Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'intervista

Jo Ahearne, buying manager di Harrods: “I francesi i vini più venduti in valore ma cresce l’Italia”

12 Luglio 2012
Jo-Ahearne-hp Jo-Ahearne-hp

>Il Pinot Grigio è il vitigno più gettonato negli scaffali di Harrods. Mentre è con i vini francesi che il prestigioso centro commerciale di Londra fa il maggiore fatturato. La Sicilia invece sta emergendo nel mercato londinese. A confermare la statistica è Jo Ahearne (nella foto), Master of Wine e dal 2008 responsabile acquisiti del wine shop di Harrods.

Assaggia vini da tutto il mondo e decide a chi dare un posto negli scaffali della prestigiosa enoteca. Da grande appassionata di vini italiani e siciliani, che lei stessa definisce i migliori al mondo, ci rivela come sta cambiando la percezione dei consumatori nei riguardi del Made in Italy, mettendo in evidenza come oggi la partita si giochi sul livello comunicativo. Per lei il migliore biglietto da visita è un’etichetta semplice e lineare che dia informazioni precise sul vitigno e sulla regione di produzione. 

Quali sono i prodotti maggiormente venduti? 
“Dipende se parliamo in termini di valore o di volume. Ad esempiovini pregiati come lo Chateau Lafite o  Petrus rappresentano i prodotti più venduti in valore, mentre il Pinot Grigio con etichetta Harrods, realizzato dall’azienda Cavalchina di Custoza, rappresenta il più venduto in volume”. 

Quali sono le tipologie italiane preferite dagli inglesi? 
“Non esiste qualcosa che si possa definire come “un” gusto inglese. Alcune persone preferiscono il Brunello, altre un Chianti, altre il Pinot Grigio e altre ancora il Prosecco. Inoltre abbiamo una vasta clientela non necessariamente britannica. Per cui penso che ciò che vendiamo non rappresenti necessariamente il gusto British “. 

Quali sono  le “bollicine” più vendute? 
“Gli Champagne sono sicuramente i più gettonati, ma per la tipologia spumante il più venduto è il Prosecco”. 

Cosa beve di solito ? 
“Dipende di che umore sono e da cosa sto facendo. Se per esempio sto facendo un aperitivo mi piace concedermi un Tonic Sherry o un Gin Tonic. Durante i pasti l’abbinamento cambia in base a quello che sto mangiando. Con la piccante cucina indiana mi piace abbinare la birra, con le lasagne amo un rosso come il Lambrusco, e ancora con la bistecca un elegante Brunello. Adoro i vini italiani e inoltre sono importanti per le nostre vendite, anche se quelli francesi rendono di più”. 

Degusta i vini prima di acquistarli? 
“Assolutamente si. Anche se purtroppo non riesco ad assaggiare a provare ogni cassa di Chateau Lafite 82 che compro”. 

Possono il brand e l'etichetta determinare la scelta nell'acquisto di vini? 
“Per me è il palato che determina tutto, ma naturalmente devo anche soddisfare le esigenze della clientela che richiede determinati brand”. 

E per quanto riguarda i vini siciliani? Incontrano il gusto degli inglesi. E il Suo? 
“Penso che i vini siciliani siano in valore tra i migliori al mondo, così come alcuni tra i più eleganti. Anche in questo caso non esiste il concetto di “un” vino siciliano. Ad esempio c’è un’enorme differenza tra un Nero d’Avola prodotto ad una latitudine inferiore rispetto ad uno un’altra. Poi c'è il Nerello Mascalese, uno dei vitigni autoctoni dell'Etna, un vino tra i più sublimi al mondo. Penso che nel Regno Unito si stia iniziando a capire quanto vasta sia la gamma dei vini che offre la Sicilia, ma ciò che si ricerca è la semplicità nell’etichettatura e nella comunicazione della regione e del vitigno”. 

Maria Antionetta Pioppo