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La degustazione

Il debutto del nuovo nato di Gualdo del Re: a Roma presentato il nuovo Merlot

29 Novembre 2019
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(Gualdo del Re)

di Marco Sciarrini, Roma

E’ stato presentato a Roma il nuovo vino “Quintorè” dell’Azienda Gualdo del Re, un debutto nel cuore della Capitale, in abbinamento ai piatti del Ristorante Retrobottega fresco di restyling.

Quintorè, annata 2016, un Costa Toscana Igt, supervisionato dall’enologa Barbara Tamburini che collabora in azienda sin dal 1999, s’inserisce nel solco della tradizione familiare ed enologica di Gualdo del Re. Si propone come Merlot in purezza di alta gamma, frutto di una selezione di uve provenienti da una parcella della tenuta dalle particolari caratteristiche. E’ un omaggio alla quinta generazione della famiglia, Quintorè si propone come evoluzione del progetto “F”, nato con l’annata 2015, ed è sintesi di due eccellenze: il pluripremiato Merlot di Gualdo del Re e una bottiglia pensata e realizzata appositamente dalla celebre vetreria Carlo Moretti di Murano. Quintoré è un Merlot in purezza, con un sistema di allevamento a guyot e cordone speronato a 100 metri sul livello del mare, su terreni prevalentemente argillosi, sabbiosi e ciottolosi, con una densità di impianto di 6500 ceppi per ettaro e una resa di 40 quintali per ettaro.

La fermentazione è in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, la malolattica invece è svolta in barrique nuove, dove il vino matura per 18 mesi, con un successivo affinamento in bottiglia per 12 mesi. La vicinanza al mare, e quindi alla sua influenza rendono questo merlot particolare, dove la freschezza e l’importante  sapidità sono direttamente frutto di questo peculiare terroir. Il vino si presenta di un colore rosso rubino intenso con striature porpora, all’olfatto frutti scuri come mora, ribes, ciliegia nera e marasca, abbinati a sentori balsamici e speziati. In bocca corrispondenza gusto olfattiva, con un sorso morbido ed avvolgente, dove un tannino vellutato fa da cornice alla freschezza e sapidità ed ad una lunga persistenza con ritorni speziati e balsamici. Il vino sarà in commercio a partire da gennaio 2020.

La storia di Gualdo del Re è la storia di Nico e Teresa Rossi, che conducono la tenuta dagli anni '80 e della loro passione per la terra e il vino. Nasce dal sogno di Nico bambino, che immagina di fare della terra dei suoi genitori, tra le colline della Maremma, la sua ragione di vita. Un’eredità tramandata di generazione in generazione e trasmessa anche ai figli Federico e Valentina, che sono parte integrante dell’azienda. Fondata nel 1953 a Suvereto, un piccolo comune medievale chiuso ad anfiteatro dai colli che dominano la parte centrale della Toscana, a poco più di 4 miglia dal mare di fronte all’Isola d’Elba, l’azienda prende il nome dal tedesco wald (bosco), termine che definisce un luogo di particolare bellezza. Gualdo del Re gode di un microclima unico, che rende il territorio di Suvereto una nicchia ecologica a forte vocazione per i grandi vini rossi toscani di eccezionale struttura.

L’azienda si estende su una superficie totale di circa 45 ettari, 25 dei quali vitati, con una densità di circa 6.500 piante per ettaro. A Gualdo del Re tutto segue i ritmi della natura, nel rispetto totale dei suoi cicli, e l’azienda è iscritta nell’elenco regionale degli operatori biologici. I risultati, quantificabili in una produzione annua di circa 100.000 bottiglie, distribuita in Italia da Proposta Vini, annoverano dieci etichette, tutte legate alle denominazioni di origine del territorio. I vitigni a bacca rossa spaziano infatti dal Sangiovese al Merlot, dal Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc all’Aleatico; i vitigni a bacca bianca invece sono il Pinot Bianco e il Vermentino.