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L'intervento

Luca Mercalli: Clima pazzo? Tutto previsto. Non possiamo più ignorare i segnali del mondo”

10 Agosto 2017
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(Luca Mercalli)

Clima pazzo o tutto come previsto? Luca Mercalli, meteorologo e divulgatore scientifico italiano non ci pensa due volte e va dritto al sodo: “La gente rimane stupita di questo caldo, ma noi lo avevamo previsto trent'anni fa”. 

Caldo, è vero, ma mai quanto l'estate del 2003. “Non abbiamo raggiunto quei livelli – spiega Mercalli – La peggiore dell'ultimo periodo. Poi c'è stata l'estate del 2012, il mese di luglio del 2015 e adesso credo che possiamo dire che questa del 2017 sarà ricordata come la seconda estate più calda dal 1990 ad oggi”. Per Mercalli, insomma niente di nuovo: “Lo dicono gli scienziati e lo dice la comunità internazionale che il clima sta cambiando e che le cose possono solo peggiorare – spiega Mercalli – Ecco il perché del convegno a Parigi per pensare a degli effetti per rallentare questo processo innescato”. Per Mercalli il mondo viaggia con 50 anni di ritardo: “Abbiamo ignorato i segnali chiari che la nostra terra ci aveva inviato oltre 50 anni fa – dice – Tutto compromesso? No, ma servono interventi rapidi e decisi per limitare le emissioni di Co2 e cercare di “ridurre” l'innalzamento delle temperature ad appena 2 gradi, piuttosto che a 5, nel 2100, che avrebbe altrimenti esiti catastrofici”.

Per il meteorologo però le persone hanno necessità di avere una corretta informazione: “Non bisogna ad ogni evento straordinario far finta di essere stupiti – spiega – e credo non sia giusto occuparci dei problemi del clima solo quando avvengono episodi simili o nei 15 giorni del picco dell'estate. Sono temi che vanno affrontati quotidianamente in maniera scientifica. Vedrà che ci risentiremo fra tre mesi quando ci saranno le prime alluvioni e tutte le persone si chiederanno del perché avvengono”. Anche l'agricoltura sta cambiando a causa del clima: “Uno dei primi settori che subisce i cambiamenti dovuti al clima – conclude Mercalli – Ma credo che il fatto che alcune colture si stiano spostando da Sud a Nord non porterà nessun beneficio al nostro Paese”. Nei giorni scorsi era stato Attilio Scienza a dichiarare che sarebbe cambiato per sempre il modo di fare vino in Italia a causa dei cambiamenti climatici (leggi qui)

C.d.G.