Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Play Wine il gioco da tavola lanciato da Tasca d’Almerita per mettere alla prova la conoscenza del vino

15 Novembre 2012
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Amate le sfide all’ultimo bicchiere? Siete in grado di riconoscere un vino alla cieca? Conoscete le storie di vita delle vigne e dei vini?

Allora Play Wine è il gioco che fa per voi. Nato e pensato in casa Tasca d’Almerita – nome solido e conosciuto dell’enologia siciliana, ma anche grande fucina di idee e sperimentazioni – Play Wine vuole essere un modo diretto e personale di narrare il vino. Un metodo originalissimo di educare alla conoscenza di Bacco, divertendo attraverso l’espressione più nobile e completa dell’attività ludica: il gioco da tavola. Il procedimento è semplice: un driver  sceglie i vini, gestisce il gioco (e accompagna gli amici bevitori a casa) mentre i concorrenti muniti di schede descrittive si confrontano sui profumi, sulle note caratteristiche di una varietà o di un territorio, sulla gradazione alcolica, insomma su tutto quello che fa parte dell’universo vino attraverso una sfida che chiama alla ribalta l’audacia del rischio, la prudenza del calcolo e tutti i sensi. Perché il vino è certamente il frutto del lavoro dell’uomo, ma è anche passione, socialità e convivialità. E qualche volta profonda amicizia da riscoprire trascorrendo del tempo nell’enoteca del cuore o in grandi spazi conviviali, dove magari al fuoco di un camino si assaporano e riconoscono grandi vini e ci si prepara a portare con sé un po’ di quella magia. Play Wine nasce proprio così.

Nasce da un gioco che Alberto Tasca, amministratore delegato dell’azienda di famiglia, da un paio di anni è solito fare in cantina o nelle cene in compagnia dei suoi amici. “Giocare alla cieca con i vini rappresenta un vero e proprio esercizio che insegna a conoscerli senza infrastrutture, concentrandosi soprattutto sui propri sensi e sugli aspetti organolettici del vino. Stiamo selezionando – spiega Alberto Tasca – dieci enoteche, dieci cantine e dieci ristoranti sparsi per l’Italia, che hanno iniziato a giocare con i loro clienti più curiosi e appassionati. Si tratta di una fase iniziale, ma da qui sta nascendo l’idea di dar vita ad un vero campionato nazionale in cui verranno premiati non soltanto chi vince ma anche l’enoteca, l’oste o il maitre di riferimento. Come premio pensiamo di regalare quattro o cinque giorni alla scoperta delle vigne siciliane per dar vita, sempre di più, ad una vera cultura del vino”.     

Rosa Russo