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La degustazione

La birra non esiste, esistono le birre. Ecco quelle da bere sotto l’albero

23 Dicembre 2015
birra_natale birra_natale

di Mauro Ricci

“La birra non esiste, esistono le birre”: questo è il primo assioma di Kuaska, il profeta della birra artigianale italiana”).

Per conoscere, capire la birra, occorre conoscerne la storia perché è una bevanda ottenuta da un assemblaggio di ingredienti che non sono stati composti una volta per tutte, ma lentamente nel tempo, dall’antico Egitto ai giorni nostri, a opera di uomini, di birrai, che andavano scoprendo le miscele più variate per rendere sempre più accattivante il loro prodotto. 

Sono state quindi preparate birre le più diverse. Birre leggere con le stesse calorie di un succo d’arancia e birre caloriche come un pasto completo. Birre per ogni momento della giornata, e adatte ad ogni clima e stagione. Birre semplici e di facile bevuta, dai sapori freschi e delicati adatte ad accompagnare un pasto leggero e birre complesse e raffinate che non sfigurano in pranzi importanti e di alto livello. Ci sono birre leggere speziate, dissetanti e rinfrescanti da bere avidamente d’estate e nei climi caldi e birre forti, calmanti, da bere con moderazione sul divano prima di andare a dormire. E ancora, birre acidule o acetiche adatte a pietanze con selvaggina o birre pepate e secche che esaltano il salmastro di crostacei e frutti di mare.
E cosi via enumerando birre amarognole delicate adatte a pesci e formaggi freschi, e ancora birre dolci e ricche di sentori tostati che bene si legano e contrastano con successo con formaggi stagionati o erborinati, o che assecondano una torta sacher o un tiramisù. 


(Noel di Baladin)

Birre tutte di sapienza del birraio sia che segua antiche ricette sia che ne proponga di nuove ed innovative sull’onda di una creatività sensoriale.
E Natale è stato un periodo fervido dal punto di vista delle nuove creazioni artigianali. Le birre di Natale, o Christmas Beer, nascono dapprima in Belgio e nel Regno Unito, si diffondono poi in tutta Europa. Rappresentano la voglia di ogni birraio di celebrare l’occasione festiva in modo assolutamente personale, creando una birra stagionale (gli Inglesi la chiamano “Winter warmer”, che scaldi l’inverno) generalmente di alto grado alcolico, gusto pieno con utilizzo delle spezie più disparate.

Giocando sull’equilibrio tra note dolci dei malti, delle spezie e degli zuccheri utilizzati per la rifermentazione in bottiglia (o anche in fusto) e una secchezza sempre presente anche se moderata, questi artigiani creano ogni anno birre contemporaneamente forti ricche di aromi e sapori e una sorprendente facilità di bevuta. In Belgio tradizione e novità si sposano nelle Kerstbier, le natalizie più prestigiose come Stille Nact di De Dolle o Cuvèe Meilleurs Voeux di La Rulles e tante altre.
Le Winter Warmer del Regno Unito sono le più varie anche come stili di partenza, Barley Wine, Stout, Ipa, ecc.


(25 dodici, del birrifico del Borgo)

L’Italia ha abbracciato con entusiasmo queste produzioni d’occasione e oggi non c’è birrificio che non produca la sua personalissima natalizia, dalla Noel di Baladin, alla 25/12 del Birrificio del Borgo, alla più recente siciliana del giovane birrificio Epica,la Epichristmas.
L’assioma di Kuaska, citato all’inizio, è una affermazione apparentemente provocatoria che può offrire una chiave di lettura originale per conoscere questa ancora poco nota affascinante bevanda, ricca di storia, legata all’uomo, alle tradizioni locali, al territorio e farsi contagiare dal “germe” di questa cultura verso il quale, per fortuna, non c’è antidoto ed è facile essere colti dall’irrefrenabile desiderio di bere “consapevolmente” più birre possibili.
“La birra, dalla sua origine magica, fece ridere le ragazze, diede il buon umore agli uomini, l’allegria ai saggi e per i matti fu fonte di mille follie.