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La curiosità

Alcolicness, l’ultima tendenza del bere seguita dai vip

20 Agosto 2012
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Jennifer Aniston, Madonna, Eddie Vedder, Ewan Mc Gregor

I vip bevono analcolico.

Almeno così accade ad Hollywood ed anche in Italia, stando alle ultime statistiche. Impazza l'alcolicness, cioè l'ultima tendenza che propone il bere senza alcol sposata da tutte le star, dai divi del cinema alle icone della musica. La movida notturna sempre più light nel calice è, a quanto pare, più che glamour. 

A seguire la tendenza sono i più famosi bartender internazionali e locali “in” di tutto il mondo, come il The Brink di Liverpool e l’Elysee Montparnasse di Parigi. E come accade per ogni moda anche le celebrities di Hollywood si sono convertite all’analcolico, da Jennifer Aniston a Colin Farrell, da Eva Longoria a Ewan McGregor. I tabloid statunitensi immortalano e raccolgono le testimonianza dei vip e c’è chi, come l’Huffington Post ha scoperto persino che le grandi rockstar americane preferiscono la minerale. Madonna spende 10mila dollari al mese in acqua, e cultori dell'acqua sono anche i Pearl Jam, Christina Aguilera e i Gun’s Roses.

L'analcolicness sta spopolando anche in Italia dove recenti studi dicono che il Bel Paese continua a distinguersi per un modello di consumo di alcool decisamente moderato preferendo un tipo di consumo analcolico, responsabile e consapevole. E sono soprattutto le donne ad essere attratte da bevande e coctktail analcolici.  Una recente ricerca conferma questo trend: per il 57% degli italiani la bevanda preferita dell’happy hour è l’analcolico, drink ideale per trascorrere una serata tranquilla e non impegnativa.

Nel 2011 il consumo mondiale di bevande analcoliche è stato di oltre 550 miliardi di litri, segnando un aumento del 4% rispetto all’anno precedente e il consumo globale pro capite si aggira intorno agli 80 litri. La forza trainante per l'aumento del consumo di bevande analcoliche resta l'Asia con un quarto del consumo mondiale. L'India ha brillato con tassi di crescita del 16%, la Cina con il 14 %. Il Nord America detiene un quinto delle vendite mondiali ma nel 2011 il consumo è lievemente diminuito ed entro il 2015 è prevista un'ulteriore crescita fino al 25%.

C.d.G.