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Birra della settimana

Le (36) Birre della Settimana italiane bevute a Bruxelles

15 Settembre 2019
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di Andrea Camaschella

Posso affermare di aver visto i belgi bere le birre italiane, in effetti l’ho visto succedere tante volte ma stavolta ho visto di più: ho visto i belgi bere le birre italiane scelte da me.

Come spiegavo qui> il Moder Lambic di Bruxelles ha affidato a me la selezione dell’Italian Beer Weekend ed essere chiamati a scegliere 18 birrifici non è stata proprio una passeggiata, ne ho dovuti lasciare a casa molti, perché non avevo spazio, ma a giudicare dai commenti delle persone che sono venute a bere durante l’ultimo fine settimana le birre sono piaciute, hanno sorpreso perché molte erano sconosciute o addirittura qualche birrificio era sconosciuto, ma soprattutto ha impressionato che nessuna birra avesse problemi. Questo è un dato molto interessante: ognuna delle 36 birre non ha dato alcun problema, una volta sistemate le pressioni sulle varie spine. Non solo, ogni birra era “a posto”, in gran forma. Talvolta in Italia trovo birre poco in forma – magari anche le stesse – e se lo faccio notare al gestore del locale – perché sospetto che ci sia il suo zampino e non quello del birrificio – mi viene risposto che “è un lotto così”, che “a volte capita”, “strano dovrebbe essere freschissima”. La pulizia dell’impianto e la sua corretta progettazione sono la base di un buon lavoro da parte dei pub. Al Moeder, come in altri grandi pub italiani, lo sanno fare. Altri locali, con gente improvvisata dietro alle spine, purtroppo no.


Ecco l’elenco delle “campionesse”, le birre che hanno fatto la mia storia a Bruxelles.

  • Birra Mastino ha schierato Monaco (Amber Lager) e Teodorico (Baltic Porter), Siemàn Incrocio e Negà (entrambe Wild Sour)
  • MC-77 ha schierato la nouvelle vague delle birre americane, due Neipa: Bowtie e Billycock
  • Foglie D’erba la Sticke Alt (una versione invernale delle birre di Dusseldorf) e la Babel (una Apa)
  • Croce di Malto ha accettato di presentarsi con una bitter, la Rus (tra le primissime a finire) e la 19”72 (saison con albicocche nata in collaborazione con Birranova)
  • La Piazza dei Mestieri con la primissima birra a finire, la American Jasper (American Pils) e la Throppycal (White India Pale Lager)
  • Ritual Lab con Juice Party (Berliner Weiss con frutto della passione) e la Mango Split (una Double India Pale Ale) anche questa finita molto in fretta
  • Il Birrificio Lariano con Maren (una birra con amarene maturata in botte) e la Bassa Marea (una Indian Pacific Lager)
  • Almond ’22 con la Fruitsaison (con more) e la Torbata (affumicata con malto torbato)
  • Sirena (White Ipa) e Xtra Ipa (India Pale Ale) sono state le carte giocate dal Birrificio della Granda
  • Yblon la Nopalita (con fico d’india) e la Ridda (Italian Grape Ale con uve Grillo) Madue’ e Genesi di Birra dell’Eremo
  • Birra Ofelia con Piazza delle Erbe e Will Iu Bai
  • Cantina Errante, il progetto di affinamento in botte di San Gimignano, con Gambolungo e Saison Dh Centennial (entrambe Barrel Aged con e senza frutta)
  • Porta Bruciata con la Larkin Street (Double India Pale Ale) e Shantung (White Ipa)
  • Hammer con Riverside (American Pale Ale) e Taribo (Double India Pale Ale)
  • Birranova con la Margose (Gose con acqua di mare) e Arsa (Rauch Schwarz con grano Arso)
  • Carrobiolo a chiudere la carrellata con la Berliner Weiss (con frutto della passione) e la calda, suadente e tornata Og 1111

Colgo l’occasione per ringraziare i birrifici e i birrai perché hanno confermato le mia scelta, facendomi fare una gran figura e anche per il bellissimo clima che hanno contribuito a creare quelli di loro che erano presenti. Scegliere una birra in particolare? Impossibile, davvero, ognuna ha un racconto da fare, un momento perfetto per essere bevuta, uno studio attento alle spalle, una mano e una caratterizzazione evidenti e unici. In compenso bersele tutte, sull’arco dei tre giorni dell’evento, era possibile. 

Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci