Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La curiosità

Sinergia tra due premiati Best in Sicily per una pizza a taglio di alta qualità

06 Aprile 2012


Ottavio Guccione e Dario Genova 

Quando l’eccellenza del pane incontra l’eccellenza della pizza.

Ottavio Guccione, premiato miglior fornaio Best in Sicily 2011, titolare del panificio San Michele in via Pipitone Federico 63 di Palermo, e Dario Genova, anche lui premiato nel 2010 nella categoria Migliore pizzeria, inizieranno subito dopo Pasqua una nuova collaborazione.

Tutto è nato da un incontro fortuito tra i due. Il pizzaiolo, che ha collaborato con diversi locali di Palermo, è stato subito conquistato dal metodo di lavoro di Guccione e dalla scelta accurata degli ingredienti che caratterizzano il suo laboratorio. Soprattutto dai prodotti che il maestro panificatore ottiene con la farina di Tumminia, non solo per la loro qualità ma anche per le  possibilità di lavorazione della pasta. Nasce così la voglia in Genova di accostarsi a queste preparazioni che mette subito a punto in laboratorio, con continue prove tra una pizza e l’altra.

L’intesa tra gli artigiani della farina ha fatto così scattare l’idea di creare un angolo specifico di preparazione per le pizze con lievitazione naturale all’interno del locale di Guccione. Un siparietto dove, tra ingredienti di prima scelta e ricette che sposano tradizione e innovazione, l’estro dei due potrà prendere forma in specialità a prova di goloso. 

Mancano pochi giorni all’inaugurazione di questa partnership, che rappresenta un ulteriore motivo di soddisfazione per il panificatore, che tra l’altro è stato recentemente insignito dell’onorificenza di Maestro Fornaio dall’Accademia dei panificatori italiani.  “Sono contento –  commenta Guccione – perché all’interno del mio forno ci sarà l’angolo della pizza al taglio: sarà il fiore all’occhiello, la ciliegina sulla torta del mio forno”. E sul suo nuovo titolo appena conquistato dice: “Sarà bello insegnare agli appassionati come fare il pane. Fa parte delle nostra tradizione, che non solo non dobbiamo perdere ma abbiamo il dovere di trasmettere”.

Maria Antonietta Pioppo