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L'iniziativa

La giornata mondiale dei siti patrimonio dell’agricoltura: a Madrid il racconto del Soave

04 Giugno 2019
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(Chiara Mattiello e Rrenè Salazar Castro)

Il Soave è stato chiamato dal governo madrileno per rappresentare l’Italia alla giornata sui siti Giahs, che si è tenuta nella capitale spagnola.

La conferenza, che ha visto riuniti i siti europei, è stata l’occasione per gli esponenti della Fao intervenuti di illustrare i prossimi progetti che coinvolgeranno i 57 siti in 4 continenti. Chiara Mattiello per il Soave ha illustrato gli 8 punti del piano d’azione che redatti per la candidatura e i progetti implementati per la loro realizzazione, da Itaca a Soilution System fino al Volcanic Wine Park per lo sviluppo del turismo. Progetti in linea con le direttive della Fao e innovativi proprio per la loro capacità di risolvere le esigenze di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Sono due i progetti che la Fao sta portando avanti. Uno è sulla digitalizzazione dei siti, seguito dalla Columbia University di New York, che prevede tra le altre cose lo sviluppo di un marchio di tracciabilità dei prodotti basato sulla tecnologia blockchain e per cui il Soave è stato selezionato tra i primi che saranno chiamati a implementarlo, e un’altro sull’innovazione tecnologica dei siti della zona caucasica ed Eurasia per il contrasto dei cambiamenti climatici, che vuole i siti Giahs in prima linea su questa tematica nella nuova Pac della Comunità Europea.

“Ora che il numero dei siti al mondo ha raggiunto quota 57 è giunto il momento di metterli in rete – commenta Renè Salazar Castro, direttore generale Fao del dipartimento per il clima e la biodiversità, cui fanno capo i Giahs – uno dei punti per i quali questi siti vengono riconosciuti è la loro capacità, attraverso pratiche sostenibili, di contrastare o mitigare il cambiamento climatico. Se non interveniamo ora, nel 2050 la temperatura terrestre arriverà a essere +5,3 gradi C e questa non è una crisi ma un collasso dell’intero sistema. Si calcola inoltre che il 5% del PIL dei paesi sviluppati viene speso per le malattie derivate dall’alimentazione sbagliata e queste cifre sono solo destinate a crescere”.

La giornata si è conclusa con un’intesa tra i siti Giahs d’Europa per sviluppare nuove progettualità a livello comunitario, con l’intento di essere più forti e incisivi sulle politiche agrarie della comunità europea attraverso una rete attiva di interscambio.

C.d.G.