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L'intervista

Brugnano, 2023 di crescita: “Il nostro viaggio prosegue. Ora un metodo classico e un rosato”

23 Gennaio 2023
Maurizio Gandolfo Maurizio Gandolfo

di Rosaria Baiamonte

Ad un anno dalla ripartenza della cantina Brugnano, oggi guidata dai fratelli Francesco e Giuseppe, nuova generazione di imprenditori vinicoli, si tirano le somme per delineare il percorso di quella che è stata definita una nuova start-up, dopo dieci anni di assenza dal panorama enologico siciliano.

Tanti i progetti già avviati e gli investimenti in itinere per il 2023. “Brugnano è oggi una nuova realtà, possiamo definirla una nuova avventura. Di fatto è un recupero sartoriale di un vuoto lungo dieci anni”. Spiega così il nuovo esordio dell’azienda vinicola Maurizio Gandolfo, direttore commerciale che affianca i due giovani fratelli nel nuovo percorso imprenditoriale.
La cantina con sede a Partinico, in provincia di Palermo, è una giovane azienda con forti tradizioni familiari. I fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano, seppur giovani, vantano una grandissima esperienza maturata in cantina e in vigna lavorando nell’azienda di famiglia che nasce nel 1970. Oggi la Brugnano conta 90 ettari, tra Castellammare del Golfo in provincia di Trapani e i mille metri di monte Mirto. Grazie ad un piano industriale molto dettagliato lo scorso anno si è proposta al mercato con un catalogo di 17 referenze e con l’obiettivo per il futuro di raggiungere le 400 mila bottiglie.

Come si è concluso il 2022?
“Come sappiamo l’impresa di Francesco e Giuseppe Brugnano e della loro cantina è stata caratterizzata da una re-start up. La loro idea è stata quella di riscattare ciò che la loro famiglia aveva già iniziato con grandi sacrifici e cospicui investimenti fatti anni addietro e che, a causa dei troppi impegni imprenditoriali, non aveva continuato. Nella visione dei due fratelli c’è una chiara scelta su chi è Brugnano oggi. Da qui il piano industriale è stato condizionato da un approccio al mercato diverso rispetto a quello a cui il mondo vitivinicolo ci aveva abituato. In particolare, l’obiettivo è stato quello di creare un rapporto diretto ed intimo con il consumatore che vive il mondo del “fuori casa”. Si tratta di un target giovane, ma esigente, stanco dei soliti cliché, più contemporaneo e vivace”.

Il territorio di Partinico: lì la base per ripartire. Ci sono state difficoltà?
“Partinico è la casa, l’origine. L’obiettivo è stato quello di voler restituire al territorio di Partinico la capacità di innovare, guardando i vertici qualitativi della produzione vitivinicola di pregio. Un territorio da osservare con nuovi occhi, liberi da pregiudizi, valutando la qualità in campo imprenditoriale, enologico, vinicolo”.

Quali sono state le principali criticità riscontrate nel 2022?
“Il 2022 è stato un anno difficile per tutti ed ovviamente ancor di più per noi che ripartivamo. La mancanza delle materie prime, quali etichette, cartoni, vetro ecc. ecc. ci ha costretti ad un ritardo consistente tanto che il primo ordine evaso è avvenuto subito dopo il Vinitaly 2022. Ciò nonostante, la buona tenuta del progetto ci ha consentito un recupero senza uguali, difatti il piano previsto è stato rispettato sia in valore che in volume e ancora più esaltante è stato il rispetto del conto economico e dell’esposizione finanziaria. Questi ultimi due punti non sono cosa da poco, considerata la situazione congiunturale. Infatti, la fine del rimbalzo emotivo del Covid, l’inizio della guerra in Europa e la crisi energetica hanno messo a dura prova tutti quanti ed in particolar modo le piccole imprese”.

Quali sono stati i cambiamenti percepiti sul mercato?
“Il mercato che ha sofferto e soffre ancora adesso è quello del consumo a casa e, quindi, quello della grande distribuzione, mentre il canale del fuori casa ha continuato a registrare una buona salute, specialmente sino alla fine di luglio, per poi rallentare la sua ascesa restando comunque sempre in area positiva. Il nostro mercato di riferimento è stato, è e sarà quello del canale Horeca. A tal fine abbiamo investito molto nella comunicazione, basti citare il nostro format “In viaggio con Brugnano”, che ha sviluppato un network gradevole e collaborativo con gli operatori del settore”.

In cosa consiste il format “In viaggio con Brugnano”?
“Lo abbiamo ideato e programmato con il nostro staff per avvicinare il target dei giovani a quello della ristorazione e del buon bere. Entriamo nelle cucine di cuochi e chef in giro per la Sicilia, lasciamo che si esprimano con delle ricette facilmente replicabili a casa a cui loro stessi abbinano un nostro vino. Il tutto viene diffuso tramite social network con un video veloce e snello, che cattura l’attenzione con passaggi riconoscibili. Abbiamo iniziato da Palermo e provincia e continueremo con il resto dell’isola il nostro viaggio”.

Progetti futuri?
“I progetti futuri per il completamento del piano sono caratterizzati da un punto estremamente cruciale per definire il profilo della cantina Brugnano, ovvero da una proporzionale crescita a volume e a valore. Quando parliamo di valore intendiamo sempre e comunque il livello qualitativo di tutta la nostra capacità produttiva (agronomica, enologica e tecnologica) accompagnata da una proposta di referenze di alto profilo. Infatti, a giorni presenteremo la nuova annata di Honoris Causa (brand iconico e fiore all’occhiello della famiglia) insieme al nostro primo metodo classico “Brugnano Brut” ed il nostro Rosato fermo”.

Quali sono le aspettative per il 2023?
“Sarà un anno molto impegnativo per la nostra azienda e per i nostri agenti (ad oggi più di 30), i quali sono chiamati ad ottemperare un ambizioso obiettivo sia in termini di fatturato che in termini distributivi. Per il resto proseguiamo con un approccio umile, restando fiduciosi ed estremamente ottimisti”.