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La degustazione

Il Brachetto d’Acqui Docg si “svela” agli addetti ai lavori – I NOSTRI MIGLIORI ASSAGGI

01 Dicembre 2018
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di Federico Latteri

Dopo l'Anteprima del Moscato d'Asti, al Moscato and Barbera Experience, parentesi interessante dedicata al Brachetto D'Acqui Docg.

 Esistono tre  tipologie di Brachetto d’Acqui, ovvero il vino rosso ( cosi’ detto “tappo raso”), lo spumante, il passito. Il riconoscimento ufficiale è avvenuto nel 1996 grazie al Consorzio di tutela, anno nel quale venne assegnato a questa produzione il prestigioso riconoscimento di qualità Docg che ha definito con maggiore precisione anche dal punto di vista legale e amministrativo le peculiarità di questo vino distinguendolo dalle altre produzioni. La tecnologia di produzione attuata per la quasi totale produzione del Brachetto d’Acqui (eccetto alcune produzioni di nicchia ) è quella che  viene comunemente definita metodo Charmat,  o Martinotti”. In questo processo la fermentazione avviene in un’autoclave pressurizzata e a temperatura controllata, per un periodo di  30 giorni, durante il quale gli zuccheri presenti vengono trasformati in alcol e anidride carbonica ad opera dei lieviti. Il prodotto della spumantizzazione viene quindi subito imbottigliato ed è pronto per essere consumato.

Tra i grandi vini piemontesi, il Brachetto d’Acqui si distingue per un disciplinare che restringe la zona di produzione a circa 1.115 ettari sulle colline dell’Alto Monferrato e che comprendono 26 comuni intorno ad Acqui Terme, 8 in provincia di Alessandria (Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine, Visone) e 18 in provincia di Asti (Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castelboglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco, Nizza Monferrato). Pur così esiguo, il vigneto del Brachetto d’Acqui è coltivato da oltre 750 viticoltori, ognuno con una media di circa 1.8 ettari.  La resa per ettaro definita dal disciplinare è di 80 quintali con una potenzialità pari a circa 10 milioni di bottiglie. Al Consorzio di Tutela aderiscono 18 aziende produttrici, 18 cantine cooperative e 24 aziende di imbottigliamento, per un totale di 4,2 milioni di bottiglie di Brachetto D'Acqui e 5 mila bottiglie di Acqui Docg Rosé Spumante. 

Il 40 per cento della produzione va all'estero, Stati Uniti in maggioranza con il 30 per cento dell'imbottigliato, seguiti da Svizzera (2 per cento), Danimarca (3 per cento), Paesi Bassi (2 per cento), Asia (3 per cento). Il Brachetto d’Acqui si distingue per la sua dolcezza e per il sapore elegante, delicato e morbido. Nella tipologia spumante  il  perlage (ovvero l’effervescenza tipica dei vini spumanti) è fine e persistente.  Il contenuto in alcool di entrambe le tipologie di Brachetto d’Acqui è relativamente contenuto; per il vino la gradazione alcolica finale minima è 11,5° (di cui almeno il 5% in alcool svolto). Per la versione “spumante”, invece, il titolo alcolometrico totale minimo è di 12° di volume (di cui almeno il 6% in alcool svolto). Per la versione “passito”, invece, il titolo alcolometrico totale minimo è di 16° di volume (di cui almeno il 11% in alcool svolto). Il Brachetto d’Acqui è un vino che non ama l’invecchiamento; per questo, il suo consumo non dovrebbe andare oltre i due anni dalla vinificazione.

Di seguito i nostri migliori assaggi con alcune note:

Brachetto d’Acqui Pian delle Canne 2017 – Alice Bel Colle
Naso delicato con sentori floreali in evidenza. In bocca è intensamente aromatico, fresco e persistente. 

Brachetto d’Acqui 2017 – Azienda Agricola Gallo
E’ un vino caratterizzato da nette note di acqua di rose che troviamo sia all’olfatto che al palato, perfettamente corrispondenti. 

Brachetto d’Acqui 2017 – Convento Cappuccini
Intenso, cremoso, floreale, con petali di rosa, equilibrio e grande bevibilità. Ottimo.

Brachetto d’Acqui Susbel 2017 – Ivaldi Dario
Si tratta di un Brachetto particolare poiché sta sulle bucce per un periodo leggermente più lungo rispetto alla media. Presenta un colore un po’ più scuro e intenso, sentori di frutta matura e una presenza tannica appena maggiore. 

Brachetto d’Acqui Pineto 2018 – Marenco
E’ fatto con uve provenienti da un singolo vigneto di cui porta il nome. All’olfatto è pulito con sentori floreali e profumi di fragola. Il sorso è fresco, ben bilanciato e giustamente dolce. Piacevolezza in bottiglia.

Brachetto d’Acqui 2017 – Tre Secoli
Ha un profilo sobrio con un quadro aromatico nel quale la maturità della componente fruttata e la parte floreale sono in armonia.