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La degustazione

Il Groppello “uva del cuore”: Sincette vuole fare grande questo vitigno italiano

19 Aprile 2022
Da_sinistra_Andrea_Salvetti_e_Ruggero_Brunori Da_sinistra_Andrea_Salvetti_e_Ruggero_Brunori

E’ anche una storia di primati quella di Sincette, l’azienda di Polpenazze del Garda, nel cuore della Valtenesi, creata nel 1979 da Giovanni Battista Brunori con il nome di Cascina La Pertica.

Infatti, è la prima azienda lombarda ad ottenere, nel 2011 (l’azienda ha già preso il nome Sincette), la certificazione Demeter. E, poi, a premiare l’impegno della famiglia Brunori nella valorizzazione di un vitigno autoctono locale, il Groppello, con il vino Riviera del Garda classico doc 2020, che per la prima volta conquista anche i “tre bicchieri” della Guida dei vini di Gambero Rosso 2022, smentendo quanti non hanno creduto nelle potenzialità di produrre grandi vini. E, così, Ruggero Brunori, può dire “di essere orgogliosi di aver nobilitato il vitigno storico del nostro territorio. Il premio ci gratifica degli sforzi compiuti in più di quarant’anni di ricerca e ci persuade a proseguire, con l’obiettivo di fare del Groppello uno dei grandi vitigni italiani”. Eppure Sincette ha già in bacheca 7 “tre bicchieri” consecutivi conquistati con il “bordolese” Le Zalte. Però, il Groppello è un po’ il vino del “cuore”, tant’è che un pò per festeggiare questi traguardi ma soprattutto per valutare l’evoluzione del vitigno, Ruggero e la sorella Paola, che hanno ereditato l’azienda, e il direttore di Sincette, Andrea Salvetti, a Milano, nel raffinato ristorante bistellato “Il Luogo di Aimo e Nadia”, hanno organizzato una verticale di Groppello, partendo da quello del 2007 quando si chiamava ancora Cascina La Pertica per arrivare al premiato millesimo 2020 passando dal 2010, 2014, 2017 e 2018.

(Andrea Salvetti e Ruggero Brunori)

Una “passeggiata” davvero entusiasmante nelle tante sfaccettature di questo rosso lombardo prodotto in un’area, quella della sponda occidentale del Lago di Garda, caratterizzata da un clima straordinariamente mediterraneo. E, questo, unitamente ad un’ulteriore accentuata cura dei vigneti iniziata nel 1992, con l’arrivo di Salvetti che prima provvede ad un’attenta ristrutturazione aziendale, orientata al rispetto della natura e del paesaggio della Valtenesi dove è più facile fare un Chiaretto che un vino rosso per poi scegliere, nel 1997, di lavorare in regime biodinamico. L’attenzione maniacale prosegue in cantina, con la fermentazione innescata da lieviti indigeni in una prima macerazione in vasche di cemento e poi la svinatura e il travaso in anfore di terracotta da 750 litri dove il vino termina il processo fermentativo in modo lento e naturale per esaltare le componenti fruttate.

(I vini in degustazione)

Siccome nei 10 ettari di vigna (sui 33 ettari totali dell’azienda che ha destinato anche 5 ettari alla coltivazione di ulivi delle cultivar Casaliva, Moraiolo e Leccino), oltre al Groppello sono presenti anche Marzemino, Barbera, Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, a Milano, per accompagnare gli splendidi piatti preparati dallo chef Fabio Pisani (uovo di selva con Radicchio tardivo, scamorza affumicata e tartufo nero di Norcia; cicerchia dei Monti Dauni con marasciulo, oliva Nolca e lampascioni all’aceto di lamponi; vitella di Fassona di montagna e il suo quinto quarto con panure di camomilla e composta di cipolla di Tropea) Ruggero Brunori e Andrea Salvetti hanno proposto pure il Dinamico (uvaggio di Marzemino, Groppello e Barbera) e il super premiato Le Zalte (uvaggio di Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot). Che, aggiungendo il Chiaretto doc Riviera del Garda classico Valtenesi, compongono le quattro etichette che Sincette “produce per esprimere l’eccellenza del territorio in un’interpretazione unica nel suo genere”, dice Salvetti e con “la massima cura anche nel packaging, con bottiglie vestite da un’etichetta che riproduce le illustrazioni originali di Jean Blanchaert, apprezzato gallerista e critico d’arte specializzato nel disegno a china – aggiunge Brunori – siamo arrivati all’omogeneità tra l’etichetta e la natura che rappresentano la filosofia di Sincette: un’azienda mai ferma, che cerca di essere sempre propositiva nel salvaguardare il territorio e tutte le sue espressioni”. Infatti, la famiglia Brunori custodisce gli aspetti della Valtenesi e li interpreta attraverso il metodo biodinamico dalla vigna all’imbottigliamento in cantina, rispettando la natura e i vitigni, nelle varietà sia autoctone, sia internazionali, grazie anche alla disponibilità di una cantina attrezzata e organizzata per produrre vini nel pieno rispetto dei processi, senza ricorrere ad addomesticamenti innaturali.

Attualmente la produzione è di 40.000 bottiglie, di cui 15.000 Groppello, 13.000 Dinamico e 6.000 per Chiaretto e Le Zalte. Con un export del 40% prevalentemente verso gli Stati Uniti, Canadà e Svizzera; nel frattempo si stanno affacciando altri mercati, tra Europa, Giappone e Cina, dice Andrea Carpi, responsabile del settore commerciale. Sei i vini degustati nella verticale di Groppello, più Le Zalte e Dinamico, che è l’ultimo nato.

Il Colombaio Groppello Cascina La Pertica 2007
Sorprendente la sua giovinezza. A rivelare un po’ i suoi anni sono il colore un po’ tendente all’aranciato e il profumo un po’ tenue. Mentre sapidità e acidità che si avverte sul palato, fanno pensare ad una bella vecchiaia. Infatti i sentori di tabacco e cioccolato, sostenuta da una bella trama speziata sono ancora accattivanti e capaci di soddisfare anche i palati più esigenti.

Il Colombaio Groppello Cascina La Pertica 2010
In questa vendemmia dall’andamento climatico diciamo un po’ traballante ma con uve ben mature e di buona qualità, l’ottimo lavoro dell’enologo ha permesso di avere un vino dal gusto pieno ed anche più elegante del millesimo 2007. L’unica penalizzazione può essere una sorta di chiusura del profumo che ha bloccato un po’ frenato l’esplosione dei profumi tipici del vitigno come lampone, ribes, viola e rosa appassita.

Groppello Le Sincette dop 2014
E’ stato un anno anomalo e piuttosto impegnativo che ha influito sulla maturazione delle uve e provocando, anche, un calo produttivo. Alla fine del processo produttivo si è arrivato a produrre un vino abbastanza interessante caratterizzato da un’acidità sostenuta che ancora oggi lo rende un vino ancora interessante sia pure meno profumato e più esile rispetto agli standard che caratterizzano il Groppello.

Groppello Le Sincette dop 2017
Con questa vendemmia è iniziata un’altra fase di sperimentazione del Groppello (la varietà gentile) coltivato nella vigna di 3 ettari ubicata in località Picedo del comune di Polpenazzo su terreni di origine morenica prevalentemente sabbiosi calcarei. Infatti, sono entrati in produzione nuove piante e grazie anche all’andamento climatico favorevole per avere uva matura con una buona gradazione zuccherina e un’ottima acidità, è stato prodotto un vino ben strutturato, ottima freschezza, eccellente pulizia e, si potrebbe dire, una diversa interpretazione del Groppello che riscontreremo nelle due vendemmie successive.

Riviera del Garda classico doc 2018
Bellissima annata per il Groppello tra abbondanti piogge invernali, temperature primaverili abbastanza elevate e un’estate calda che ha anticipato un po’ la maturazione delle uve, sane e di ottima qualità e, quindi, base importante per avere un vino fresco, fragrante, verticale e minerale. Insomma un vino croccante con in bella evidenza tutte le caratteristiche del Groppello come il colore rosso rubino brillante, profumi intensi di frutti rossi, il gusto pieno, morbido con una bella acidità e una buona persistenza.

Groppello doc Riviera del Garda Classico 2020
E siamo arrivati al super campione oltretutto in una vendemmia impegnativa e caratterizzata da alti e bassi e una produzione ridotta, con l’uva raccolta nella prima decade di settembre, che dopo la diraspatura e pigiatura soffice messe a fermentare in vasche di cemento. Dopo la macerazione il vino è stato separato dalle bucce e travasato in anfore per terminare la fermentazione in modo lento per esaltare le componenti fruttate. Dopo un affinamento di 4 mesi, il vino è stato imbottigliato e, nel calice, si presenta con un bel colore rosso rubino brillante, profumi intensi di frutti rossi, lampone e ribes su fondo floreale con sentori di viole e rosa appassita. In bocca è pieno, morbido con una bella e fresca acidità che chiude con una persistenza che lascia la bocca pulita. Insomma, un vino elegante e che ci è apparso ancora giovane.

Dinamico igt Benaco Bresciano rosso 2018
E’ l’ultimo nato in casa Sincette, ottenuto da un uvaggio di Marzemino, Groppello e Barbera con uve raccolte separatamente secondo l’epoca di maturazione. Il colore è rosso rubino con note violacee, profumo ampio e prevalentemente speziato, sostenuto da sentori di piccoli frutti rossi. In bocca è morbido, elegante, fresco con bella acidità e sapidità che ne fanno un ottimo vino da tutto pasto ma anche per accompagnare piatti a base di carne rossa.

Le Zalte igt Benaco Bresciano Cabernet 2018
Possiamo dire che questo taglio bordolese è stato il primo campione di Sincette, visto il susseguirsi di 7 “tre bicchieri” assegnati da Gambero rosso. Le uve sono raccolte a seconda dell’epoca di maturazione e fermentate in piccoli fermentini di acciaio. Per questo vino sono utilizzate le barriques dove completa la fermentazione e affina per 16 mesi. Nel calice si presenta con un bel colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Il bouquet è ampio ed intenso con sentori di more, lamponi, confettura di marasca e piacevoli note speziate. In bocca è morbido e pieno al tempo stesso, con una trama dolce e vellutata e una grande persistenza che si chiude su toni fruttati.

Michele Pizzillo

Azienda Agricola Sincette
Via Rosario, 44
Picedo di Polpenazze del Garda (Brescia)
T. 0365 651991
www.sincette.it
info@sincette.it