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L'intervento

Liantonio: “Il clima è un’incognita. Servono nuovi approcci culturali e colturali”

27 Agosto 2018
Francesco_Liantonio Francesco_Liantonio


(Francesco Liantonio)

Chiede cautela, lungimiranza e tanta attenzione ai suoi colleghi produttori pugliesi ed italiani, Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia e titolare dell'azienda Torrevento a Corato in provincia di Bari. 

Il maltempo sta rendendo davvero difficile e complesso questo avvio della vendemmia 2018. E un'annata che si annunciava come quella di ripresa rispetto ai numeri disastrosi dello scorso anno, rischia di essere una fotocopia della stagione passata. “Ma badate bene – dice Liantonio – le cose possono cambiare nel giro di poche settimane. E in ogni caso lo scorso anno è stata davvero un'annata disastrosa. Quest'anno, magari saremmo tornati ai numeri normali, non eccezionali come si diceva in giro”. L'emergenza maltempo in Puglia c'è, “ma sentendo alcuni colleghi, mi rendo conto che la situazione è così a macchia di leopardo in tutta Italia”. In Puglia grandinate violente e “bombe d'acqua” hanno costretto i produttori a fare una scelta: “Siamo andati nei vigneti e abbiamo iniziato a raccogliere l'uva per portare quanto più prodotto possibile in cantina”, dice Liantonio. Che spiega che fino a qualche tempo prima la situazione era ben diversa: “C'era fino all'inizio di agosto una situazione ottimale, con uve perfette e sane, anche in termini di quantità”. Poi il tempo si è stravolto. “E' stato necessario anticipare la vendemmia – spiega Liantonio – Stiamo correndo per evitare danni ai nostri vigneti. Come saranno i vini? Aspetterei prima di dare dei giudizi. Mi pare che la situazione adesso sia sotto controllo”.

I cambiamenti climatici ormai sono sotto gli occhi di tutti: “Credo che tutti ci siamo resi conto che non possiamo perdere tempo, stare lì a chiederci cosa fare, come farlo, quando farlo. Il clima è cambiato. Noi dobbiamo confrontarci e adattarci a questa nuova sitiazione, adattandoci ai cambiamenti. Lo scorso anno per sei mesi non abbiamo visto una sola goccia d'acqua. Quest'anno è stato tutto il contrario. Dobbiamo abituarci a questo, ma sono fiducioso nei miei colleghi”. Per Liantonio non si può più aspettare: “Bisogna agire, senza perdere tempo – dice Liantonio – Adottare le giuste tecniche culturali e colturali in campagna, cambiare approccio, metodologia nel portare avanti i nostri vigneti, pensare a nuove tecniche per affrontare queste situazioni. Per esempio, nei miei nuovi impianti, metto meno piante per ettaro, lasciando più aria ai vigneti. Certo se poi di fronte ci troviamo vere e proprie calamità naturali, allora possiamo solo alzare le mani al cielo. Ma è fondamentale programmare e pianificare”. Chiusura sulla questione qualità e quantità dell'uva italiana di quest'anno: “Sentendo colleghi e amici non dispero sulla qualità dei nostri vini – dice Liantonio – Mi dicono che tutti stanno intervenendo e bene. Credo che alla fine avremo un prodotto che potrà affrontare le logiche di mercato nazionale ed internazionale. Sulla quantità attenderei ancora. Ci sono troppi dati difformi. Si parla di un +20/+30 per cento. Ma rispetto ai numeri disastrosi dello scorso anno. E non mi pare che questi numeri possano risolvere la situazione di disequilibrio in cui ci trovavamo lo scorso anno. Torneremo di certo su valori più normali, ma credo che alla fine il saldo sarà comunque negativo rispetto alla nostra media storica”. 

G.V.