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La degustazione

Il sogno di Francesco Paolo Avallone sul Falerno: “Così riportò in vita questo vino”

19 Luglio 2021
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di Michele Pizzillo

Se la degustazione di un vino che racchiude 2500 anni di storia è presentata da un comunicatore laureato in filosofia – Riccardo Gabriele di PR-Comunicare il vino -, una sorta di viaggio emozionante nelle terre percorse da Plinio a Virgilio, da Orazio a Marziale, la famosa Campania Felix è assicurato.

E, poi, ti porta subito alla scoperta di un personaggio straordinario come Francesco Paolo Avallone, avvocato, fine giurista docente di diritto romano all’Università di Napoli e appassionato cultore di vini antichi che, incuriosito dai racconti sul vinum Falernum, negli anni Sessanta decise di riportare in vita il leggendario vino scomparso al principio del secolo scorso. Coadiuvato da un gruppo di amici, tra cui alcuni docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli, dopo anni di studio, individuò le viti che avevano dato vita al Falerno in epoca romana: pochi ceppi sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine Ottocento vennero ripiantati, con l’aiuto di pochi contadini locali, proprio nel territorio del Massico, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, dove erano prosperati, e fondò Villa Matilde Avallone. Rammenta Maria Ida Avallone che insieme al fratello Salvatore ha proseguito il sogno e il progetto del padre e, addirittura, a spingersi in provincia di Avellino, inaugurando le Tenute di Pietrafusa nel distretto delle docg irpine, avviando la produzione di nuovi vini che hanno fatto di Villa Matilde una delle aziende che ha rilanciato a livello internazionale l’identità forte della Campania Felix.

Con queste premesse e tenendo sempre presente che per i romani il Falerno era definito “severus, fortis, ardens”, la famiglia Avallone oltre a riportare in vita il vino più famoso della letteratura classica scomparso agli inizi del ’900, ha evidenziato come il legame con la cultura e le tradizioni del territorio sono il fondamento della filosofia della loro azienda, unitamente a punti di forza come il rispetto dell’ambiente e uno sguardo spalancato sull’innovazione con la ricerca costante e le tecnologie all’avanguardia che dimostrano come si possono produrre grandi vini in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Insomma, la qualità è la prima regola: Villa Matilde Avallone punta sulla classe, non produce vini seriali, ma vini d’élite apprezzati da chi di vino se ne intende.

Prima di dare l’avvio alla degustazione – in una elegante sala di un ristorante di antica tradizione, Rovello 18, quasi adiacente al Piccolo Teatro nella famosa zona Brera di Milano, è stato Salvatore Avallone a raccontare i 2500 anni di viticoltura romana, di amore per la tradizione, della caparbietà di portare a termine il progetto, il decennio intercorso tra la fondazione di Villa Matilde – omaggio dell’avvocato Avallone alla propria signora – e la proposta della prima bottiglia, nel 1977, del rinato vinum Falernum ma, anche “dell’utilizzo delle anfore già dalla prima vendemmia perché – aggiunge Salvatore – abbiamo sempre ritenuto valido l’abbinamento Falerno-anfora. I risultati ci danno ragione. Come pure il richiamo al passato, perché sempre arricchito da rivisitazioni e modernizzazioni attraverso l’utilizzo di strumenti pionieristici. L’innovazione per noi non si limita alla tecnologia, è frutto di un pensiero creativo che fa del territorio e degli uomini la propria forza”. Attualmente Villa Matilde produce 700.000 bottiglie di vino ottenuto solo dalla lavorazione di uve di proprietà. 400.000 bottiglie raggiungono 28 paesi con Gran Bretagna, Francia, Giappone e Stati Uniti che si contendono il primo posto. In Italia, invece, Villa Matilde è molto presente nel Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e, ovviamente, Campania.

Di quanto abbiamo affermato in questo articolo, volendo, si può fare una verifica proprio in azienda. Visto che Cellole, in provincia di Caserta, si trova in un territorio ricco di storia e tradizione, la famiglia Avallone ha allestito l’agriturismo Locanda del Falerno aperto agli eno-turisti tutto l’anno, per poter degustare, in accompagnamento ai vini di Villa Matilde Avallone, le più antiche specialità locali: un’esperienza davvero imperdibile. Su prenotazione è possibile organizzare visite guidate in vigna e in cantina, degustazioni, pranzi e cene. Poi, il centro storico di Sessa Aurunca, i castagneti secolari di Roccamonfina e il mare sono raggiungibili nell’arco di 10 chilometri; su richiesta, è prevista anche l’organizzazione di mini-tour per visitare le bellezze ed i siti di maggiore interesse dell’intero territorio regionale. La degustazione milanese doveva essere anche l’occasione del debutto diciamo “in società” della terza generazione degli Avallone-vignaiuoli. Ha potuto essere presente solo il giovanissimo Francesco, figlio di Salvatore, mentre la figlia di Maria Ida, Maria Cristina, oltretutto enologo dell’azienda, per motivi di salute, è rimasta bloccata a casa. Delle 19 proposte di Villa Matilde e di Tenute di Pietrafuse, alla degustazione milanese sono stati proposti 5 vini. Eccoli (Le foto del servizio sono di Canio Romaniello)

Falerno del Massico bianco Dop 2020

Dal “vinum album Phalanginum” (traduzione: la Falanghina dei romani) vendemmiato nella notte nella seconda decade di settembre, a San Castrese in agro di Sessa Aurunca, si ottiene questo vino di colore giallo paglierino di spiccata finezza. Molto fine anche il profumo con i suoi sentori di frutta esotica e di mela verde, pesca e mandarino e quelli di pino silvestre e fiori d’arancio. In bocca è ricco, equilibrato, vellutato, fresco e con una spiccata personalità. Il 15% delle uve fermenta in anfora di terracotta. E’ un vino che può invecchiare sino al 2025.

Falerno del Massico rosso Dop 2017

E’ il vino più celebre della letteratura e della storia a cominciare dalla sua citazione nelle Georgiche di Virgilio. Nasce da uve Aglianico (80%) e Piedirosso (20%) raccolte nelle vigne della tenuta di San Castrese, alle pendici del vulcano Roccamonfina. E’ caratterizzato da un profumo complesso e intenso di frutta rossa matura e di viola. Il sapore è pieno, elegante, armonico, con netti sentori di prugna, visciola e una delicata nota di spezia dolce. Il processo produttivo prevede il 50% del vino affinato in barriques di Allier e il resto nelle tradizionali botti di rovere di Slavonia da 10 a 35 hl per circa un anno.

Vigna Carracci Falerno del Massico Dop bianco 2017

Elegante vino frutto delle migliori vendemmie di uva Falanghina selezionata in una vigna impiantata su terreno vulcanico. Il colore è giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Il profumo è abbastanza complesso tra sentori floreali e quelli di frutta esotica ed agrumi. Sapidità e mineralità sono predominanti al palato deliziato anche da sapore pieno e vellutato e una lunga persistenza. La fermentazione avviene in anfore di terracotta da 150, 300 e 500 litri e una piccola parte in barriques di Allier. Poi segue un lungo affinamento in vetro. Vino di buon invecchiamento che va abbinato ai piatti più strutturati della cucina di mare.

Vigna Camarato Falerno del Massico rosso Doc 2011

Per la produzione di questo sontuoso rosso bisogna aspettare le vendemmie che nella vigna Camarato, una delle più vecchie e meglio esposte della tenuta collinare di San Castrese, assicurano uve Aglianico (80%) e Piedirosso (20%) sane e perfettamente mature. Il colore del vino è rosso cupo. Il profumo è di grande eleganza tra frutti di bosco, cioccolato, caffè, liquirizia e vaniglia. In bocca è potente, sensuale, avvolgente, con tannicità ben esoressa e una persistenza ammandorlata. Vino affinato in barriques di rovere di Allier per 12-18 mesi e cui seguono altri 12-18 mesi in bottiglia.

Mata Rosè vino spumante di qualità, metodo classico brut

100% di Aglianico per questa bollicina di colore rosa chiaro, con perlage fine che rivela intensi profumi di fragoline di bosco, mela, pompelmo, melograno e violetta. Al palato è fresco e di ottimo spessore con finale avvolgente e setoso. E’ un vino caratterizzato da una grande versatilità negli abbinamenti: perfetto come aperitivo e ottimo per accompagnare piatti di pesce, arrosti, formaggi freschi. 

Villa Matilde Avallone
S.S. Domitiana 18 – Cellole (Caserta)
T 0823.932088
www.villamatilde.it
info@villamatilde.it