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La degustazione

Stoan, Unterebner, Nussbaumer: Tramin presenta in anteprima i suoi vini più famosi

29 Ottobre 2015
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(Will Sturz e Wolfgang Klotz)

di Michele Pizzillo

Tre verticali in una. È accaduto con l’anteprima milanese delle nuove annate che saranno in commercio dai primi mesi del prossimo anno, nove mesi dopo la tradizionale disponibilità sul mercato, dei vini della linea “selezione” dell’altoatesina Cantina Tramin di Termeno – Stoan, Unterebner, Nussbaumer – in modo che potranno esprimersi in tutta la loro ricchezza e complessità entro la fine dell’anno. 

È una scelta non casuale, né un esperimento quello voluto dall’enologo storico della cooperativa, Willi Sturz, quanto piuttosto la convinzione che il grande potenziale del terroir non fosse ancora espresso al meglio nei vini, ma ci fosse bisogno di un tempo ulteriore per consentire ai profumi e agli aromi di sprigionarsi in tutta la loro intensità. Insomma, dicono dalle parti di Termeno “un incomparabile intreccio tra dono della natura e sapiente creatività umana”.
Per rendere ancora più plausibile quella che appare come una vera e propria ossessione per la qualità di questa cooperativa fondata nel 1898, all’anticipazione milanese, presso il Mercato del Duomo, dei vini della linea “selezione” che saranno disponibili nei primi mesi del 2016, l’enologo Willi Sturz e il direttore commerciale Wolfgang Klotz hanno voluto completarla con annate più vecchie, in una degustazione guidata dal sommelier del ristorante “La Pergola” dell’Hotel Rome Cavalieri, Marco Reitano, insieme ad una compositrice di fragranze, cioè, il naso dei profumi, Paola Bottai. Ne è venuta fuori una verticale che ha permesso di conoscere ancora meglio il territorio altoatesino che, come si sa, è unico al mondo per i vini bianchi aromatici “ma raggiungere certe punte di eccellenza richieda un profondo rispetto della terra, rispetto per chi quella terra la coltiva con fatica da generazioni; una grande passione e una certa immaginazione”, spiega Sturz. Un enologo che ha pure la capacità di immaginarselo il vino, primo ancora che si compia il passaggio della vigna alla cantina.

Ma a “spiegare” i vini del progetto #lookingforwardto voluto con l’obiettivo di rendere indimenticabile la personalità dei vini della linea “selezione” ci ha pensato Marco Reitano, sommelier che gestisce una cantina di 70.000 bottiglie e fa ruotare le 3.600 etichette presenti nella carta de “La Pergola”. Cominciando con un vino, il Pepi 2014, sauvignon in purezza, che esce con nove mesi di ritardo sulla tradizionale tabella di marcia. “Un ritardo che offrirà ai consumatori un vino straordinariamente fresco, pulito, intenso che racchiude tutte le peculiarità della terra in cui nasce”, dice Reitano. Con Paola Bottai che traduce in fragranze profumate le caratteristiche di Pepi: un vino maschile per la preponderanza di alcuni sentori che sono propri dei profumi per uomo.


(Marco Reitano e Paola Bottai)

Con Stoan 2014 (65% di chardonnay, 20% di sauvignon, 15% di Pinot bianco e Gewurztraminer) inizia con una sorta di verticale che permetterà di degustare anche le vendemmie 2013 e 2005, dove il bagaglio di sentori di orientaleggianti è assicurato dal Gewurztraminer, accompagnato da una acidità che ricorda gli agrumi e da note floreali con preminenza di violetta e di rosa. Insomma, un vino molto complesso ma, secondo la compositrice di fragranze, con un ottimo equilibrio perché nessuna uva prende il sopravvento sulle altre tre. Anche se il traminer, pure in piccole percentuali, prevale sulle altre uve. Con il 2014 è stato degustato lo Stoan 2013 e quello del 2005 che racchiudono sentori di mieli speziati e di spezie orientali e, quindi, ottimi per accompagnare piatti di patè, formaggio e carni bianche salsate. Poi è il turno di tre Pinot grigio con quello della vendemmia 2006 che, secondo Reitano, è spettacolare ed ecco perché questo vino è molto richiesto da americani e asiatici che frequentano il suo ristorante. Unterebner (è il nome di uno storico maso 2014), sempre Pinot grigio in purezza, è un vino con una complessità che ne permette diversi anni di invecchiamento. E che Paola lo colloca nella famiglia delle ambre per i suoi sentori abbastanza dolci e note fiorite che richiamano il muschio, la vaniglia, legno esotici. Cinque, invece, i vini della linea Nussbaumer con due annate, 2014 e 2013, in cui prevale il colore rosa: dalla rosa al pepe rosa, dal pompelmo rosa al distillato di lamponi. E che la Bottai inserisce nella famiglia delle fragranze maschili perché in commercio ci sono dei profumi maschili che richiamano il rosa. Mentre con il Nussbaumer 2012 si evidenzia un impianto floreale più verso la viola e con un impianto aromatico e una mineralità molto profondi tanto da farne il vino adatto per i formaggi erborinati. Mentre il 2009 sembra vivere una seconda vita, occupando un posto che altri trascurano.

Mentre con il 2003 siamo di fronte a una grande vino che in bocca esprime quasi un nuova maturità; e dove le erbe officinali prevalgono su tutti.
Il “colpo di grazia”, piacevolissimo, arriva con i due Gewurztraminer vendemmia tardiva e cioè, Terminum 2012 e Terminum 2009. Con il primo è “quasi un vino da indossare”, dice Paola Bottai mentre per Marco Reitano è un vino che accarezza il palato e non è stucchevole. Insomma, un vino da meditazione.
E, a conclusione della degustazione Klotz dice che “lasciare che il tempo scorra e porti a maturazione i suoi frutti è una scelta aziendale coraggiosa che escluderà la Selezione di Cantine Tramin dall’edizione 2016 delle più importanti guide”. E, aggiunge Sturz: “abbiamo scelto di perfezionare ulteriormente la qualità e la personalità dei nostri vini, mettendoci in ascolto delle esigenze dei singoli produttori.