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La degustazione

Sognando … la Franciacorta: così Paolo Radici ha scelto di produrre bollicine

18 Marzo 2019
Lara_Radici_e_Leonardo_Valenti Lara_Radici_e_Leonardo_Valenti


(Leonardo Valenti e Lara Radici)

di Michele Pizzillo

Il sogno di Paolo Radici, industriale bergamasco, era quello di aver una bella vigna dove produrre vino per se e per gli amici più cari.

La possibilità di realizzare il sogno arriva nel 1996, con l’acquisto della casa del pianista Arturo Benedetti Michelangeli, nelle campagne di Adro, che oltre ad essere circondata da una bella vigna, domina gran parte della Franciacorta. A compravendita conclusa, Radici rapito dalla bellezza del luogo, così come avvenne per il grande pianista, decide di trasferire qui la propria abitazione. Forse per assaporare i profumi e i sapori del vino che voleva tutto per se, già dalla fioritura delle viti? E, per essere sicuro che avrebbe potuto degustare dell’ottimo vino, Radici affida la cura dell’azienda a due autorità del settore, l’agronomo Pierluigi Donna e l’enologo Leonardo Valenti, docente nell’università di Milano. Con risultati strabilianti, tant’è che il monocru di 10 ettari di Ronco Calino, meraviglia lo stesso proprietario per la qualità del vino prodotto. E, proprio per preservare questa bellezza, convince la moglie Lara a trasformarsi più che nell’occhio del padrone, in una sorta di viticoltore interessato a tutto quello che avviene in vigna e in cantina, a tempo pieno. Lara è instancabile e, oltre ad affiancarsi a Donna e Valenti, crea un team formato da Anna Zanardini, Silvia Ghilardi, Graziano Buffoli, Daniele Martinelli e Paolo Serioli – con un’età media inferiore ai 30 anni -, che incarna lo spirito della Franciacorta contemporanea: vibrante, ambizioso, appassionato.


(La casa di Arturo Benedetti Michelangeli)

Così, i 10 ettari del monocru Ronco Calino, con uve certificate bio dalla vendemmia 2016, che grazie alla posizione collinare, scampano la drammatica gelata dell’aprile 2017, diventano un punto di riferimento per i vini della Franciacorta, tra bollicine e fermi. Anche perché Valenti e Donna hanno fatto un attento studio di zonazione delle vigne, individuando sei cru, dove sono state implementate scelte colturali meditate prima di impiantare Cabernet Sauvignon e Merlot adatti a rossi corposi e longevi, oltre che a Pinot Nero e Chardonnay che conferiscono ricchezza alle basi Franciacorta e, adesso, anche una decina di filari per sperimentare l’Erbamat, antico vitigno bresciano.

A questo punto Paolo e Lara si chiedono, perché non permettere anche a persone che non conoscono di godere il piacere dei loro vini. Ecco la scelta di cominciare a commercializzare la produzione di Ronco Calino – mediamente 70.000 bottiglie, e solo nelle annate migliori – che, adesso, per il 30%, rispetto alla media del territorio attorno al 12%, sono avviati verso Belgio, Svizzera, Germania, Danimarca, Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda e Messico. Grazie all’impegno di Lara Imberti Radici, che ha saputo individuare i giusti interlocutori esteri sensibili ai valori di salubrità, dedizione e raffinatezza espressi dalla piccola casa di Franciacorta. Dove ogni microcru è unico, tanto che Ronco Calino più che una vigna è, probabilmente, un susseguirsi di lotti che producono vini molto diversi fra loro. Valenti li degusta uno per uno, per capirne i minimi particolari prima di destinarli agli assemblaggi sia dei Franciacorta che del Curtefranca, compreso quelli che recano già in etichetta bio, come il Curtefranca Bianco Lèant e il Curtefranca Rosso Ponènt, che saranno disponibili il prossimo autunno. Il primo Franciacorta bio è il Satèn, presentato in occasione di un meeting che si è tenuto in azienda per presentare la proposta di accoglienza dell’enoturista più esigente. Cioè, la  “Ronco Calino, boutique winery in Franciacorta”, arricchita di una sala degustazione e una lounge dal sapore contemporaneo, grazie al rinnovamento degli spazi dedicati all'accoglienza, che è un inno alla bellezza.


(Gli interni di Ronco Calino)

In questa occasione quattro Franciacorta Ronco Calino custoditi in una bottiglia riconoscibile per le sue forme morbide, il lungo collo slanciato e la “R” in rilievo sul vetro, sono stati degustati con i piatti nippo-napoletani preparati dalla chef Fumiko Sakai del ristorante “Il Bikini” di Vico Equense. Dice Giorgio Scarselli, patron del ristorante che all’interno di uno stabilimento balneare, si sviluppa su una terrazza panoramica fronte Vesuvio: “La nostra filosofia di ristorazione è particolarmente radicata nel territorio della Costiera Sorrentina, ripesca nella tradizione gran parte delle ricette tradizionali legate al mare, ma con una visione moderna che rispetta la stagionalità del pescato e la tecnica finalizzata ad esaltare il gusto del cibo. La scelta di Fumiko Sakai, chef di origine giapponese, ci consente di avere un punto di vista rigoroso e di metodo sulla nostra tradizione gastronomica, ma con interessanti spunti e contaminazioni che tuttavia non la snaturano, bensì la valorizzano e la ripropongono con passione e intensità”.

Questi i vini degustati

Franciacorta brut satèn Docg
Bollicine ottenute da uve Chardonnay vinificate in purezza che alla degustazione rivelano un colore paglierino brillante con riflessi verdolini e un perlage fine e persistente. I profumi sono delicati e intriganti tra biancospino, erbe aromatiche, note di pompelmo e cedro ma, anche speziati. In bocca è coerente con l’olfatto, con l’aggiunta di una bella freschezza e di una consistente sapidità che ne accompagnano la lunga persistenza. Un terzo del vino matura per 8 mesi in barrique prima dei 50 mesi sui lieviti. 

Franciacorta brut Docg 2015
80% di Chardonnay e 20% di Pinot nero per questa bollicina di colore paglierino brillante, perlage abbondante e un ventaglio di profumi tra fiori di campo, pera, mela e bergamotto, nonché salvia e dragoncello. In bocca è equilibrato, tra freschezza e sapidità che poi lasciano spazio ad un lungo finale prevalentemente dominato da note agrumate. Contiene un 20% di vino della vendemmia 2014. 

Franciacorta brut rosé Radijan Docg 2013
100 % uve di Pinot nero sottoposte a pressatura dolce con vinificazione in rosso per ottenere un vino particolare, elegante anche nel colore, oltre che per il ventaglio di profumi che ne fanno un rosé veramente iverso. In bocca è un vino asciutto e persistente, di ottima struttura e finezza, una buona mineralità e una leggera ed elegante percezione da frutto maturo. Il retrogusto rafforza la percezione di mela verde e frutti rossi e arancioni, con una piacevole sfumatura di nocciola verde. Radijan stà per Gianni Radici, il papà di Paolo, a cui è dedicato il vino.

Franciacorta brut Docg 2011
Chardonnay 60% e Pinot nero 40% provenienti da una vigna che conta da 6.000 a 8.000 ceppi per ettaro. La spremitura delle uve è soffice, con fermentazione in vasche d'acciaio e per il 50% dello Chardonnay, in barrique di rovere francese. Di colore giallo paglia scarico, presenta un perlage fino e persistente. Il profumo elegante e complesso tra sentori di frutta tropicale ma, anche, mela renetta e pera nonché di fiori tra gelsomino e tiglio e una sfumatura di nocciola tostata. Di grande struttura e freschezza è un vino lungo e persistente con un bel finale asciutto e sapido, con retrogusto lievemente balsamico con note fragranti di frutta e una chiusura di vaniglia.

Centoventi Franciacorta extra brut riserva 2007
Pochi magnum di un grande vino ottenuto da uve Chardonnay (60%) e Pinot nero (40%) raccolte nella seconda metà di agosto e sottoposte a spremitura soffice per estrarre solo il mosto fiore, con fermentazione per il 50% in vasche d’acciaio e per l’atro 50% in barrique di rovere francese (con il 30% di barrique nuove). L’affinamento sui lieviti si prolunga per 120 mesi. Il colore è paglierino con lievissimi riflessi verdastri e perlage fino e persistente. Sorprendente la freschezza che si avverte al naso, con sentori di frutta esotica, di arance amare, di acacia e di miele di agrumi e rododendro nonché una speziatura leggera ed elegante. In bocca è consistente, molto sapido e di incredibile freschezza con una acidità molto equilibrata e ben amalgamata con la struttura del vino, che si dimostra ancora molto giovane. 

Ronco Calino Società Agricola
Via Fenice 45, frazione Torbiato – Adro (Bs)
T. 030 7451073
www.roncocalino.it