrato e persistente. L'itinerario proseguirà per altre 11 tappe scelte tra i siti più rappresentativi dell’Isola per storia, cultura e tradizioni. Da Trapani a Siracusa, da Messina alla Valle dei Templi, passando per il cappero di Pantelleria, il pistacchio di Bronte, il gambero rosso di Mazara, solo per citarne alcuni. Al termine del percorso sarà realizzata una pubblicazione cartacea in cui, attraverso le immagini del fotografo Luca Savettiere, si racconteranno non solo i territori e le ricette abbinate ai vini ma anche, e soprattutto, le emozioni di questa interessante esperienza sensoriale.