Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Luci, suoni, colori, piatti “senza piatti”: a Roma il debutto dell’Immersive show dinner

25 Maggio 2018
Chef_Viglietti_serve_i_rigatoni Chef_Viglietti_serve_i_rigatoni


(Lo chef Massimo Viglietti mentre serve i rigatoni cacio e pepe)

di Fabiola Pulieri, Roma

Cibo, food, vino, alimentazione: tutti argomenti di cui negli ultimi anni è stato scritto, vissuto, provato, assaggiato, gustato di tutto in tutto il mondo e sembra che nulla risulti essere più interessante da scoprire. 

Persino i programmi televisivi che trattano l'argomento, rilevano un leggero calo di ascolti del 3% e, quando ormai anche in Italia si pensa al food in chiave di riscoperta della tradizione piuttosto che di visione futurista, ecco che arriva a Roma, per la prima volta in Italia, una vera novità. E' the “Immersive Show dinner”: un'esperienza a più parti non solo una cena, non solo uno spettacolo, non solo intrattenimento e neanche una visita guidata, ma tante espressioni artistiche insieme e tutte Made in Italy. Dal cinema al vino, alla moda, all'arte, la multisensorialità è legata ad un fil rouge di cibo e musica. A Casina Valadier, una location davvero unica al centro di Villa Borghese a Roma, con un panorama che domina la città eterna, sedici amanti dell'inedito, alla ricerca di sensazioni uniche mai provate tutte insieme, si siedono allo stesso lungo tavolo per condividere una immersione “quasi” totale in una delle esperienze più apprezzate del momento: l'esperienza multisensoriale immersiva. Chi ha già avuto la possibilità di provare qualcosa di simile, magari prenotando sul sito (perché l'indirizzo del locale è top secret) una cena a Shanghai all'Ultraviolet dallo chef Paul Pairet o ad Ibiza da Paco Roncero, uno dei massimi esponenti della cucina d'avanguardia spagnola a Roma resterà un po' deluso perché la “sublimazione” dei sensi, attuata per esempio dallo chef spagnolo Roncero, due stelle Michelin, enfatizzata dall'utilizzo della più moderna tecnologia e amplificata dalla realtà virtuale, nelle mani dello chef  Massimo Viglietti si trasforma in “immersione”, non sempre totale, risentendo ogni tanto di qualche mancanza di coinvolgimento e di minore iperattività, ma l'ideatore del format italiano Pier Paolo Roselli ammette di essersi voluto discostare dalle cene di Ibiza o Shanghai per creare un qualcosa di tipicamente italiano, più sobrio ed elegante e che non sia solo cibo ma riconoscimento dell'Italia a 360 gradi: arte in tutte le forme possibili. 


(Rigatoni Cacio e pepe serviti in mano)

La prima grande sorpresa è all’ingresso nella sala buia, avvolti da una cascata di pallini bianchi che ricoprono ogni cosa, ciascun ospite vede il proprio cognome proiettato sul tavolo, ad aumentare notevolmente l'autostima e favorire il compiacimento personale, per poi proseguire con una serie di immagini avvolgenti mostrate ovunque che rilassano e preparano al coinvolgimento visivo e uditivo. Per il gusto, l'olfatto e il tatto entra in gioco il connubio cibo/sensi compiuto dallo chef Massimo Viglietti di Enoteca Achille al Parlamento, noto ai più per essere un anarchico che, come un direttore d'orchestra, guida i sensi dei commensali attraverso i suoi accostamenti strani, fatti da un visionario o più semplicemente un creativo come lo considerano i più, ma guai a definirlo così perché parlando di sé dice: “Non sono un creativo, sono un istintivo e la differenza sta nel fatto che mentre il primo usa la testa, pensa, io faccio quello che sento in quel momento, do sfogo a quello che provo”.


(Lo chef Massimo Viglietti)

In effetti non tutto quello che pensa e fa poi piace, ma questo è un dettaglio…non bisogna piacere per forza. Sicuramente stupisce mentre con la sua enorme moka passa tra i commensali a versare il brodo sui raviolini alla gricia oppure quando serve i rigatoni cacio e pepe tre alla volta appoggiandoli sulle mani anziché nel piatto. Stupiscono anche alcuni inconsueti suoi abbinamenti come quello di scottona e dentice nella stessa tartare o il pesce del Golfo marinato con tapenade di olive e cioccolato bianco che insieme regalano piacere al palato per poi stroncarlo con il sapore dirompente delle teste di gambero, ma anche in questo caso è questione di gusti.


(Pesce del Golfo marinato con teste di gambero)

Certo è che queste cene valgono la pena di essere vissute per gli Show di attori, cantanti e illusionisti che fanno da contorno e per immagini e musica che avvolgono e in alcuni casi rapiscono per la loro intensità, ma soprattutto vale la pena provare per degustare i vini. Partner di Immersive Show dinner a Roma è infatti la cantina Allegrini: vini a dir poco ottimi e molto apprezzati. Tre le etichette che hanno accompagnato la cena di presentazione dedicata alla stampa: Solosole 2017 (Vermentino Bolgheri doc), Rosso di Montalcino 2015 (Rosso di Montalcino doc) e La Grola 2014 (Veronese Igt). La sinfonia finale della cena ha visto protagonista assoluto Massimo Viglietti in versione Pollock che, con cucchiai al posto dei pennelli e ingredienti liquidi e granulari al posto dei colori ha realizzato la sua opera “dolce” direttamente sul tavolo da dove gli ospiti hanno potuto assaggiare timidamente ognuno con la propria posata, sorseggiando il Recioto della Valpolicella Classico Docg Giovanni Allegrini 2013.

Le cene targate Immersive Show dinner saranno in scena a Casina Valadier tutti i weekend da maggio a luglio e su richiesta per eventi personali o aziendali anche durante la settimana. Il programma prevede alcuni appuntamenti a quattro mani con Stefano Marzetti, del ristorante Mirabelle – l'Hotel Splendid Royal, Giuseppe di Iorio del ristorante Aroma al Colosseo – Palazzo Manfredi e poi Alessandro Narducci del ristorante Acquolina – il The First e Domenico Stile di Enoteca La Torre -Villa Laetizia. Ciascuno in un fine settimana diverso affiancherà lo chef Viglietti alternando ai piatti di quest'ultimo i propri e regalando così ai sedici ospiti il doppio delle sensazioni culinarie. Il prezzo a persona per la cena è di “soli” 300 euro, cento in meno di quanto costa l'Ultraviolet a Shangai e ben 1.300 in meno rispetto ad Ibiza quindi…provare non costa nulla. 

IN QUESTO LINK UN VIDEO DOVE POTER AVERE “UN ASSAGGIO” DELLA CENA