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L'iniziativa

Lipari tra il Teatro del Fuoco e un risotto ardente

24 Maggio 2012


Uno scorcio di Lipari 

Lipari ha il fuoco dentro.

Non soltanto per i numerosi vulcani che da sempre suscitano stupore e meraviglia, ma soprattutto perché a partire dal 26 al 28 luglio 2012, l’isola sarà il palcoscenico a cielo aperto di un grande evento: il Teatro del Fuoco (International Firedancing Festival), giunto alla sua quinta edizione e che recentemente ha ricevuto una medaglia da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, per l’alto valore culturale.

L’idea è quella di attingere a piene mani dalla natura e da uno dei suoi elementi primordiali, il fuoco appunto, per proiettarsi in uno straordinario viaggio fra suggestioni, arte e fiammanti esibizioni. Un festival di teatro danza, unico nel suo genere, realizzato da artisti internazionali pieni di talento, estro e gioia di vivere. Perché, come suggerisce il tema della Kermesse di quest’anno, il fuoco è prima di tutto una passione.  

Ora da questa passione per la vita vissuta ardentemente e da uno dei mari più pescosi del Mediterraneo, che secondo Diodoro Siculo: “forniva ai suoi abitanti pesci di ogni tipo e in gran quantità”, trae origine la cucina caratteristica e gustosa dell’isola di Lipari. Questa sua duplice natura, terrestre e marina, rispecchia molto bene la cultura del popolo isolano che con uguale attaccamento ha sempre amato la terra generosa di frutti e il mare color cobalto. Un mare a volte sentinella, a volte nemico.

Gli antichi sapori della cucina liparese si ritrovano – ancora oggi – nello storico ristorante Filippino, situato nella panoramica Piazza del Municipio, che a partire dal primo giugno rappresenterà L’International Firedancing Festival con un risotto magico e seducente fin dal primo assaggio: un cono di riso sovrastato da una colata di salsa di neonata, nera come la pietra vulcanica.


Risotto Teatro del Fuoco

Si racconta che i padri fondatori della Repubblica sedevano spesso ai tavoli di questo storico ristorante di Lipari – gestito nei primi del Novecento dal suo fondatore Filippo Bernardi – e che Edda Ciano fosse una cliente assidua durante il suo triste esilio. Dicono anche che Monet, in visita a Lipari, per pagare il conto del ristorante lasciò in pegno un suo quadro autografo, dove è rappresentato un cesto di frutta che da quel giorno campeggia, orgoglioso e solitario, nel ristorante.   

Oggi al timone del locale centenario ci sono i discendenti del Bernardi: Antonio, Lucio e Antonio jr, che con la stessa passione del fondatore, ripropongono sempre gli ingredienti del tempo: accoglienza, ascolto, attenzione al cliente e culto della qualità.

Antonio Bernardi, raggiunto al telefono, ci racconta in anteprima i sapori della ricetta, scelta per rappresentare il Festival.
Un cono di riso nero, sovrastato da una colata di salsa di neonata al peperoncino ed erbette eoliane.


Lucio Bernardi

Come nasce questa ricetta e cosa suggerisce al gusto?
“Questa ricetta è stata ideata da mio fratello Lucio, chef del ristorante e di grande esperienza. Il riso cucinato nel nero di seppia, le erbette locali – quali timo e il finocchietto selvatico – la neonata e il peperoncino rappresentano gli ingredienti principali di questo piatto, che intende esaltare il sapore del mare attraverso la colata di neonata e quello dei sensi attraverso l’uso sapiente del peperoncino rosso. Una cucina, la nostra,  affidabile, intensa e appagante, che non stravolge le proprietà dei cibi”.

La pesca della neonata, però, è vietata in Italia a causa delle disposizioni della Comunità europea dal giugno 2010. Come mai questa scelta?
“Sì è vero. In realtà noi abbiamo la possibilità di avere una neonata un po’ più grande, non quella che viene chiamata “bianchetto” e che è stata vietata dalla Comunità Europea. Sto parlando dei rossetti, pesci adulti di piccolissima taglia, per i quali c’è stata una deroga”.

Questione di dettagli, dunque. Lo sa bene anche il goloso commissario Montalbano, celebre personaggio dei romanzi di Camilleri, che di recente è stato bacchettato dal commissario europeo per la Pesca – Maria Damanaki – perché è solito mangiare il novellame di pesce, contestando così una tradizione che vale per tutto il Mediterraneo. Per il momento, forse, meglio non continuare a indagare e prendere nota della ricetta rilasciata in esclusiva ai nostri lettori.    

Ecco la ricetta del risotto:        

Rosa Russo
 

Ristorante Filippino
Piazza Municipio  
98055 Lipari (Me)
Tel. 090 981 1002
www.filippino.it – 
filippino@filippino.it