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L'iniziativa

Vinitaly International inaugura il 2013 sulla East Coast, protagonista anche l’olio

28 Gennaio 2013
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New York e Miami.

Ecco le prime due tappe  che aprono il nuovo ciclo di promozione all’estero del 2013 di Veronafiere e che adesso porta anche un nuovo nome: Vinitaly International. Oggi il Made in Italy è sbarcato sulla East Coast e il 30 si sposterà in Florida. La giornata, da poco iniziata oltreoceano, vede un ricco programma di wine tasting curati da Gruppo Italiano Vini, Soave, Palm Bay e Consorzio Tutela Prosecco Doc, e di incontri dedicati agli operatori del settore finalizzati a consolidare le relazioni con i produttori italiani mettendo in contatto anche chi ancora non è rappresentato negli Usa.

Sotto i riflettori dell’appuntamento newyorkese c’è il fenomeno italiano del 2012, così come dichiarato da più indagini su consumo e vendite condotte dai più importanti istituti di ricerca: il Prosecco, che proprio l'anno scorso ha fatto registrare un incremento dell’export negli Usa del 35%. Nelle due città si attiveranno due Mater Class chiamati Call it Prosecco. Un focus è previsto poi su un altro mondo dell’enologia nazionale, quello rappresentato dalla viticoltura su terreni vulcanici e promosso dal Consorzio del Soave. Al pubblico verrà presentata in anteprima la mappa dei suoli vulcanici dall'enologo del Consorzio Giovanni Ponchia. Un momento della giornata vedrà ambasciatori dell'eccellenza nazionale i vini del nord Italia, Friuli e Valtellina rappresentata questa con una verticale di Nino Negri. A Miami non ci sarà invece solo il vino, si faranno degustare e conoscere al pubblico specializzato anche gli olii extravergine d’oliva grazie alla collaborazione con Unaprol.

Il progetto di internazionalizzazione ha debuttato quindici anni fa e oltre agli Stati Uniti ha toccato come tappe Russia, Hong Kong, Giappone. Per l’Ente Veronafiere il tour all'estero è diventato uno degli strumenti su cui dirottare sempre più risorse  in risposta all’orientamento della quasi totalità delle aziende a sviluppare mercati fuori confine. Nelle tappe statunitensi sono160 i produttori italiani coinvolti, e 80 produttori di Slow Wine, presenza che nasce da una nuova collaborazione per questa campagna del 2013.

Vinitaly International ha iniziato il nuovo anno negli Usa alla luce della centralità dello sbocco statunitense per l’economia del vino italiana. Mercato considerato storico, il principale per la maggior parte dei produttori, e che ha ripreso a crescere dopo il triennio nero successivo allo scoppio della crisi. Gli ultimi dati danno, infatti, l’Italia come primo esportatore di vino con un market share nei primi 9 mesi del 2012 in crescita del 7,2% sull’anno precedente. E si prevede una progressiva crescita dei consumi, del 2,4% annuo sino al 2016. Segno della ripresa è anche la maggiore partecipazione di buyer e importatori americani al Vinitaly. Nel 2012, su un totale di 47 mila operatori esteri presenti da 116  Paesi, il salone ha visto quelli provenienti dagli Usa aumentare del 16,2% per quasi 7 mila presenze totali.