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L'intervento

#salviamoalberghibareristoranti, la petizione parte da Milano: le richieste al Governo

15 Novembre 2020
Grande_albergo_della_salute Grande_albergo_della_salute

di Michele Pizzillo

Senz’altro è un grido di dolore quello di gestori di alberghi, bar e ristoranti che, come ne sono a conoscenza tutti, protestano, gridano, insistono a dire che sono in profonda crisi fin dallo scorso mese di febbraio.

Ma, crediamo, che sia prima di tutto un appello in un certo qual senso di ottimismo perché lo vediamo finalizzato a salvare – e, contestualmente, senza perdere l’obiettivo del rilancio – il turismo italiano che registra un calo del fatturato di oltre l’80% rispetto all’anno scorso e con molte attività addirittura chiuse. Da queste considerazioni e dalla constatazione che è impossibile per i gestori pagare gli affitti dei locali dove svolgono la loro attività, parte la petizione #salviamoalberghibareristoranti promossa da Piergiorgio Mangialardi, ceo AllegroItalia & Condò, una catena di 16 strutture ricettive presenti in tutta Italia, e che è stata fra le prime ad assicurare soggiorni in sicurezza nonché a pensare – nel mese di maggio – ad un “grande albergo della salute” a Torino (Golden Palace) e a Bologna addirittura con prelievi del sangue e test seriologici fatti in albergo e dotazione di mascherine ffp2. Da qualche mese Mangialardi è anche presidente dell’associazione degli Alberghi Storici d’Italia.

Dice Mangialardi: “Se c’è una riduzione di valore di un bene o servizio, di conseguenza deve esserci una riduzione del prezzo di fruizione di tale bene o servizio. I crediti di imposta proposti dal governo italiano non sono sufficienti per permettere la continuità aziendale delle imprese del settore alberghi, bar e ristoranti. Questi coprono solo una minima parte dei costi fissi”.

Lei cosa propone?
“Bloccare gli sfratti; bloccare i decreti ingiuntivi che obbligano i gestori di alberghi, bar e ristoranti di pagare l’affitto per i mesi in cui tali attività sono rimaste vuote. Chiediamo anche al governo di ‘ristorare’ i proprietari degli immobili perché anche loro stanno subendo un danno”.

Qualche decisione la magistratura l’ha adottata.
“Si, alcuni Tribunali, come ad esempio Roma, hanno applicato il principio del quanti minoris, ovvero l’equa riduzione del prezzo di fruizione del bene o servizio che ha visto ridurre il proprio valore. Il Tribunale di Roma ha concesso uno sconto del 40% sul canone di affitto di alberghi e ristoranti del Comune di Roma. Inoltre ha concesso, in altri casi, di poter pagare il canone in modo diluito nel corso dei prossimi anni”.

Non basta?
“È una situazione di grave emergenza che richiede l’intervento urgente altrimenti tutti gli alberghi falliranno; tutti i bar chiuderanno e tutti i ristoranti andranno in profonda crisi. In Italia tra alberghi, bar e ristoranti lavorano oltre un milione di persone con un ulteriore indotto di un altro milione di addetti. Perciò, chiediamo al Consiglio Superiore della Magistratura e al governo di intervenire in tal senso”.

E, così, Mangialardi si fa promotore di una petizione rivolta al Consiglio Superiore della Magistratura, a tutti i Tribunali Italiani, ai rappresentanti del Governo e delle Istituzioni Regionali per chiedere, sottolinea “con umiltà ed equità l’applicazione del principio quanti minoris certi che possano comprendere la portata della problematica in termini anche di perdite di posti di lavoro”. E, aggiunge il ceo di AllegroItalia & Condò, ogni firmatario della petizione, aiuta il turismo italiano a rinascere. Invitando tutti a condividere la petizione cliccando in questo link>.  “Più saremo, più possiamo sperare di contare ma, anche, di guardare con una certa fiducia al dopo pandemia”, conclude Mangialardi.