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La degustazione

Bortolomiol e la sua “rivoluzione” lunga 70 anni: a Milano il debutto del nuovo spumante

21 Ottobre 2019
Elvira_Bortolomiol Elvira_Bortolomiol


(Elvira Bortolomiol)

di Michele Pizzillo, Milano

Che fantastico slogan “due secoli di storia e una rivoluzione lunga 70 anni”. Che, però, andrebbe completato con “adesso, tutto al femminile”. 

E s', perché l’azienda Bortolomiol, di Valdobbiadene, da quando è venuto a mancare il fondatore, Giuliano – erede di una famiglia che coltiva le vigne dal 1760 – è portata avanti dalla moglie Ottavia e dalle quattro figlie: Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana. Se anche la conduzione enologica fosse stata affidata ad una donna, ci saremmo trovati di fronte ad un “vigoroso femminismo” ma simpatico, garbato, efficiente e fedele alla tradizione perché Bortolomiol è una delle aziende che tutela e valorizza le colline di Valdobbiadene già da prima che fossero scoperti dall’Unesco. Il fondatore, Giuliano, è uno degli 11 produttori che nel 1962 costituirono il Consorzio di tutela del vino Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che nel 1966 proporrà la Strada del vino Prosecco – la prima arteria enologica italiana – e, nel 1969 il riconoscimento della Doc del prosecco e del Superiore di Cartizze. Insomma, un grande protagonista della valorizzazione e dell’affermazione del Prosecco in tutto il mondo.

Di nostro aggiungiamo che le cinque donne della vita di Giuliano Bortolomiol, hanno avuto una bella idea a ricordarlo, festeggiando anche i 70 anni di fondazione della loro storica cantina, con una cuvée in edizione limitata (solo 8.000 bottiglie) ottenuta dalle uve di un unico vigneto che, sottolinea Elvira “a Santo Stefano di Valdobbiadene gode di una perfetta esposizione al sole, che esalta le caratteristiche estreme di un territorio difficile da coltivare, dove tutto viene fatto a mano”. Si tratta del “Rive 70th Anniversary Valdobbiadene Prosecco Superiore docg brut nature” che la signora Elvira ha presentato ufficialmente a Milano – è la prima volta che questo avviene -, nel vecchio ristorante di Cracco, oggi “Carlo e Camilla in Duomo” insieme ad altri due splendidi Prosecco di propria produzione, più il “segreto” di Giuliano, un Sangiovese in purezza prodotto a Montalcino, terra “che mio padre amava molto e ci portava tutte e cinque in vacanza a Montecatini da dove, si partiva alla scoperte di vigne forse per farci innamorare di più del vino”.

Intorno al Rive 70th Anniversary, la famiglia Bortolomiol – visto che Giuliano è stato un innovatore del Prosecco, anche con la sua scelta di produrre il primo brut, nel 1960, e premiato con la medaglia d’oro al Concours International de dégustation Montpellier del 1967  – ha creato una serie di eventi che iniziati con il Vinitaly, hanno portato a creare la prima residenza d’artista internazionale, Art & Wine Farm, ospitata nel Parco della Filandetta, nel cuore di Valdobbiadene, dove “abbiamo recuperato una filanda dei primi del ‘900, trasformandola in luogo dove la contaminazione tra vino, arte e cultura, è sempre attuale nonché per ricordare tutte le donne che in passato hanno vissuto e lavorato qui: un omaggio al loro impegno in questa importante di storia locale con un  progetto per l’agricoltura sostenibile, che salvaguardi in patrimonio rurale delle colline di Valdobbiadene”. Per queste ragioni, i due ettari di vigneto presenti nel Parco della Filandetta sono stati i primi ad essere coltivati con il metodo biologico – poi estesa a tutta la produzione – che, dice Elvira, “è stata la naturale conseguenza della filosofia produttiva della famiglia Bortolomiol, da sempre attenta a praticare una viticoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente”. Come il progetto Green Mark, un protocollo interno alla cantina, nato nel 2011, che mira al miglioramento della gestione dei vigneti e delle uve con il minimo impatto ambientale e un approccio sempre più ecosostenibile.

Di questa scelta ne hanno parlato Roberto Cipresso, l’enologo che accompagnò Giuliano Bortolomiol alla scoperta della vigna che acquistò a Montalcino e l’enologo Emanuele Serafin che ha guidato la degustazione dei quattro vini scelti per il primo evento milanese della storica cantina di Valdobbiadene. Assente il fiore all’occhiello della collezione di spumanti Bortolomiol e, cioè, la Grande Cuvée del Fondatore Motus Vitae Valdobbiadene Prosecco Superiore docg.

70th Anniversary Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Brut Nature Millesimato Rive di Santo Stefano 2017

Questo spumante potremmo definirlo il simbolo del percorso tracciato da Giuliano Bortolomiol a partire dal 1949, che le figlie e la moglie continuano a percorrere nel pieno rispetto dei valori di famiglia sulla sostenibilità ambientale e sociale. Le uve Glera sono state vendemmiate il 18 settembre del 2017, vinificate in bianco mediante pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata, affinamento di tre mesi sui lieviti e in bottiglia per altri tre mesi. Il colore è giallo paglierino; il perlage fine e persistente; il bouquet sottile, molto raffinato e fragrante che anticipa un sapore pulito, con una sapidità avvolgente sostenuta da note fruttate e una bella armonicità finale. 

Ius Naturae Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato 2018

La bollicina fine e persistente di questo vino fa pensare ad una sua particolare energia che effettivamente si avverte al naso in tutta la sua austerità tra note fruttate e floreali. In bocca è un vino pulito, asciutto, sapido, fruttato, armonico e con un piacevole retrogusto molto caratteristico dell’uva Glera. 

Superiore di Cartizze Valdobbiadene Docg Dry Millesimato 2018

Per questa bollicina le uve Glera sono state raccolte nella seconda metà del mese di settembre e vinificate in bianco mediante pressatura soffice. E’ affinato tre mesi in bottiglia e, alla degustazione, evidenzia la sua piacevolezza già al primo impatto a cui segue un bouquet che è un concentrato di sentori fruttati e floreali. In bocca la naturale amabilità di questo tipo di vino si amalgama perfettamente con la freschezza e cremosità che lo caratterizza. 

Il Segreto di Giuliano Tosca Igt 2016

Si chiama così perché la passione di Bortolomiol per i vini toscani è stata forse a lungo sottaciuta, almeno sino a quando trovò la vigna adatta per produrre il rosso che aveva sempre immaginato. E’ un vino ottenuto da un uvaggio di 85% Sangiovese e 15% Alicante, di uve provenienti da una vigna impiantata su terreno argilloso e tufaceo. La fermentazione avviene a temperatura controllata in tini troncoconici in legno a cui segue un affinamento di 12 mesi in barrique di rovere francese. Di colore rosso rubino intenso, il bouquet è un concentrato di note fruttate e balsamiche e, in bocca, in coerenza con il quadro olfattivo, è caldo, robusto, con tannini dolci e una bella persistenza che vira sul balsamico con note torbate e sensazione di tabacco. Ne sono state prodotte 2.675 bottiglie.