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L'iniziativa

Territorio e turismo, all’Harvest fest l’Irvos, sindaci e operatori fanno il punto sul sistema rete

16 Settembre 2013
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Lucio Monte, Sebastiano Bonventre, Nicola Coppola

Il territorio, i panorami, l’arte, la cultura, la storia, i prodotti enogastronomici.

Tutto questo è la Sicilia, eccellenze che alcune località dell’isola raccolgono tutte insieme. Come Scopello con la sua Tonnara ed il suo Borgo, “porta” della Riserva dello Zingaro che ogni anno richiama a sé numerosi turisti. Eppure in mezzo a tante eccellenze il risultato in termini di numeri, in termini economici, è esiguo. Un potenziale sempre poco sfruttato. La voce è unanime da tempo tra amministratori e operatori del settore, ma spesso la constatazione rimane in fase teorica e non vede una soluzione di tipo pratico. Di questo si è discusso durante il convegno organizzato all’interno della manifestazione “Harvest fest, vendemmia in piazza”. Manifestazione giunta alla sua terza edizione e che  quest’anno ha visto la partecipazione e l’organizzazione dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia.

“Fare rete e farla dal basso è il punto di forza. – ha esordito il direttore dell’Irvos, Lucio Monte – Attualmente bisogna migliorare il sistema organizzativo dei territori che deve essere condiviso coinvolgendo i diversi attori, istituzioni e privati, e cercando di attuare dei percorsi che possano far aumentare anche in poco tempo il flusso turistico“. Del resto comunicando al meglio il territorio ne conseguono benefici che abbracciano tutti gli altri aspetti. Anche quelli che riguardano il valore di una semplice bottiglia di vino: “Il mio vino – come ha commentato durante il dibattito Vincenzo Melia dell’azienda Ceuso – non ha nulla a che invidiare ad un Sassicaia eppure il suo costo è molto più basso. La diversità sta nel territorio o meglio nella promozione che di esso si fa”. Solo il 3,5 per cento, secondo gli ultimi dati Istat, del flusso turistico in Italia arriva in Sicilia. Troppo poco. “Condivisione, coesione, sinergia” sono i tre elementi essenziali a detta di Dario Di Bernardi dell’ufficio enoturismo dell’Irvos, in prima linea nell’organizzazione dell’evento. I tre elementi necessari per innescare il cambiamento in positivo di un territorio che offre tanto. Ed il cambiamento deve arrivare e coinvolgere più fronti, “come quello dei trasporti. – ha commentato Valeria Restuccia, direttrice della Riserva dello Zingaro – Noi siamo totalmente isolati e ciò non fa che danneggiare il flusso turistico in luoghi come la Riserva che costituisce una tra le mete più ambite dell’isola”. Al dibattito, moderato dal direttore di Cronache di Gusto, hanno partecipato anche i sindaci di Castellamare del Golfo e di Alcamo, Giuseppe Greco dell’Esa e vari operatori del settore. 

Sandra Pizzurro