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La degustazione

Campania Stories 2022, i nostri assaggi indimenticabili

23 Settembre 2022
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di Titti Casiello e Federico Latteri

Vini, cantine, territorio, volti, storie, cultura, confronti.

Questo e tanto altro nell’edizione 2022 di Campania Stories, la rassegna dedicata alle nuove annate dei vini delle principali denominazioni del territorio campano. Una grande varietà a testimoniare una ricchezza espressiva non comune che si fonda sull’unicità di aree come Irpinia, Sannio, Alto Casertano, Campi Flegrei, Capri, Ischia, Vesuvio, Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e Cilento. La manifestazione quest’anno ha fatto base nei Campi Flegrei, all’Hotel Gli Dei di Pozzuoli in provincia di Napoli, dove si sono svolte le degustazioni tecniche alle quali hanno partecipato numerosi giornalisti della stampa specializzata, sia italiani che stranieri. 92 le cantine presenti con 190 vini bianchi e 147 rossi (batteria che comprendeva anche alcuni rosati) che sono stati degustati alla cieca. Numeri in incremento rispetto alla scorsa edizione nella quale i due gruppi erano costituiti rispettivamente da 158 e 139 campioni. Come sempre, non sono mancate le visite alle aziende vitivinicole che hanno impegnato gran parte della settimana. Di tutto rispetto la qualità complessiva con alcuni vini di livello davvero notevole per una regione che sembrerebbe essere in crescita più con i bianchi, proponendo comunque etichette interessanti anche tra i rossi. Non solo Irpinia, ma anche e soprattutto aree emergenti come la Costiera Amalfitana, il Cilento e i Campi Flegrei. Sono state più le conferme che le novità, cosa che evidenzia la presenza di un gruppo di aziende che lavora molto bene, interpretando anno dopo anno il territorio nel modo giusto e fornendo costantemente vini di qualità.

Per quanto riguarda i bianchi, i 2020 hanno confermato gli ottimi risultati avuti da alcuni campioni degustati durante la scorsa edizione. In linea con i 2019, sono variegati, equilibrati e provvisti di un intenso corredo aromatico. In molti casi si registra un pizzico di energia e dinamismo in più rispetto alla precedente annata. Più difficile da decifrare la 2021 con tanti bianchi che hanno profili leggermente più caldi e appena più larghi, pagando forse qualcosa in termini di slancio e altri vini dal carattere un po’ diverso. Sembrerebbe emergere una certa eterogeneità, anche se sarà fondamentale degustare un numero maggiore di vini per farsi un’idea più precisa (una parte dei 2021 verrà proposta il prossimo anno). Più vario il gruppo dei rossi nel quale le annate degustate andavano dal 2021 al 2011. Rispetto agli assaggi degli ultimi anni registriamo, in generale, un miglioramento che si evidenzia soprattutto nella gestione dei tannini e nei profili evolutivi. E’ più bassa la percentuale di vini con astringenze pronunciate o note troppo mature. Di seguito i nostri migliori assaggi (degustazione alla cieca) con alcune note:

Vini bianchi

Campania Greco Igp Nylos 2021 – Albamarina
Si apre con fini note floreali e tenui richiami marini per poi concedersi all’assaggio con verticalità e dinamismo in un profilo tagliente che fa leva su una viva acidità e, soprattutto, sulla sapidità. Freschezza e bevibilità.

Campi Flegrei Dop Falanghina Colle Imperatrice 2021 – Cantine Astroni
Un naso fine rimanda a note profumate con tocchi di fiori bianchi tra cui spicca il giglio e di piacevoli foglie verdi. Segue un sorso calibrato che non entra in modo prorompente, ma si lascia cullare in una piacevolissima beva equilibrata e abbastanza persistente grazie ad una buona salinità.

Campania Fiano Igp Paone 2020 – Cantina del Barone
Intense note di ananas maturo, poi di torbatura, erbe aromatiche e mallo di noce precedono un palato fresco, articolato, sapido e molto lungo. Un Fiano originale che si distingue per il suo modo di porgersi che vuole essere diretto, senza trascurare la finezza espressiva.

Greco di Tufo Dop Riserva Torrefavale 2020 – Cantine dell’Angelo
Ha un naso spiccatamente sulfureo, a tal punto che potremmo definirlo “evocativo” poiché ci conduce subito al luogo d’origine. Completano il bouquet variegate note floreali e erbacee. Il sorso, fresco, sapido, energico e ben strutturato, mostra una grande forza che non lo appesantisce mai, ma ci fa capire il carattere unico e deciso di questo splendido bianco. Terroir liquido. Standing ovation

Campi Flegrei Dop Falanghina 2020 – Cantine del Mare
Un olfatto composto e sobrio dai toni balsamici fa presagire il notevole equilibrio nella tessitura gustativa, dove la materia rimane fresca e leggera grazie ad una dose calibratissma di acidità e sapidità. Precisione e piacevolezza.

Greco di Tufo Dop Riserva Vigna Ortale 2020 – Cantine Di Marzo
Il suo tratto distintivo è l’eleganza, fatta di rifiniti profumi floreali e sentori di erbe aromatiche, ai quali si accosta in maniera composta un tocco sulfureo. All’assaggio è teso, vibrante di acidità, minerale e lunghissimo. Non manca la giusta consistenza. Un magnifico Greco di Tufo che riesce a coniugare la finezza con un’energica incisività. Lo berremo per molti anni. Standing ovation

Fiano di Avellino Dop 2021 – Colli di Lapio
Note minerali iniziali, poi il vegetale unito a cenni floreali e alla fine il frutto giallo che caratterizza molto il bouquet. Al palato è fresco, giustamente consistente, sapido e lungo. Giovane, ma lascia intravedere buone prospettive, mostrando una materia di qualità che con il tempo si esprimerà al meglio.

Costa d’Amalfi Ravello Dop Bianco Vigna Grotta Piana 2021 – Ettore Sammarco
E’ sole e vento il suo olfatto con note gialle tra il girasole e l’albicocca, affiancate da sentori sulfurei-tufacei che alleggeriscono il tutto. Mostra un profilo ricco e al contempo fine e armonico. Il sorso entra di imperio, imponendosi su una consistenza gustativa e su una dinamica salinità lungo l’intera bevuta. Interessanti le potenzialità evolutive. Notevole. Standing ovation

Fiano di Avellino Dop Pietramara 2021 – I Favati
All’olfatto è minerale e floreale con profumi di peonia e violetta, mentre al palato risulta disteso e preciso grazie al gioco tra una buona freschezza acido-sapida e una garbata morbidezza. Un bianco territoriale e ben fatto che crescerà ancora.

Campi Flegrei Dop Falanghina Cruna Delago 2020 – La Sibilla
Offre un naso interessante e ricco di personalità che spazia da note di salvia e cenni vegetali a sottili richiami sulfurei che non risultano mai prevalenti, ma caratterizzano fortemente il bouquet. La bocca è tutta un pezzo di sale che pare sciogliersi, accentuando la freschezza che si giova anche di una buona acidità e regalando una lunga persistenza con un incessante allungo nel finale. Standing ovation

Fiano di Avellino Dop Bacio delle Tortore 2021 – Passo delle Tortore
Naso fine, non preponderante, molto delicato, che gioca su qualche nota di dolcezza matura, profumata e sentori di lavanda. Il sorso, equilibrato e saporito, sa di agrume dolce come l’arancia gialla e di susina.

Campania Fiano Igp 2020 – Pietracupa
Un profilo giovanile si mostra elegante e leggiadro all’olfatto con fiori bianchi come giglio e mughetto, più un nitido cenno di frutta gialla che mostra il suo lato dolce. In bocca è fresco, ordinato nella progressione e mirabilmente equilibrato tra l’acidità e una parte morbida. Tutto sembra essere al posto giusto. Evolverà per anni, ma è già grande. Standing ovation

Campania Greco Igp 2020 – Pietracupa
Si presenta ancora un po’ riservato con delicati sentori floreali e un tocco di mela verde. Al palato registriamo un cambio di passo, il sorso mostra un profilo galoppante, articolato e lunghissimo che palesa chiaramente la stoffa importante di un vino che nel tempo crescerà in complessità e espressività.

Vini rossi

Campi Flegrei Dop Piedirosso 2021 – Agnanum
Offre un naso giocato tra intense note floreali, frutta rossa e caratteristici sentori di cenere. In bocca è fresco, succoso, lungo e minerale con le note fruttate e affumicate che tornano al retronaso. Netta e definita la componente aromatica. Ben calibrata la struttura, così come la presenza tannica. Buono e territoriale.

Campi Flegrei Dop Piedirosso 2018 – Contrada Salandra
Un profilo olfattivo caratterizzato da note ematico-ferrose ci riporta ai suoli di provenienza, insieme a sentori di frutta rossa e spezie che appaiono rifiniti in un insieme armonico. Il sorso è snello, disteso, equilibrato e provvisto di tannini ben integrati. Sapido il finale.

Sannio Sant’Agata dei Goti Dop Piedirosso Artus 2019 – Mustilli
Il suo carattere decisamente floreale si esprime attraverso intensi profumi di petali di rosa su un sottofondo di piccoli frutti e sottili note speziate. Fresca e piacevole la beva grazie ad una buona acidità, alla vivace intensità gustativa, alla levigatezza dei tannini e a una discreta sapidità.

Irpinia Campi Taurasini Dop Satyricon 2020 – Luigi Tecce
Un mosaico di spezie con il pepe nero in evidenza, profumi di piccoli frutti e un cenno floreale scuro precedono un palato che fa leva su un’ottima acidità, tannini compatti e persistenza. Si beve più facilmente del fratello maggiore Taurasi dal quale però non dista molto in termini di ampiezza e energia.

Taurasi Dop Riserva Poliphemo 2016 – Luigi Tecce
Colpisce la profondità di un bouquet nel quale i profumi di amarena e prugna matura si fondono con le note dolci del cuoio e si arricchiscono di una variegata speziatura e di sentori di erbe aromatiche. Il sorso è pieno, strutturato, dotato di tannini fitti e vellutati e chiude lungo su una piacevole scia minerale. Equilibrio e progressione fanno sì che non risulti mai troppo pesante, pur mostrando notevole incisività. Davvero ottimo. Standing ovation

Taurasi Dop Vigne d’Alto 2016 – Contrade di Taurasi
Esprime pulizia e nitidezza olfattiva attraverso note floreali scure, netti sentori di pepe, piccoli frutti, rifiniti, ma più tenui e un tocco di radici. Il palato risulta sferzato da una vibrante acidità che dona slancio ad un sorso strutturato e fittissimo nei tannini. Teso e molto lungo il finale. Un Taurasi dal profilo tendenzialmente verticale che evolverà per anni.

Taurasi Dop 2011 – Perillo
E’ l’ennesimo, grande rosso di Michele Perillo. Una complessità fatta di fiori secchi, china, garrigue, visciola, un delicato tocco di cuoio e sottili spezie fa da preludio ad un’assaggio che si rivela perentorio e, nello stesso tempo, carezzevole, articolandosi in più dimensioni con pienezza gustativa, freschezza, cremosità, tannini setosi e una grande persistenza. Chiude su note di rabarbaro, richiami speziati e una punta di cuoio che ritorna. Meraviglioso. Standing ovation