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L'intervista

Franciacorta, le vendite, l’export e il futuro Salvioni: fiducia e tenacia la nostra forza

14 Aprile 2021


Dottor Salvioni, dal punto di vista commerciale come si è chiuso il 2020 e come si prospetta il 2021 per il Franciacorta?

“Come è noto – risponde Giuseppe Salvioni, amministratore delegato del consorzio Franciacorta – il 2020 è stato un anno particolarmente difficile, in cui la maggior parte delle attività si sono bloccate a causa della pandemia.

Facendo un’analisi d’insieme, il 2020 dopo una buona partenza e il blocco di marzo-aprile, nel terzo trimestre aveva mostrato segnali positivi di ripresa: la percentuale di riduzione dei volumi si assestava al -16,7%, con un recupero rispetto alla perdita del 33,8% registrata nel primo semestre. L’arrivo, in autunno, della seconda ondata di contagi, con le conseguenti nuove misure di contingentamento che hanno colpito in particolare il canale Horeca, ha inciso negativamente sui risultati dei mesi di ottobre e novembre. L’exploit del mese di dicembre, grazie anche al forte incremento delle vendite online – dove Franciacorta è risultato essere la denominazione più venduta su numerose piattaforme – e principalmente alle vendite nella Gdo, ha ridato ossigeno alle vendite di fine anno. Infatti il canale della Grande Distribuzione ha realizzato nel 2020 una crescita di oltre il 17% verso il 2019 con una incidenza del 33% sulle vendite in Italia.
Il significativo incremento delle vendite in questi due canali, dove il consumatore finale sceglie direttamente cosa acquistare, è la testimonianza della vitalità, della forza e della riconoscibilità della denominazione Franciacorta. Il 2020 si è chiuso con un -11,4% nei volumi venduti con 15.600.000 bottiglie fatturate”.

Quale lo stato d’animo dei soci in questo momento decisamente difficile?
È stato sicuramente un anno complicato e anche l’inizio di questo si è mostrato incerto sin dall’inizio, ma rimaniamo ottimisti. In questi 30 anni sono stati ottenuti importanti risultati grazie anche a scelte coraggiose e talvolta controcorrente. Non è il momento di invertire questa rotta, ma è il momento di insistere per difendere le posizioni conquistate e conquistarne di nuove, restando uniti e dimostrando la stessa tenacia che ha sempre contraddistinto i produttori della Franciacorta. In momenti difficili investire per restare leader nel posizionamento e nella qualità è doveroso, per questo stiamo lavorando per predisporre un anno ricco di attività, che lanci anche un messaggio positivo e di fiducia a tutti i consumatori”.

Quota export: un confronto tra i due anni tra bilanci e previsioni?
“Analizzando le esportazioni, a livello di singole nazioni, la Svizzera ha confermato il proprio primato, salendo al 23,4% dell’export totale, con volumi in crescita del 9%. Il Giappone nel 2020 ha segnato il 12,1% del totale export con un tasso di decrescita del 41,7% rispetto al 2019. A seguire la Germania (11,9% del totale export, in diminuzione del 19,4%), gli Stati Uniti (9,2% del totale export, in diminuzione del 34,6%), il Belgio (6% del totale export, in crescita del 3,1%) e la Norvegia (4,9% del totale export, in crescita del 76,9%). L’export rappresenta il 10.9% con 1.700.000 bottiglie vendute nel 2020”.

Il 2021 è un anno senza fiere. Cosa si sta inventando il consorzio Franciacorta?
“La programmazione delle attività 2021 è partita con nuova forza e nuovi stimoli per rilanciare vino e territorio. Sono confermate anche per quest’anno le principali partnership: nell’ambito delle fashion week, Franciacorta è official sparkling wine e accompagna gli ospiti italiani ed internazionali di Camera Nazionale della Moda e delle rinomate Maison.
Sempre in veste di official sparkling wine Franciacorta accompagnerà la nuova edizione di 1000Miglia, che quest’anno si svolgerà a giugno: evento simbolo della tradizione e della competitività italiana e bresciana. Non mancherà poi l’appuntamento con la Milano Wine Week, che nel 2021 saprà reinventarsi per proporre un programma ricco di eventi, sia formativi che d’intrattenimento dedicati al mondo del vino tra palazzi, interi quartieri, ristoranti e bar che faranno da cornice ai migliori vini italiani per più di una settimana.
Sul territorio ci sarà l’imperdibile Festival in Cantina di settembre, evento che da anni raccoglie numerosi turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Il format sarà nuovamente su due weekend (11-12, 18-19 settembre). Un ruolo sempre importante sarà ricoperto dalla formazione e dalla didattica, che trova espressione attraverso diverse collaborazioni già rodate come quelle con Cast Alimenti, Alma e con le Università come per il Master in Comunicazione per il Settore Enologico e il Territorio della Cattolica”.

Modifiche al disciplinare: cosa vorreste proporre ai soci? Ci sono modifiche in itinere di cui aspettate risposte dal ministero?
“Sì, ci stiamo lavorando, il nostro obiettivo è quello di mantenere sempre alta l’asticella della qualità e come negli anni passati il disciplinare è sempre in aggiornamento”.

Ricerca sui vitigni storici. Ci sono novità di rilievo?
“Dopo la riscoperta del vitigno Erbamat e il suo inserimento in disciplinare, stiamo ancora investendo in ricerca per migliorare i risultati che questo vitigno può apportare ai nostri vini”.

Qualche numero sulla vendemmia 2020?
“Nel 2020 il germogliamento ha avuto luogo nella prima decade di aprile e si è svolto regolarmente favorito dal clima soleggiato ed asciutto. Queste condizioni meteorologiche hanno accompagnato le prime fasi dello sviluppo vegetativo favorendo una crescita regolare ed omogenea. A maggio le condizioni meteorologiche sono rimaste sostanzialmente invariate, con temperature piuttosto miti e piogge scarse. Da un punto di vista pluviometrico, le scarse precipitazioni hanno senza dubbio facilitato la difesa fitosanitaria e sfavorito attacchi patogeni (in particolare di peronospora) che in questa fase del ciclo possono determinare riduzioni della produzione anche importanti.
Il mese di giugno invece è stato molto piovoso (il più piovoso degli ultimi 12 anni) e il più fresco degli ultimi cinque anni, a causa di frequenti eventi temporaleschi e conseguenti abbassamenti delle temperature. La vendemmia in Franciacorta è avvenuta nella seconda metà del mese di agosto fino a inizio settembre, quindi leggermente più ritardata rispetto alla media degli ultimi anni.La produzione totale si aggira intorno ai 280.000 quintali al litro”.

Tre motivi per bere un calice di Franciacorta?
“Per gustare un vino eccellente. Per concedersi un momento di piacere. Per sostenere un prodotto italiano di qualità”.

C.d.G.