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L'intervista

Cancer Plan, Ricci Curbastro: “Preferiamo punire piuttosto che educare. Ma così non va”

22 Febbraio 2022

di Giorgio Vaiana

“Siamo in un sistema democratico. E per fortuna c’è il parlamento europeo che fa sempre in tempo a sistemare tutto”.

Così Riccardo Ricci Curbastro, presidente di FederDoc, beccato “al volo” al telefono mentre si trova per impegni istituzionali a Chiacago, commenta il voto decisivo sul cancer plan di qualche giorno fa (leggi questo articolo>). “La questione mi pare sempre la stessa – dice Ricci Curbastro – Si preferisce sempre la strada del punire piuttosto che quella dell’educare. Si preferisce dare maggiore attenzione a cosa ci deve essere scritto su un’etichetta, piuttosto che un equilibrio delle cose. E’ una questione di cultura. Noi dovremmo impegnarci tutti un po’ di più per diffondere una maggiore cultura e consapevolezza del mondo del vino. Non credo che imponendo dei divieti si possa andare avanti”. Sul lassismo della Francia nella vicenda del cancer plan, Ricci Curbastro glissa un po’: “Mi pare che già anni fa avevano affrontato questo tema”, dice il numero uno di FederDoc che poi parla di Prosek: “A me, come ormai sapete, non piace molto parlare di queste cose – dici – Ricci Curbastro – La questione, anche in questo caso, si sa affrontando a livello europeo e meno male che c’è un parlamento pronto a prendere delle decisioni democratiche. Sono dei percorsi che vanno affrontati e le decisioni prese vanno sempre accettate. Ma mi auguro, anzi ne sono certo, che l’Italia, anche in questo caso, farà valere la sua voce”.