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Olio della settimana

Olio della settimana: Zénia di Mangano

10 Maggio 2014
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Nocellara Etnea e Tonda Iblea.

 A Carlentini, nel margine meridionale della Piana di Catania, nel 1950 i fratelli Antonino e Vincenzo Mangano nel 1950 acquistarono 20 ettari di terra. Come era usuale c’era un poco di tutto: agrumi, mandorli, ulivi, cereali. E c’era una Zénia, cioè un pozzo arabo con il sollevamento a secchi azionato dall’asino che girava intorno. La Zénia, con un acquedotto a pelo libero in pietra ad archi in stile romano, portava l’irrigazione in campagna.

Vincenzo non ebbe figli, mentre Antonino ne ebbe tre: Enzo, Rosario e Angelo, scomparso prematuramente. I due fratelli, impiegati comunali, nel 94 tolgono tutto dagli 8 ettari rimasti e con un progetto fondiario realizzano un oliveto specializzato, a sesti di 7×7 metri, utilizzando l’acqua della Zénia, che ormai non ha più l’asino ma la pompa, addotta non più con l’acquedotto ma con un sistema a pressione moderno interrato. Il 90% è di Nocellara dell’Etna che essendo autosterile ha bisogno di altra varietà per l’impollinazione. Ecco il 10% allora di Tonda Iblea. Fin dall’inizio la coltivazione è tutta biologica e l’acqua  viene data con moderazione non oltre la fine di agosto. La concimazione è organica e l’unico trattamento è il solfato di rame, mentre per evitare la mosca olearia si anticipa moltissimo la raccolta, altro fattore ottimale per avere un olio di qualità, che inizia a fine settembre.
 
Le cassette piccole ed aerate raccolte a mano sono portate nel pomeriggio in un frantoio a Melilli che dista pochi kilometri dove le olive sono molite nella stessa giornata senza aggiunta di acqua.
I 6.000 litri di extravergine ottenuto ritornano in azienda dove riposano e decantano sotto azoto che viene anche introdotto nelle confezioni dall’imbottigliatrice di proprietà. Il mercato prevalente è quello italiano e quando partecipa ai concorsi ottiene i migliori riconoscimenti.

La Nocellara Etnea, come dice il nome è diffusa nel vulcano e nella provincia di Catania nonchè abbastanza presente nelle provincie di Enna e Siracusa. Essendo di frutto grosso, quasi simmetrico, con ottimo rapporto polpa/nocciolo è anche utilizzata da mensa. In genere nella media il contenuto di acido oleico e di polifenoli e può dare caratteristiche organolettiche tra le più intense tra le varietà siciliane.
 
Alla degustazione l’olfatto si presenta di media intensità ma con evidenti il cardo, il carciofo ed il pomodoro quasi verde, segue la mandorla e il timo in un bouquet molto equilibrato e piacevole. In bocca è netto, pulito, si avverte il fruttato di oliva verde con un accattivante carciofo crudo mentre l’amaro e il piccante sono gradevolmente presenti. Buona la persistenza del frutto.
Dalle analisi risultano i seguenti valori: acidità 0,35; perossidi 7,4; acido oleico 78,25; Delta K 0,000; K232 =1,97; K270 = 0,149 che denotano anche nei numeri l’alta qualità dell’olio ( i limiti sono per i perossidi 12, per il K232: 0,25; per il K270: 0,2; per il Delta K: 0,01)

Un ottimo olio che consigliamo di consumare a crudo per apprezzarne le qualità su una zuppa di legumi, spennellato sulla bistecca ai ferri, a gocce con una mozzarella di bufala. Nelle enoteche 14 euro la bottiglia.

Az. Agr. Fratelli Mangano
contrada Pezzaferrata
S.P. Crisiula- Pezzaferrata (SR)
tel. 095 992922 – 334 9298706
email infoazmangano.it
www.azmangano.it

 

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Rubrica a cura di  Salvo Giusino