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L'iniziativa

Lo storytelling di Ca’ del Bosco affidato a un podcast con Favino e la Colombari

03 Dicembre 2021

Tante grandi storie nascono nei modi più inaspettati per un concatenarsi di eventi che creano le condizioni per quello che, osservato poi in prospettiva, appare come un destino delineato.

È questo il caso di Ca’ del Bosco, che nel giro di poco più di 50 anni si è trasformata da piccola casa circondata dai boschi della Franciacorta sino a diventare una delle cantine di riferimento del panorama enologico italiano, capace di cambiare le sorti del territorio che la circonda e promuovere la rinascita del vino come prodotto culturale. A guidare alla scoperta di questa avvincente storia è Chora – la podcast company italiana, fondata nel 2020 da Guido Maria Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi che la dirige – che presenta “Vite nel Bosco”, un podcast narrato da Martina Colombari, attrice e conduttrice televisiva, per Ca’ del Bosco. Il podcast si presenta come un documentario audio in quattro parti da circa 25 minuti ciascuna sulla storia di Ca’ del Bosco e delle vite che si sono trovate e intrecciate al suo interno. Partendo da quella personale di Maurizio Zanella, fondatore e presidente dell’azienda vinicola, si susseguono in cuffia le vicende che, dagli inizi in quella piccola casa in mezzo al bosco, hanno portato alla nascita delle prime idee ambiziose e alla consacrazione europea e mondiale di un’azienda simbolo del territorio della Franciacorta – obiettivo che abitualmente, nel settore, richiede più generazioni.

Ogni episodio si apre con un estratto dal diario di Zanella, cui dà voce l’attore Pierfrancesco Favino, trasportando l’ascoltatore tra i ricordi e i pensieri intimi dell’uomo che ancora oggi è alla guida di una delle aziende simbolo del Made in Italy. Il racconto umano si intreccia con i fili della storia italiana e, minuto dopo minuto, si scopre che quell’“uomo del vino” dalla riconosciuta intelligenza, prima di divenire un imprenditore di successo, era stato un adolescente indisciplinato e ribelle nella tumultuosa Milano di fine anni ‘60, arrivato nella remota Erbusco per una punizione esemplare dei propri genitori. La narrazione si colora ulteriormente grazie agli interventi di alcune delle persone che hanno assistito e reso possibile la realizzazione di questa storia imprenditoriale. Puntata dopo puntata, l’ascoltatore conosce così Emanuela Zanella, sorella di Maurizio, i fratelli Maria Rosa e Guido Gandossi, tra i primi dipendenti di Ca’ del Bosco e figli del fattore Antonio Gandossi, che fu una vera e propria spalla per la nascita della cantina, Stefano Capelli, enologo di Ca’ del Bosco, Dante Bonacina, il direttore generale che ripercorre una vita cresciuta insieme alla cultura enogastronomica del nostro Paese. Entra nel racconto il ricordo delle figure cruciali che non ci sono più, come Luigi Veronelli, giornalista, scrittore, filosofo, anarchico nonché padre putativo e grande maestro di Zanella.

A queste voci “di casa” fanno eco anche gli interventi di alcuni personaggi di spicco e celebrità dello spettacolo che nel tempo hanno instaurato un rapporto di amicizia e reciproca stima con Maurizio Zanella e la sua Ca’ del Bosco: Luca Marzotto, nipote di Paolo, imprenditore illuminato e appassionato di vini, la cui figura segnò l’arrivo della managerialità in azienda, Adriano Galliani, amico stimato con cui condividere l’amore per il calcio e per il vino nobile, Serena Sutcliffe, Master of Wine e Honorary Chairman per la casa d’aste Sotheby’s Wine, Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci con cui sviluppa velocemente una stretta collaborazione, ed Eros Ramazzotti, icona della musica e grande estimatore della Franciacorta. Il podcast “Vite nel Bosco”, scritto da Anita Franzon con la supervisione editoriale di Sara Poma, è disponibile su tutte le app free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast), su Choramedia.com e sul sito di Ca’ del Bosco.

EPISODI

Episodio 1 – La Ribellione
Milano, fine degli anni Sessanta. Pur di unirsi alle contestazioni e al clima di ribellione in atto in quel periodo, il liceale Maurizio Zanella salta la scuola, ma non la passa liscia e papà Albano lo spedisce per punizione lontano da casa. Si trova in una fattoria in mezzo ai boschi della Franciacorta quando, in seguito a un viaggio-studio in Francia, si accende in lui una piccola scintilla. La passione che inizia a bruciare e che ancora oggi lo scalda è quella per il vino.

Episodio 2 – La Direzione
Maurizio, ancora minorenne, decide di costruire la sua prima cantina, ma non è solo in questa nuova avventura. Intorno a lui iniziano a moltiplicarsi le vite che contribuiscono a indicargli la giusta direzione. Mamma Annamaria e papà Albano, con il quale il rapporto non è sempre facile, ma anche il fattore Antonio Gandossi, una vera e propria spalla per Maurizio; fino all’incontro con Luigi Veronelli, padre putativo e grande maestro: sono alcuni dei protagonisti di questa storia. Dall’inizio degli anni Settanta allo scandalo del metanolo, nel 1986, tra rivoluzioni e scossoni, il mondo del vino sta cambiando e Ca’ del Bosco è sempre un passo avanti.

Episodio 3 – La Razionalità
Il sogno è ormai diventato realtà e Ca’ del Bosco arriva a un bivio. Crescere ancora o rimanere una realtà familiare? È il 1994 e l’ultimo atto di Albano Zanella, raccontato dalla sorella Emanuela, porta all’incontro con una nuova famiglia, i Marzotto, che segnano l’arrivo della managerialità in azienda. Ma le tante passioni e lo sguardo creativo di Maurizio non si fermano e vanno dall’amore per il calcio e l’amicizia con Adriano Galliani, alla volontà di espandere il suo mercato all’estero testimoniata dalla Master of Wine Serena Sutcliffe, fino a sfociare in un connubio tanto inaspettato quanto vincente: il vino e l’arte.

Episodio 4 – L’Icona
Il nuovo millennio si apre con molte novità per Ca’ del Bosco, grazie a collaborazioni importanti con marchi del lusso e del Made in Italy, il perfezionamento delle tecniche di vinificazione e la nascita di uno dei prodotti più iconici come la Cuvée Prestige; inoltre il rapporto con grandi chef si consolida, mentre la fama della Franciacorta cresce esponenzialmente, tanto da attirare importanti personaggi dello spettacolo. Non è solo business quel che luccica, perché il bene primario da custodire e tramandare rimane, fin dall’inizio di questa storia, uno soltanto: la terra.

C.d.G.