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L'intervista

Rosati, produzione di nicchia, ma l’obiettivo è farli diventare vini d’élite

03 Luglio 2016
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Intervista con Saverio Lo Leggio, direttore generale dell'azienda Milazzo che porta avanti un'opera di valorizzazione dei vini rosé


(Giuseppina Milazzo e Savero Lo Leggio)

di Geraldine Pedrotti

“Quella dei vini rosati resterà sempre una produzione di nicchia, ma l’obiettivo – e i presupposti ci sono tutti – è quello di renderli dei vini d’élite, con piccoli quantitativi destinati a un mercato di consumatori curiosi e consapevoli”. 

Parola di Saverio Lo Leggio, direttore generale dell’Azienda agricola G. Milazzo, che con la moglie Giuseppina Milazzo porta avanti la celebre cantina di Licata, in Sicilia. Da anni Milazzo, conosciuta soprattutto per i suoi spumanti metodo classico, conduce da tempo un’opera di valorizzazione dei vini rosati, partita cinque anni fa con la prima edizione della Notte Rosé, l’evento che ogni estate celebra il connubio tra i vini rosati dell’azienda e la cucina gourmet di chef stellati siciliani e non. Quest’anno l’appuntamento con la Notte Rosé è lunedì sera all’Oasi Beach nella Playa di Licata, con chef del calibro di Claudio Sadler, Martina Caruso, Angelo Treno, Giovanni Santoro e Tony Lo Coco, oltre che ovviamente Pino Cuttaia, partner da anni dell’iniziativa. “Sono molti anni che produciamo rosati – spiega Lo Leggio – ma cinque anni fa abbiamo pensato a un modo nuovo per valorizzare questa categoria di vini, meno conosciuti e consumati di bianchi, rossi e spumanti. Così quasi per gioco abbiamo creato la Notte Rosé, coinvolgendo un amico di vecchia data come lo chef stellato Pino Cuttaia e puntando tutto sull’unione tra i vini rosé, vini simbolo dell’estate, e la cucina di altissimo livello di chef premiati nel mondo. La cosa ha avuto successo e ormai è diventato un appuntamento importante nel panorama italiano”.


(Saverio Lo Leggio)

In Italia la produzione di vini rosati si attesta intorno al 10 per cento della produzione vinicola totale, ma i consumi sono più bassi, intorno al 6 per cento della quantità prodotta. Per questo gran parte della produzione è destinata ai mercati esteri. “Produciamo complessivamente circa 30 mila bottiglie all’anno di rosati – continua Lo Leggio – sono vini molto apprezzati nel mercato europeo, ma anche fuori dall’Ue: il nostro D.Zero, ad esempio, lo spumante ottenuto da uve di Inzolia rosa, è molto richiesto in Giappone”.
La Sicilia produce ogni anno circa 3,5 milioni di bottiglie di rosati su una produzione totale di circa 260 milioni. I dati li dà uno dei massimi esperti di vino nell’Isola, Salvatore D’Agostino, dal 1978 al 2012 direttore dell’ex Istituto Vite e Vino, ora Irvo. “I consumi in Sicilia sono molto bassi, inferiori alla media nazionale – spiega D’Agostino – sono 155 le aziende che producono rosati, per un totale di 250 etichette di rosé siciliano. E’ un mercato in espansione, sicuramente da seguire. Il vino rosato è un vino fresco e dal punto di vista cromatico davvero d’effetto, può diventare il vino perfetto per l’estate”.