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La degustazione

Champagne, ecco gli abbinamenti perfetti: tutti i consigli per non sbagliare

23 Luglio 2019
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di Michele Pizzillo
Il Comité Champagne, com’è noto, rappresenta tutte le Maison che producono il “re” dei vini – o, meglio, l’immancabile presenza negli eventi da ricordare sempre -; oltre ad essere l’ente governativo impegnato nel controllo e promuovere una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione. 

Il Bureau du Champagne Italia, che è l’emanazione italiana del Comité che ha sede nel cuore della regione della Champagne, Epernay, quest’anno ha deciso di fare qualcosa in più – almeno questo è sembrato a noi – dei compiti istituzionali “impartiti” dalla Francia. E, cioè, di dare qualche consiglio sul vino da abbinare ad alcuni dei classici piatti estivi italiani, visto la versatilità del re dei vini che, oltretutto, consente anche di sperimentare abbinamenti arditi.
Attenzione, consigliano dal Bureau italiano che ha sede a Milano, a scegliere lo Champagne giusto. E, così, per le cinque tipologie di Champagne più importanti, propongono un antipasto, il piatto principale e il dessert. Vediamoli, questi consigli.
 
BLANC DE BLANCS
Sono gli Champagne elaborati esclusivamente con uve a bacca bianca (Chardonnay o molto raramente altri antichi vitigni della regione) e caratterizzati per gli aromi delicati, arricchiti da note floreali e agrumate, talvolta minerali. I piatti consigliati sono il carpaccio di spada o storione affumicato come antipasto, spiedini di gamberi e verdure il piatto principale, cheesecake alla vaniglia il dessert.

BLANC DE NOIRS
Cioè gli Champagne ottenuti con le uve a bacca nera Pinot Noir e Meunier che possono anche essere assemblate. Il Pinot Noir conferisce al vino corpo e potenza, il Meunier assicura invece rotondità. L’antipasto è un classico della cucina italiana, prosciutto di Parma e melone, il piatto principale consigliato  è l’agnello in crosta di nocciola e il dessert zabaione di frutti gialli.
 
MILLESIMATO
Se i vini assemblati appartengono tutti a una sola e unica annata lo Champagne prende il nome di millesimato. La scelta di millesimare o meno uno Champagne spetta al solo al produttore, che decide di esaltare la pronunciata tipicità di una vendemmia. Uno Champagne millesimato sarà sempre un vino di carattere, contraddistinto dall’annata di produzione. E, quindi, va servito con insalate di mare, ravioli alla ricotta per il piatto principale e, infine, al dessert di gelato alla vaniglia e piccole madeleine.
 
ROSÉ
Lo Champagne Rosé si ottiene per macerazione (saignée) o per assemblaggio. La gamma cromatica varia dal rosa tenero al rosa intenso, mentre il gusto va dal molto leggero al molto strutturato. I piatti consigliati per gustarlo al meglio sono il culatello di Zibello con focaccia come antipasto, un gran bel piatto di spaghetti alle vongole e il tiramisù ai lamponi come dessert.
 
EXTRA BRUT O BRUT NATURE
Gli Champagne Extra Brut o Brut Naure sono quelli con il minor contenuto di zucchero residuale, espresso in grammi per litro. E, quindi, da servire con un ricco plateau di frutti di mare e cui fare seguire un trancio di San Pietro al forno e concludere con una torta di mandorle e altre varietà di frutta secca.  
Tutto sommato, piatti semplici, reperibili in ristoranti di qualsiasi livello e, spesso, preparati in casa. La conferma, perciò, della versatilità del re dei vini di maritarsi anche con alimenti alla portata di tutti.