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La degustazione

A Gibellina si celebra di nuovo il matrimonio tra arte e vino: presentate le Orestiadi

06 Luglio 2021
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di Ambra Cusimano

Le Tenute Orestiadi di Gibellina, in provincia di Trapani, hanno celebrato a Palazzo Sant’Elia di Palermo la 40ª edizione delle Orestiadi di Gibellina.

Durante l’evento, che ha coinvolto esponenti della stampa, imprenditori ed esperti del settore, si è tenuta una masterclass d’anteprima delle nuove annate dei cru dell’azienda: il Bianco di Ludovico 2018, il Rosso di Ludovico 2016 e un’anteprima molto speciale del Metodo Classico Carricante che affinerà sui lieviti per 32 mesi. In seguito alla degustazione, condotta dal delegato Ais Palermo Luigi Salvo e dall’enologo Giovanni Manzo, il direttore artistico del Festival delle Orestiadi Alfio Scuderi ha presentato il programma delle Orestiadi di Gibellina 2021 che si terrà dal 9 luglio al 7 agosto. Conclusasi la presentazione l’evento è proseguito con un aperitivo musicale e la degustazione dei vini, anche etnei, di Tenute Orestiadi.

(I vini degustati)

L’evento ha avuto come comune denominatore il territorio, l’arte e l’agricoltura che si fondono in questo particolare angolo di Sicilia. Le Tenute Orestiadi nascono del 2008 e si trovano a Gibellina, nel cuore della Valle del Belìce, così come la Fondazione Orestiadi che ha lo scopo di salvaguardare il patrimonio culturale ed artistico della stessa città. A questo punto si diviene spettatori del fil rouge tra vino ed arte che collaborano per dare lustro e risalto ad una parte del territorio che ha subìto uno dei più grandi disastri nella storia della Sicilia contemporanea, il terremoto del 1968 che distrusse ben 14 città. Tenute Orestiadi possiede attualmente 120 ettari vitati e produce un milione di bottiglie l’anno. Nel 2018 ha cominciato una collaborazione con La Gelsomina sull’Etna dove sono presenti 15 ettari tra vigneto, uliveto e frutteto. L’azienda ha reso omaggio tramite i suoi vini il Bianco di Ludovico e il Rosso di Ludovico, a Ludovico Corrao ex sindaco di Gibellina. Fu proprio lui, in seguito al terremoto, a dare una spinta propulsiva artistica rendendo oggi Gibellina un museo a cielo aperto e che ha dato vita alle Orestiadi di Gibellina. Sulle etichette dei due vini è rappresentato un cappello a falde larghe che il sindaco usava portare sul capo. Il Metodo Classico Carricante 32 mesi di affinamento sui lieviti proviene da un vitigno presente nel territorio di Gibellina a 600 metri sul livello del mare sopra il “Cretto” di Burri. Per l’occasione è stato sboccato a 24 mesi. Il colore è giallo paglierino carico con un perlage fine e persistente. Essendo ancora molto giovane presenta all’olfatto l’aroma del pan brioche, ma anche di tiglio, glicine, mela verde e cannella. Il gusto è agrumato tendente al lime. Presenta una buona acidità e salinità che lo rendono lungo e tagliente.

(I due vini dedicati all’ex sindaco di Gibellina, Ludovico Corrao)

Il Bianco di Ludovico è un blend di Catarratto e in minima parte Chardonnay. E’ un vino che vuole rappresentare il territorio di origine prediligendo il vitigno autoctono più diffuso della Sicilia, il Catarratto. Il vino si presenta di un bel giallo paglierino ed al naso offre sentori di pesca, susina, agrumi ed erbette aromatiche. Al palato risulta fresco e minerale con una buona acidità.

Il Rosso di Ludovico è un blend tra Nero d’Avola e un po’ di Cabernet Sauvignon. E’ un vino che affina 18 mesi in barrique di rovere francese per 18 mesi. Il colore è rubino e al naso si rilevano immediatamente i sentori di piccoli frutti rossi maturi come la mora, l’amarena ed i gelsi; inoltre non mancano le spezie dolci come cannella e liquirizia. Al palato esce fuori la sua struttura complessa che rispecchia il naso. I tannini sono morbidi ed equilibrati.