Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Presentato Shanghai Wine and Dine Festival, Vinitaly International capofila dell’Area Italia

13 Luglio 2016
conferenza_shanghai conferenza_shanghai

Si è tenuta ieri al Mandarin Oriental la conferenza stampa della seconda edizione dello Shanghai Wine and Dine Festival, il più importante evento b2c della metropoli che conta oltre 20 milioni di abitanti, che si terrà dal 23 al 25 settembre a Expo Park. 

Ad organizzare la tre giorni shanghianese sono il quotidiano principale della città Shanghai Morning Post, il TicketOne Cinese Gewara e Unionpay. Nell'edizione 2015 hanno partecipato 10 nazioni. Quest'anno si aggiungono alla line up iniziale Taiwan, Canada, Germania e Corea deal Sud.
 
Vinitaly International per il secondo anno consecutivo si fa capofila dell'Area Italia e si propone, come l'anno scorso, di presentare al pubblico cinese il meglio del Made in Italy sia come vini che come food e tutto quello che è legato al concetto – che piace molto ai cinesi – dello stile di vita Italiano, come la pasta, la pizza, l'aperitivo, la birra artigianale e il caffè. Quest'anno farà il suo esordio anche l'Accademia Italiana della cucina e nove associazioni regionali che presenteranno insieme agli importatori i prodotti e I vini tipici locali.
 
“Il cibo e il vino sono un elemento identitario per l'Italia per cui un evento come questo in cui si offre l'opportunità al pubblico cinese di scoprire e conoscere nuovi cibi e nuove pietanze che arrivano dall'Italia è molto importante – afferma il console generale d'Italia a Shanghai Stefano Beltrame – La partecipazione Italiana è organizzata e promossa da Vinitaly che in questo si rende promotore del cibo e del vino italiano in Cina. In questo Paese i cibi e i vini italiani sono ancora relativamente sconosciuti e quindi attività al pubblico come queste sono utili e necessarie”.
 
“La seconda edizione dello Shanghai Wine & Dine Festival arriva in un momento importante, a tre mesi dalla visita di Jack Ma a Verona proprio a Vinitaly dove ha lanciato in anteprima mondiale il 9-9 (la giornata di Alibaba dedicata a Wine & Spirits, alla sua prima edizione quest'anno) – dichiara Stevie Kim, managing director di Vinitaly International – In quella occasione aveva detto che con Alibaba avrebbe portato il vino Italiano dal 6 al 60 per cento di quota di mercato. Sapevamo che questa sua affermazione non fosse verosimile ma la cosa importante è che ha generato grande interesse sul vino Italiano. 30.200 pagine nel mondo e oltre novemila pagine in Cina sono state generate online sulla sua visita a Verona. Ora qui in Cina con questo Festival insieme agli importatori e alla cucina Italiana che ha grande appeal cerchiamo di sedurre anche i non addetti ai lavori e di portare alla ribalta il vino Italiano”.
 
Il meglio del Made in Italy era rappresentato in sala da Nicola Fabbri, l'artefice del successo di Fabbri 1905 in Cina che oggi nel corso della conferenza stampa ha detto: “Shanghai Wine and Dine Festival è un evento che ci consente di far conoscere al pubblico di consumatori di Shanghai le eccellenze della nostra millenaria tradizione culinaria. Anche per Fabbri la prima edizione è stata una piazza interessante per proporre a una fascia di clientela cinese la migliore arte pasticcera e il gelato artigianale vero”.
 
Sarà una seconda edizione più ricca di contenuti, nuovi paesi ospiti e con più spazio per il vino. “Mi aspetto un pubblico appassionato e curioso, affamato di novità', una kermesse unica nel suo genere, dove il connubio wine & food sarà sicuramente vincente ed allettante in una location attraente” sostiene Anna Gai, persona di riferimento di VM Fine Wines, uno degli importatori di vino Italiano più attivo in Cina.
 
Conclude il decano della ristorazione Italiana a Shanghai e istrione del progetto targato Italia “Chef & the City” Marco Barbieri con una frase di buon auspicio per il Festival: “Oggi abbiamo dimostrato che l'Italia è presente e che fa metà delle cose più belle che ci sono al mondo”. Ci auguriamo che presto anche i cinesi possano dire lo stesso.

C.d.G.