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L'iniziativa

“Salta” il rito della spremitura dell’uva Nosiola: i vignaioli organizzano eventi in privato

06 Aprile 2020
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Emergenza Covid-19, gelate notturne in primavera e l’inverno siccitoso lasciano il segno anche in anche un rito storico come quello della spremitura delle uve Nosiola per il Vino Santo Trentino Doc e la raccolta delle mele in Alto Adige.

Il rito della Spremitura è tradizionalmente svolto in occasione della Settimana Santa, e segna il passaggio dalla fase di appassimento dei migliori grappoli di Nosiola raccolti in Valle dei Laghi, alla lunghissima fase di fermentazione e maturazione di questo vino dolce raro e prezioso. Quest’anno, a causa delle norme di distanziamento sociale imposte dall’emergenza Coronavirus, il rito della Spremitura non si è potuto svolgere nella sua forma pubblica. Ma i Vignaioli del Vino Santo non hanno desistito, e hanno organizzato diversi piccoli riti, svolti in forma privata all’ interno delle singole aziende, o – lì dove possibile, come a Santa Massenza – al confine tra le stesse.

Intanto una distesa di luci salva-mele illuminano i campi in modo suggestivo in queste notti in Alto Adige – Südtirol. Nei meleti ordinatamente disposti lungo pendii e colline i frutticoltori del consorzio Vog ricorrono a sistemi antibrina per scaldare le piante in fiore e proteggerle dal gelo di questa primavera con forti escursioni termiche. “In questo periodo dell’anno le notti con temperature sotto lo zero possono provocare danni importanti ai nostri meleti”, spiega Walter Pardatscher, direttore generale del Consorzio Vog. “Le gelate primaverili potrebbero distruggere le delicate gemme dei meleti e compromettere parte della produzione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo”. Se questo non succede è perché quando arrivano le ore notturne, e con esse il rischio delle gelate, una specifica App dà l’allarme a tutti gli agricoltori del Consorzio che si attivano immediatamente”.

C.d.G.