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L'iniziativa

La “doggy bag” entra nei ristoranti: Cuki presenta il progetto “anti-spreco” alimentare

30 Luglio 2018
Presentazione_progetto_Cuki Presentazione_progetto_Cuki

di Michele Pizzillo, Milano

E, se, al ristorante, invece di usare la pancia usiamo la testa, si può ridurre lo spreso alimentare? Si. E, con risultati che potrebbero essere subito positivi. 

Se, poi, collaborano anche i ristoratori, lo spreco alimentare che si aggira sui 2,6 miliardi di euro con 185 mila tonnellate di cibo che finisce nella spazzatura, potrebbe essere azzerato. D’altronde, adesso ci sono anche strumenti semplici e  pratici per invogliare la gente a non buttare niente. Infatti Cuki, azienda leader di prodotti per la conservazione e la cottura degli alimenti con i marchi Cuki e Domopak, ha brevettato la prima vaschetta anti spreco, “save bag”, con cui si può portare a casa ciò che resta nel piatto al ristorante. “Chiedendola al tuo ristoratore contribuisci a combattere lo spreco alimentare e fai una scelta buona due volte: proteggi il valore del cibo e gli doni una seconda vita, la sera o il giorno dopo, in ufficio o a casa tua”, ha sottolineato Carlo Bertolino, direttore marketing di Cuki, nel corso della presentazione della ricerca commissionata dalla sua azienda sull’uso della “doggy bag”, che si è tenuta nell’Old Wild West Colonne San Lorenzo di Milano, uno dei 180 locali della catena di burger&steak house in stile western che ha adottato la “save bag” per promuovere la cultura del consumo di cibo responsabile. Dice Paolo Radi, direttore commerciale del Gruppo Cigierre, a cui a fa capo Old Wild West: “Nei nostri ristoranti serviamo oltre 22 milioni di coperti all’anno, un dato che esprime il successo dell’azienda, ma anche il potenziale spreco che ne consegue. Per questo vogliamo contribuire alla sensibilizzazione del pubblico su questo importante tema. La nostra clientela è costituita soprattutto da giovani e da famiglie con bambini, perfettamente in target con questa iniziativa: è doveroso responsabilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo, soprattutto al ristorante. D’ora in poi, tutte le tovagliette utilizzate nelle catene Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s, riporteranno un messaggio che stimola il cliente a portare con se il cibo non consumato. L’invito giungerà sempre anche dai nostri addetti alla sala che hanno colto con grande entusiasmo questo progetto”. Oltre ai locali del gruppo Cigierre fondato a Udine nel 1995, all’iniziativa anti spreco hanno già aderito più di 1.000 ristoranti, le Osterie Slowfood e i ristoranti della catena Eataly.

Alla presentazione della ricerca e, ovviamente, di “Cuki save bag”, c’erano anche i rappresentati di Banco Alimentare, organizzazione che dal 1989 recupera alimenti da industria, supermercati, grandi piattaforme distributive, ristorazione collettiva, per donarli ad associazioni caritative che assistono le persone in povertà perché Cuki, con il progetto “Cuki Save te food” sostiene Siticibo, il programma di Fondazione Banco Alimentare che solo nel 2017, con i suoi 1.878 volontari, ha recuperato e ridistribuito pasti a 8.042 strutture caritative in tutta Italia, migliorando la qualità di vita di 1.580.000 poveri e bisognosi, di cui 140.000 bambini da 2 a 7 anni. Protagoniste di “Cuki Save the Food” sono le vaschette in alluminio Cuki, contrassegnati dal logo del progetto e in dotazione agli operatori del Banco Alimentare per recuperare alimenti freschi (pane, frutta, dolci in particolare) e consegnate entro poche ore agli enti e ai centri di solidarietà. Questi contenitori permettono di estendere la raccolta ad eccedenze alimentari non altrimenti recuperabili perché più deperibili e di difficile trasporto: le vaschette e contenitori in alluminio di Cuki permettono una più sicura conservazione del cibo durante le operazioni di trasporto, stoccaggio e consegna ai destinatari. Sino ad oggi sono 300.000 le vaschette in alluminio messe a disposizione di Siticibo.

Oltre a intervenire con un contributo economico volto a coprire parte dei costi legati all’attività quotidiana di Siticibo e alla fornitura di vaschette, Cuki ha messo a disposizione 7.000 thermobox per garantire il rispetto della catena del freddo nel recupero delle eccedenze da banchi frigo, gastronomie e ortofrutta della grande distribuzione. E, così, grazie al progetto “Cuki Save the Food” – la prima operazione di charity a lungo termine -, si è arrivati a “salvare” oltre tre milioni di porzioni di alimenti sicuramente destinati ad incrementare lo spreco di cibo. Pertanto, è più che azzeccato il claim studiato per l’iniziativa “se hai gli occhi più grandi della pancia, usa la testa, Cuki Save Bag Buono 2 volte”. D’altronde il design di questa semplice vaschetta, ma molto funzionale oltre che riciclabile, è il risultato di un’operazione didattica attivata dall’azienda che da oltre cinquant’anni opera nel mercato dei prodotti per la conservazione e la cottura degli alimenti, con il Politecnico di Torino sul tema del recupero e della valorizzazione degli alimenti in eccesso. Oltre 200 studenti del laboratorio di Concept Design del Corso di laurea in design e comunicazione visiva, infatti, sono stati impegnati per tre mesi nell’indagine e sviluppo di prodotti per il confezionamento e il trasporto degli avanzi alimentari dai locali adibiti al consumo del pasto.