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L'intervista

Prosecco Doc, l’export è ancora in crescita: “Cercheremo di colmare gap tra volumi e valore”

12 Febbraio 2020
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(Stefano Zanette)

di Emanuele Scarci

Prosecco Doc sempre in forma, al di là di ogni previsione. Nei primi dieci mesi del 2019 la crescita dell'export si è avvicinata al 12%, mentre in Italia i dati al dettaglio per l'intero 2019 indicano un balzo dello spumante Prosecco che sfiora il 16% a volume (+12% a valore).

Secondo le rilevazioni del Consorzio Prosecco Doc, a ottobre 2019 l'export di spumante Prosecco Doc cresceva del 13% a circa 2,2 milioni di ettolitri. Con miglioramenti significativi nei Paesi Top: Francia (+37,8%), Stati Uniti (+22,5%), Regno Unito (+7,2%) e Germania (+3,3%). Bene anche i Paesi emergenti: Australia (+16%), Austria (+47%), Polonia (+75%). Alla fine, tutti i mercati recano un segno positivo. Gli unici in retromarcia sono Cina, Taiwan e Giappone. Nello stesso periodo, l'export di frizzante Prosecco Doc è avanzato di circa il 5% a 379 mila ettolitri.

Soddisfatto il presidente del Consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette, che all'inizio dell'anno aveva previsto un prudente +5/6%. “Stiamo contenti della solidità dei mercati esteri – commenta Zanette, in procinto di tornare da Vinexpo Paris – sorpresi e orgogliosi del +37,8% ottenuto in Francia. E senza troppo sostegno. Ora questo Paese è diventato un mercato importante per il nostro export. Durante Vinexpo nella nostra area, abbastanza periferica, non ci sono stati molti visitatori, ma le aziende erano soddisfatte dei contatti. L'anno prossimo, in considerazione dell'importanza del mercato, punteremo a un'area più centrale di Vinexpo”.

E in Italia? Secondo i dati Iri-Corriere vinicolo, le vendite di Prosecco spumante nella grande distribuzione nel 2019 sono balzate del 15,8% a volume e del 12,3% a 194 milioni di euro. Il Prosecco frizzante è invece arretrato del 6% sia a valore che a volume. Ma le vendite sono di appena 25 milioni di euro. Comunque Prosecco molto meglio del metodo classico, +5,4% a valore, e dell'Asti: -0,6% a valore. “In futuro cercheremo di colmare il gap tra volumi e valore – si ripromette Zanette – ma siamo soddisfatti anche del nostro Paese”. Come spiegare la forbice tra l'export del Prosecco Doc che stabilisce nuovi record e quello del Prosecco Superiore che nel 2018 ha perso il 9% all'estero? “Non voglio entrare in questa analisi. Potrebbe trattarsi di una pausa momentanea dopo tanta crescita” glissa Zanette.