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L'intervista

Bianca Mazzinghi (docente Wset): “Il mondo del vino è cambiato. Ecco il nostro approccio”

22 Aprile 2022
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E’ una docente d’eccezione. Ed è stata la prima volta anche per lei al corso Wset, Wine & Spirit Education Trust, organizzato in collaborazione con Cronache di Gusto alle Cantine Duca di Salaparuta a Casteldaccia in provincia di Palermo.

Stiamo parlando di Bianca Mazzinnghi, una “prof” toscana di quello che è riconosciuto come essere ra i migliori corsi dedicati al mondo del vino in assoluto. Si definisce “giornalista in stand by”, perché la sua passione per il mondo della scrittura (ha anche un blog su Il Fatto quotidiano), l’ha messa un po’ da parte, almeno per il momento, “perché se scelgo di fare una cosa, quella cosa la devo fare bene”. Ha studiato sei anni per passare dall’altro lato della barricata, “con una grande preparazione che adesso mi permette di padroneggiare il mondo del vino a 360 gradi”. Ma badate bene, dice Bianca: “I corsi Wset non sono quelli tutti inquadrati, se non per alcuni aspetti, e precisini – spiega – Danno molta libertà ai docenti e agli studenti. E’ un modo migliore, secondo me, di prepararsi. E noi docenti abbiamo parecchie responsabilità”. Perché dall’altro lato, oltre agli studenti della scuola di Pollenzo, spesso ci sono addetti ai lavori, sommelier o gente preparata. Quindi è vietato sbagliare. A Palermo per la prima volta un corso Wset “ed è andata molto bene”, dice Bianca, che ha avuto una classe “di gente preparata, attenta e curiosa”. Alla fine del corso, e quindi al conseguimento del terzo livello Wset, “si ha una preparazione internazionale sul mondo del vino – dice Bianca – Capisci davvero cosa c’è nel mondo oltre che ottieni una padronanza della degustazione e della comunicazione della degustazione stessa molto importante. E questo è fondamentale per relazionarsi con i mercati esteri”.

In Italia sono circa una ventina i docenti Wset. Questo fa capire la rigida selezione che l’istituto fa. Non conosce molto il mondo della sommellerie, “dovrei fare un corso per cercare di capire come funzionano oggi questi corsi in Italia”. Anche se un’idea ce l’ha: “A volte quando parlo con alcuni professionisti noto ancora un’impostazione molto categorica – dice – Ossia viene detto che c’è sempre un lato giusto e uno sbagliato del vino. Ma a volte é tutto molto più complesso e all’estero spesso questa impostazione cade. Il vino è cambiato, non si fa più come negli anni ’90. Una volatile anche leggera da alcuni è sempre vista come un difetto, così come il brett. Ais, da questo punto di vista, mi pare l’associazione più conservatrice quando parlo con colleghi; ma vedo le differenze anche negli approcci delle diverse Università italiane, per esempio chi arriva da Firenze ha un approccio più conservatore dei ragazzi di Pollenzo. Secondo l’approccio Wset, se il ‘difetto’ non copre quelle che sono le caratteristiche del vino, non è un difetto, ma a bassi livelli – cito per esempio il libro del Wset3 – la volatile può anche dare complessità al vino e il Brett essere apprezzato da alcuni consumatori”.

Bianca ha idee molto aperte sul mondo del vino: “Accetto che ci possano essere persone a cui piacciono cose distanti anni luce da me”. E sui vini naturali dice: “Il movimento degli anni Duemila ha secondo me cambiato in maniera positiva l’intero movimento del vino italiano. Penso ai grandi produttori come Rinaldi, Dottori, Niccolaini, gente che fatto una vera e propria rivoluzione liquida. Molto di quello che siamo e beviamo oggi lo si deve proprio a loro”. Bianca beve molto spesso, “anche se bevo poco”. E il suo approccio è spesso legato allo studio: “Dieci vini che mi sono piaciuti bevuti ultimamente? – conclude – Trebbiano Valentini 2016, in formissima, Camporomano La Stoppa 2011, i ‘soliti’ Filagnotti, Montemarino, Nibiò di Cascina degli Ulivi, Gli Eremi La Distesa, Savagnin Tissot, Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi georgiano che non avevo mai bevuto, Les Clos des Mailles Anjou, l’Assyrtiko greco di Ktima Ligas AltoMare di Barraco, portoghese bella scoperta il Dao di Antonio Madeira. Ah, e l’altro giorno al corso molto anche il Duca Enrico 2018”.

C.d.G.