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La degustazione

Etna dieci anni dopo, 6 rossi in gran forma Così un terroir riesce a sfidare il tempo

06 Settembre 2015
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di Federico Latteri

Etna dieci anni dopo. Sfida vinta. Rossi in gran forma. Vivi più che mai. Si è svolto presso il centro servizi di Milo l’atteso tasting “Etna dieci anni dopo”. 

L’evento, organizzato da Cronache di Gusto, nell’ambito della manifestazione ViniMilo, nasce da un’idea di Salvo Foti ed è stato condotto da Fabrizio Carrera e da Francesco Pensovecchio. L’obiettivo era quello di valutare alcuni rossi dell’Etna a 10 anni dalla vendemmia per capirne meglio il reale valore. Numerosi i partecipanti, provenienti anche dall’estero, tutti molto interessati e favorevolmente impressionati dall’esito degli assaggi. Salvo Foti, enologo e profondo conoscitore della realtà etnea, ha illustrato brevemente la storia, la situazione attuale e le prospettive future di questo territorio e dei suoi splendidi vini, offrendo numerosi spunti di riflessione. Sono stati degustati alla cieca 6 rossi etnei di diversi produttori, tutti dell’annata 2005, fresca, con vini di buona acidità, insieme ad un “intruso”, proveniente dalla parte settentrionale del Piemonte, un Gattinara. 

I dati più interessanti emersi dal tasting riguardano, più che aspetti dei singoli vini, caratteristiche comuni che hanno fatto comprendere quali siano le potenzialità, le peculiarità e l’unicità di questi rossi. Primo fra tutti il fatto che nessuno dei vini era segnato negativamente dal tempo, chi più e chi meno, tutti avevano un’ottima integrità senza alcun segno di “fase calante”. Ciò si evinceva subito dal colore, rosso granato per gli etnei, con lievi differenze nell’intensità. Ancora più importante il riscontro del binomio acidità-presenza tannica, capace di creare quella progressione freschezza-pulizia del palato che è uno dei principali elementi che rende questi vini godibilissimi sia in degustazione che a tavola.
 

(Le bottiglie degustate)

Di seguito l’elenco dei vini con alcune note di degustazione:  
 
Barone di Villagrande Doc Etna rosso
Naso elegante, di media intensità con frutta rossa e accenni floreali. Caldo in bocca, di medio corpo, buona persistenza. Ritroviamo note erbacee che accompagnano il frutto ancora godibilissimo. Importante sottolineare che si tratta di un vino con un rapporto qualità-prezzo veramente notevole.
 
Calabretta Nerello Mascalese Vigne Vecchie
Profumi complessi di frutta rossa sotto spirito, accenni speziati, note minerali, tutto molto composto, sempre nella giusta misura. Al palato è ampio, fresco, con la ciliegia in primo piano. Si riscontra infine una componente tannica ben misurata ed una lunga persistenza. È sembrato a molti uno dei vini più in forma della batteria.
 
Passopisciaro
Sentori un po’ più evoluti al naso di confettura e note di sottobosco. In bocca presenta una freschezza lievemente inferiore rispetto agli altri vini, frutta rossa molto matura, media lunghezza. Il livello di evoluzione appena più avanzato probabilmente è dovuto alla scelta di vendemmiare uve molto mature.  
 
Valcerasa Doc Etna rosso
Naso inizialmente discreto con ciliegia in primo piano, successivamente si percepisce cioccolato, tutto molto gradevole. Al palato mostra freschezza, mineralità, tannini eleganti ed un’ottima lunghezza. Un vino che ha nei suoi equilibri il punto di forza.  
 
Biondi Doc Etna rosso Outis 
Profumi di frutta matura, note speziate e mediterranee introducono una bocca ricca, completa, con buona acidità ed una trama tannica che accarezza il palato dando un senso di grande armonia. Ottima la struttura e la lunghezza. Un rosso completo.  
 
Benanti Doc Etna rosso Rovittello (da bottiglia magnum) 
All’olfatto si riscontra notevole intensità con marasca, spezie molto fini, note terrose e sottobosco. In bocca è caldo, pieno, con buona acidità e sapidità ed un tannino non eccessivo che completa l’insieme. Si percepiscono frutta matura, note minerali e accenni speziati. Finale lungo. Potenza ed eleganza nello stesso tempo.
 
Petterino Docg Gattinara (da bottiglia magnum) 
Era l'intruso in questa degustazione alla cieca. Colore più sull’aranciato, non molto intenso, ma luminoso. Naso complesso e articolato in cui spiccano fiori secchi. L’esame gustativo rivela subito un’acidità vibrante, sapidità e mineralità. Verticale, etereo, di grande pulizia, ogni sorso invita a bere il successivo. Un grande nebbiolo di montagna del Nord del Piemonte, tradizionale, con il fascino di un sapore antico.